Italia sempre più vecchia, i giovani risorsa demografica in diminuzione

Istat. Giovanissimi progressivamente in diminuzione. Nuove generazioni sempre più digitali  e multiculturali. Al 1° gennaio 2024 i residenti in Italia tra gli 11 e i 19 anni sono oltre 5 milioni 140  mila, ma nelle proiezioni demografiche il numero dei giovanissimi nei prossimi  decenni è destinato a diminuire. Dalle intenzioni espresse dai ragazzi tra gli 11 e i 19 anni una ripresa demografica non sembrerebbe però impossibile. I giovanissimi intervistati vedono infatti il loro futuro in coppia (74,5%) e molti pensano al matrimonio (72,5%).  20/05/2024 - La popolazione residente in Italia è caratterizzata da un progressivo invecchiamento e i giovani rappresentano una preziosa risorsa demografica in diminuzione. In Italia al 1° gennaio 2024 i residenti tra gli 11 e i 19 anni sono 5.144.171 (stima provvisoria) e rappresentano l’8,7% della popolazione residente. In base ai dati diffusi da Eurostat per l’Ue27, al 1° gennaio 2023, la quota di giovanissimi in questa fascia di età ha un peso

Non un partito ma uno «spartito» che valorizzi la società civile, al centro Pedro Arrupe

Non un partito ma uno «spartito» che valorizzi il ruolo della società civile lunedì 13 maggio all'Istituto di formazione politica Pedro Arrupe alle 17.30 in via Franz Lehar, 6

PALERMO, 9 mag 2024 – La società civile deve essere più partecipe e protagonista delle scelte politiche, culturali e sociali. Pertanto, non c'è bisogno di un nuovo partito ma di uno «spartito», un manifesto per rilanciare il ruolo politico della società civile, grande ricchezza del nostro Paese. Di questo si parlerà lunedì 13 maggio alle 17.30 all'istituto Pedro Arrupe. Al centro ci sarà la presentazione del libro “Piano B. Uno spartito per rigenerare l'Italia” firmato da 15 studiosi.

Dopo l'introduzione di p. Gianni Notari (direttore dell'istituto), la tavola rotonda sarà coordinata dal giornalista Vincenzo Morgante. A confrontarsi sul tema, in particolare, saranno Giuseppe Notarstefano (presidente di Azione Cattolica), Marcella Mallen (presidente dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), Gianluca Galletti (Presidente dell'UCID) e Antonio La Spina (sociologo e docente universitario alla Luiss). Concluderà i lavori Leonardo Becchetti (professore ordinario di Economia politica presso l'Università di Tor Vergata).

Piano B muove dalla certezza che l’attuale modello di sviluppo è malato e il progresso economico di per sé non garantisce la felicità: la domanda più profonda di «ben-vivere» ci spinge a porre l’attenzione su altri fattori, come la salute, l’istruzione, la qualità della vita relazionale, la crescita e la ricchezza delle opportunità. 

Per realizzare questo progetto, alle due mani tradizionali dell’economia (mercato e istituzioni) deve unirsi una terza mano – delle imprese e delle organizzazioni sociali responsabili – e una quarta – della cittadinanza attiva. Un sistema a quattro mani è l’unico in grado di promuovere la crescita e la vitalità della società civile, che è la vera forza della democrazia. La sfida per un futuro più desiderabile passa da un rilancio della partecipazione. Per rispondere alla complessità del presente, Piano B propone dunque un nuovo paradigma sociale e civile, declinato in diciassette parole fondative e fortemente legato ai concetti di generatività, solidarietà e sostenibilità, presenti nel pensiero e nelle azioni di papa Francesco.

L'idea del piano B, come progetto collettivo - ha detto p. Gianni Notari –, parte dalla necessità forte di cambiare concretamente rotta perchè i modelli dettati dai partiti non rispondono più alle esigenze delle persone. Per questo, è necessario un nuovo metodo per la trasformazione della società che metta la valorizzazione della persona al centro dei processi partecipativi, creando sinergia di vita a tutti i livelli. L'obiettivo è quello di proporre un'alternativa al modello di sviluppo dominante per avere un benessere diffuso equo e sostenibile. Ci confronteremo per capire come realizzare il Piano B che ha come anima la nostra Costituzione. Per la cittadinanza potrebbe essere un buon momento di discernimento personale in vista delle prossime elezioni europee”. 

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