Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro

Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro.  Una dipendente dell’Ufficio del processo presso il tribunale di Catania ha chiesto e ottenuto la proroga del distacco presso un’altra sede lavorativa, a tutela della sua incolumità. 8 mag 2024 - Dopo essere stata assunta a tempo determinato, la dipendente è stata vittima di violenze, regolarmente denunciate, che l’hanno costretta a chiedere il distacco dalla propria sede lavorativa perché non si sentiva più al sicuro. Il Tribunale di Catania le aveva però concesso il distacco fino a settembre 2024. Nel frattempo, la donna aveva denunciato altri reati contro la sua persona e il ritornare nella sede assegnatagli avrebbe messo a serio repentaglio la sua incolumità. Per tale ragione si è rivolta allo studio legale Leone-Fell & C. per ottenere la necessaria tutela. “Vista la gravità della situazione, abbiamo inoltrato un’istanza al ministero di Giustizia – spiegano i legali Francesco Leone, Simona Fell e Davide Marceca ch

Antoci risponde a Musumeci: "Mai sentito il tono della voce di Antonello Montante"

ANTOCI SU DICHIARAZIONI MUSUMECI: NON HO MAI INCONTRATO E CONOSCIUTO MONTANTE E NON NE CONOSCO NEANCHE IL TONO DELLA VOCE, HO GIA’ DATO MANDATO AI MIEI LEGALI. ANTOCI: “MUSUMECI PIUTTOSTO CHIARISCA REALI MOTIVI DELLA MIA RIMOZIONE E A CHI HA GIOVATO”

 

Messina - 12 febbraio 2024 – Arriva subito il commento di Giuseppe Antoci, ex Presidente del Parco dei Nebrodi scampato a maggio del 2016 ad un agguato mafioso, sulle dichiarazioni di Musumeci relative alla vicenda Montante.

“E’ incredibile – dichiara Antoci – come Musumeci, invece di spiegare i reali motivi della mia rimozione, mi citi in un contesto per me estraneo considerato che non ho mai conosciuto, incontrato, neanche per caso, né mai sentito il tono della voce di Antonello Montante, persona, ripeto, che non ho mai conosciuto e del quale ho commentato favorevolmente, con un apposito comunicato stampa del 10 maggio 2019, la sentenza di condanna”.

“Dov’era Musumeci – continua Antoci - quando, ancora dopo l’attentato, in questi ultimi mesi la mafia dal 41 bis mi continuava a condannare a morte? Dov’era Musumeci quando venivo urgentemente spostato dall’Hotel di Bologna per il ritrovamento di bossoli davanti alla porta? Tutta la politica italiana e tutti i partiti mi sono stati vicino. Anche i suoi colleghi di partito – ancora Antoci - da La Russa in poi, mi hanno manifestato grande vicinanza e solidarietà. Ma sempre gli altri esponenti politici, di lui neanche traccia, casualmente; di lui si ricorda solo la mia rimozione che è stata commentata nei modi che conosciamo in Italia e all’Estero”.

“Ecco- continua Antoci - a proposito di Apostoli, così mi ha appellato, per tutto ciò Musumeci sarà sicuramente ricordato dalla storia. Spieghi le reali motivazioni di tanto astio nei miei confronti, invece che uscire dal cilindro fantasiose e pretestuose ricostruzioni come nella migliore tradizione di tanti, che in questi anni, hanno provato a delegittimarmi e che sono regolarmente finiti condannati in Trubunale”.

“Io non ho mai fatto parte di nessun cerchio magico – ancora Antoci - vivo una vita complicata con l’odio addosso delle famiglie mafiose alle quali abbiamo tolto, con i fatti e non con le chiacchiere, milioni di euro. L’ho fatto dieci anni fa da Presidente di un Ente regionale trovato al collasso. Ciò mi è stato riconosciuto in Italia e all’estero. Evidentemente, così come da Presidente della Regione Siciliana anche da Ministro, Musumeci continua a rimanere, nella migliore delle ipotesi, disattento”.

Comunque – ancora Antoci - Musumeci dichiara che io sarei stato rimosso solo per attuare lo spoil system e che riteneva giusto che io fossi trattato come gli altri. Con la sola differenza che, mentre accadeva ciò, io avevo perso la libertà mia e della mia famiglia e ancora oggi vengo minacciato di morte dalle famiglie mafiose. Sì, in effetti non meritavo alcuna attenzione. Forse è meglio soffermarsi su questo”.

“Se Musumeci – conclude Antoci -   pensa di iniziare la sua campagna elettorale attaccando me, preoccupato della vicinanza dei cittadini Siciliani alla mia azione e alla mia storia personale, sappia che io non indietreggerò di un passo soprattutto per tutelare la mia dignità. A tal riguardo ho già dato mandato ai miei avvocati per porre in essere eventuali azioni legali. Non si può giocare con la vita delle persone perbene”.

Di Paola (M5S). “Su Antoci parole di Musumeci a sproposito. Dovrebbe solo ringraziarlo per il suo importantissimo operato”

Palermo, 12/02/2024 -  Evidentemente lo sport preferito di Musumeci è quello di parlare a sproposito. Lo ha fatto spesso da presidente della Regione, lo ha fatto da ministro, continua a farlo ora da teste nel corso processo Montante, screditando un uomo, come Antoci, la cui dirittura morale è testimoniata dai fatti. E si tratta di fatti che l'ex presidente del Parco dei Nebrodi ha scontato sulla sua pelle per stare dalla parte della legalità”.

Lo afferma il coordinatore regionale del M5S, Nuccio Di Paola.

Musumeci – continua Di Paola - dovrebbe solo ringraziare Antoci per il suo protocollo della legalità, diventato legge dello Stato, che ha contribuito ad assestare pesanti colpi contro la cosiddetta mafia dei pascoli”



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