La vicenda dei rimborsi contro il carovoli, che sono ormai al palo sia per i viaggiatori che
per le compagnie aeree, dimostra che quando Federconsumatori Sicilia ha espresso forti
dubbi su questa misura, per la prima volta l'11 novembre 2023, aveva assolutamente
ragione: si è perso tempo e denaro, tantissimo, e non si è nemmeno lontanamente risolto
il problema. Nulla, di questa iniziativa del Governo Schifani, ha portato ad un risultato
concreto e duraturo contro la crescita ad orologeria del prezzo dei biglietti aerei da e per la
Sicilia.
Palermo, 25 settembre 2024 - Avevamo detto che i soldi sarebbero stati insufficienti, e così è stato. Avevamo detto che le
procedure di rimborso sarebbero state lente e macchinose, e così è stato. Avevamo detto
che i prezzi dei biglietti non sarebbero scesi di un euro, e così è stato. Avevamo detto che
i siciliani non più residenti in Sicilia sarebbero stati discriminati, e così è stato.
Avevamo detto anche come sarebbe stato meglio affrontare il problema, e così, purtroppo,
non è stato affatto visto che il Governo regionale ha totalmente ignorato i nostri
suggerimenti, andando dritto per la strada dello spreco di denaro pubblico.
Suggerimenti, però, che anche a distanza di un anno restano gli stessi: per far scendere i
prezzi dei biglietti aerei bisogna lavorare sull'offerta e non sulla domanda. Bisogna creare
le condizioni affinché le compagnie aeree aumentino il numero dei voli disponibili, quanto
meno nei periodi di massima richiesta (tutti assolutamente prevedibili, con larghissimo
anticipo) e bisogna sfruttare gli scali minori, cioè Trapani-Birgi e Comiso, che hanno
abbondanti spazi liberi e non aspettano altro che essere valorizzati.
"Abbiamo previsto tutto, ma non ci voleva un mago per indovinare - commenta il
presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa - e avere ragione oggi non ci
restituisce né il tempo né i soldi persi. Torniamo a chiedere al presidente Schifani e al
Governo nazionale, dal quale saprà certamente farsi ascoltare, che si intervenga in
maniera strutturale su questo problema ormai atavico della Sicilia, senza cercare altre
costose e inefficaci scorciatoie".
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