Traffico di migranti. La Polizia di Stato di Palermo chiude più di 700 siti di trafficanti di esseri umani

Traffico di migranti. La Polizia di Stato chiude più di 700 siti di trafficanti, per attrarre i 'clienti' con indicazioni sulle tariffe.  16 sett - Traffico di migranti provenienti dalle rotte maghrebine, la Polizia di Stato di Palermo, in collaborazione con la locale Sisco e con il coordinamento del Servizio centrale operativo, ha avviato il monitoraggio delle pagine social ed i profili utilizzati dai trafficanti di esseri umani per promuovere i viaggi illegali dalle coste nordafricane a quelle nazionali. Le analisi sono state condotte anche dai poliziotti della Squadra mobile di Palermo.  Le associazioni criminali si servono dei social network per pubblicizzare le proprie attività illegali e sponsorizzare i servizi di trasporto. Diversi sono i contenuti utilizzati dai gestori di quelle pagine per attrarre nuovi "clienti", in alcuni casi venivano offerti prezzi scontati per donne e bambini, nonché veri e propri pacchetti viaggio per famiglie.  Nei siti erano ind

S. Stefano di Camastra: lancia un ordigno rudimentale contro l'auto dei Carabinieri, arrestato

SANTO STEFANO DI CAMASTRA, GETTA UN ORDIGNO RUDIMENTALE CONTRO I CARABINIERI. ARRESTATO UN 22ENNE. Ha lanciato un ordigno rudimentale contro un'auto dei Carabinieri proprio nel momento in cui due militari stavano salendo a bordo. L'esplosione, per un caso fortuito, non ha raggiunto direttamente i Carabinieri, ma alcune gocce di acido cloridrico, una miscela esplosiva ed altamente tossica contenute nell’ordigno rudimentale, hanno attinto gli abiti di uno dei due, danneggiando l’autovettura di servizio.

SANTO STEFANO DI CAMASTRA, 26 giugno 2024 - L'incredibile episodio è avvenuto ieri pomeriggio nella città delle ceramiche. Il giovane, un 22enne del luogo, già noto alle Forze di Polizia, è stato subito individuato dai militari della Compagnia Carabinieri di Santo Stefano di Camastra, presenti al momento dei fatti che, tramite la visione delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza e la conoscenza di soggetti di interesse operativo che gravitano nel territorio, hanno immediatamente arrestato, in flagranza di reato, il responsabile del delitto con l’accusa di pubblica intimidazione con uso di armi, fabbricazione o detenzione di materie esplodenti, danneggiamento e per violazioni in materia di controllo delle Armi. 

 Sulla vicenda, il Procuratore della Repubblica di Patti (ME) Angelo Vittorio Cavallo e il Sostituto Procuratore Giovanna Lombardo, d’intesa con la Stazione Carabinieri di Santo Stefano di Camastra, stanno svolgendo approfondite indagini al fine di capire le ragioni dell’insano gesto, che avrebbe potuto arrecare ben più gravi conseguenze. Non si esclude, al momento, alcuna ipotesi investigativa fra le quali la partecipazione ad una “challenge”, ovvero un trend che imperversa sul web, che spesso mette a repentaglio la vita dei giovani protagonisti e l’incolumità pubblica. 

 L’attività investigativa svolta nell’immediatezza ha consentito di accertare che il 22enne aveva provveduto a riprendere le fasi della sua condotta sin dal momento del lancio dell’ordigno rudimentale e alla sua deflagrazione, verosimilmente allo scopo di renderla pubblica attraverso il web ed acquisire consensi. 

 Secondo la ricostruzione il 22enne, tornato a Santo Stefano di Camastra dopo un breve periodo trascorso volontariamente in una comunità terapeutica nel Comune di Amelia (TR), si è appostato vicino alla locale Compagnia Carabinieri e, dopo aver confezionato sul posto la miscela esplosiva, miscelando all’interno di una bottiglia di plastica acido cloridrico e della carta stagnola, unitamente ad un innesco, scagliava il composto precedentemente confezionato verso l'auto di servizio, provocando una potente deflagrazione che avveniva a brevissima distanza dai militari che stavano salendo a bordo dell’autovettura di servizio, ma rimanevano fortunatamente illesi. 

 Il giovane invece si dava ad immediata fuga, chiedendo un passaggio ad un automobilista in transito allontanandosi dai luoghi, ma la prontezza dei militari coinvolti, a cui si sono aggiunti anche altri militari in servizio, ha consentito la sua immediata identificazione e, una volta rintracciato presso la sua abitazione, ove aveva trovato rifugio e già si era disfatto dei vestiti indossati e delle sostanze adoperate, veniva sottoposto a perquisizione personale e locale, che consentiva di rinvenire altro materiale vario per il confezionamento di ordigni artigianali, anche più potenti di quello utilizzato. 

Venivano rinvenuti i vestiti indossati, il contenitore dell’acido cloridrico, svariate formule chimiche ed un petardo realizzato con del nastro di carta. L’ispezione del telefono cellulare, consentiva inoltre di accertare che il ragazzo da tempo avesse cercato in web, le modalità di confezionamento di tali ordigni. Risulta evidente che il gesto perpetrato ai danni dei militari fosse la conclusione di un articolato e premeditato disegno criminale, verosimilmente con l'intenzione di individuare e colpire altri obiettivi, e replicare l’insano gesto mettendo a repentaglio l’incolumità pubblica. 

Basti pensare che l’arrestato, prima dell’insano gesto si è fotografato con alle spalle la caserma dei carabinieri bene in vista. Quanto rinvenuto è stato sequestrato ed inviato al RIS Carabinieri di Messina per le analisi di laboratorio. L’arrestato si trova ristretto nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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