Lega Sicilia, Germanà: la mozione “Autonomia e infrastrutture per rendere l'Italia protagonista nel Mediterraneo” basata su tre pilastri

N ota della Lega Sicilia e senatore Germanà su presenza siciliana e mozione su autonomia e infrastrutture al Congresso della Lega a Firenze (5 e 6 aprile).  La mozione “Autonomia e infrastrutture per rendere l'Italia protagonista nel Mediterraneo” si basa su tre pilastri. Un piano straordinario di investimenti infrastrutturali con particolare attenzione al potenziamento dell'Alta Velocità .  PALERMO, 4 apr 2025 - Sedici delegati eletti al Congresso regionale di Enna il 14 marzo scorso, dieci tra parlamentari nazionali e regionali, e nove commissari provinciali: sono i numeri dei delegati della Lega siciliana presenti al Congresso federale del partito che si terrà alla Fortezza da Basso a Firenze il 5 e il 6 aprile.   Una delegazione, quella siciliana, che ha già riportato un primo successo: la mozione depositata dai rappresentanti dell'Isola su autonomia e infrastrutture è stata sottoscritta da esponenti di partito di tutta Italia. “Siamo orgogliosi di avere presentato un...

Autonomia differenziata, Flc Cgil Sicilia: "La scuola resti fuori dal progetto di riforma costituzionale"

Autonomia differenziata: Flc Cgil Sicilia scrive a Schifani e ai parlamentari siciliani. "La scuola resti fuori dal progetto di riforma costituzionale sull’autonomia differenziata portato avanti dal Governo Meloni e dalla maggioranza”. È questa la richiesta fatta dalla Flc Cgil Sicilia che ha scritto una nota al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e ai parlamentari siciliani. Il disegno di legge sarà discusso domani 16 gennaio 2024 al Senato. 

Palermo, 13 gennaio 2024 - “La scuola resti fuori dal progetto di riforma costituzionale sull’autonomia differenziata portato avanti dal Governo Meloni e dalla maggioranza”. È questa la richiesta fatta dalla Flc Cgil Sicilia che ha scritto una nota al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e ai parlamentari siciliani. Il disegno di legge sarà discusso il 16 gennaio prossimo al Senato.

“Quanto previsto dal citato Disegno di Legge – si legge nel documento sottoscritto da Adriano Rizza - segretario della Flc Cgil Sicilia – potrebbe radicalmente mutare il quadro, in peggio, della scuola italiana e quindi non soltanto del nostro Paese ma soprattutto della nostra regione laddove, com’è noto, il sistema d’istruzione verte in condizioni critiche così come si evince dai dati forniti dall’Istat, dal Censis e dalla Svimez, che classificano la Sicilia ai primi posti non soltanto nazionale ma anche europei, per quanto riguarda fenomeni sociali come la dispersione scolastica e la povertà educativa”.

“Infatti – continua il documento – attraverso le intese regionali si prevede che si possa giungere perfino a far diventare “le norme generali sull’istruzione” - oggi legislazione esclusiva dello Stato - oggetto di legislazione concorrente. Altro non significa “regionalizzare” e quindi differenziare le norme che disciplinano le finalità della scuola e che - al contrario - dovrebbero essere applicabili in tutto il territorio nazionale in modo uniforme riguardanti ad esempio, gli ordinamenti scolastici, le funzioni e dell’organizzazione del sistema educativo, la disciplina dell’organizzazione e del rapporto di lavoro del personale della scuola”.

“Già oggi – conclude il sindacato – le Regioni godono di ampie funzioni amministrative: sulla programmazione dell’offerta formativa integrata tra istruzione e formazione professionale, sulla programmazione della rete scolastica, sulla suddivisione del territorio regionale in ambiti funzionali al miglioramento dell’offerta formativa, sulla determinazione del calendario scolastico, sui contributi alle scuole non statali, sulle iniziative e le attività di promozione relative all’ambito delle funzioni attribuite. Oltre queste competenze non si può e non si deve andare. Il diritto all’ apprendimento dell’alunno, le finalità dell’istruzione ancorate all’esercizio della cittadinanza italiana, sono diritti dell’individuo/persona/lavoratore-lavoratrice, che devono essere esercitati e garantiti in ogni luogo del nostro paese perché sono diritti nazionali, non regionalizzabili, ed esigibili a prescindere dai confini territoriali dei governi locali”.

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