Codice della Strada: una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi

CODICE STRADA. ANNALISA CORRADO (SEGRETERIA NAZIONALE PD E MEP S&D): “ENNESIMO DISASTRO DEL GOVERNO, NORMA REPRESSIVA E IDEOLOGICA FATTA SULLA PELLE DELLE PERSONE”  Roma, 20 novembre 2024 - "L’approvazione del Codice della Strada non è che l’ennesimo disastro del Governo, che peggiora invece di migliorare la vita dei cittadini. Si tratta di una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi che vogliono adottare pratiche innovative e che non fa assolutamente nulla per prevenire gli incidenti stradali, che ancora oggi registrano numeri terrificanti – oltre 3.000 morti e 200.000 feriti ogni anno”, dichiara Annalisa Corrado, Responsabile Conversione Ecologica nella Segreteria Nazionale del PD e MEP S&D, Commissione ENVI. La riforma, a lungo sbandierata dal Governo Meloni, ha ricevuto oggi l’approvazione in Senato. Tutte le principali associazioni italiane dei familiari delle vittime sulla strada, insieme con le associazioni ambientaliste e per la mobi

A Petralia Sottana un polo riabilitativo di riferimento regionale

 

Commissione Sanità ARS. A Petralia Sottana un polo riabilitativo di riferimento regionale. Presentato il progetto

10/10/2024 - Ieri mattina a Palazzo dei Normanni si è tenuta l’audizione di una rappresentanza dell’Associazione zone franche montane Sicilia presso la VI Commissione Salute, Servizi Sociali e Sanitari, presieduta dall’onorevole Giuseppe Laccoto. Erano presenti i vertici dell’Assessorato regionale alla Sanità e dell’ASP di Palermo.

L’argomento, sottoposto ai componenti la Commissione legislativa dell’Assemblea Regionale Siciliana, è legato al futuro della struttura che ospita l’ospedale “Madonna SS. dell’Alto” e gli uffici del Distretto Sanitario di Petralia Sottana.
Oltre 23 mila mq di edificio, distribuiti in 6 livelli - a cui aggiungere il piano S1- ubicato in una zona di aria salubre (1000 mt s.l.m. in piena area Parco delle Madonie) «che può fornire la risposta di salute più importante alla quale il sistema sanitario regionale siciliano oggi non riesce a fornire risposte adeguate: l’assistenza ai pazienti multi-cronici, quelli vittime di traumi o patologie che richiedono lunghi periodi di riabilitazione, i pazienti anziani e in particolare i pazienti anziani fragili, quelli cioè che sono fortemente debilitati da più fattori di malattia e che hanno bisogno di continua assistenza e una riabilitazione specializzata per vivere dignitosamente la vita che è giusto continuino a vivere. Il nostro ospedale potrebbe diventare, noi lo immaginiamo così, un grande centro, uno dei più grandi centri di riabilitazione d’Italia», ha argomentato alla Commissione Vincenzo Lapunzina, presidente dell’associazione zfm Sicilia. 


Alla Commissione, quindi all’ARS e al Governo regionale - presenti l’assessore alla Salute, Giovanna Volo, il Capo di gabinetto Giovanni Sgroi Salvatore Iacolino, Direttore generale del Dipartimento Pianificazione strategica - è stata sottoposta la proposta di destinare la struttura petralese in un centro di riferimento regionale per la riabilitazione neurologica, pneumologica, cardiologica e da traumi.
A tal proposito nel settore della riabilitazione la Regione Siciliana sarebbe carente di 900 posti letto.


In realtà la proposta era stata avanzata all’assessore Volo e al presidente Schifani, a mezzo Pec, il 10 novembre 2023, ma fino ad oggi sarebbe rimasta “lettera morta”.
La volontà del presidente Laccoto ha rimesso in pista l’idea progettuale, anche in considerazione del fatto che nei prossimi mesi l’argomento più pregnante all’ordine del giorno della politica sarà la definizione della nuova Rete Ospedaliera, quindi la riorganizzazione dell’intero comparto sanità che incide sul Bilancio della Regione Siciliana per oltre 10 miliardi di euro l’anno (il 50%, la spesa regionale totale si aggira intorno ai 21 miliardi euro).


«Avete fatto bene a proporre di essere auditi in Commissione nel momento in cui si discute di rete ospedaliera», ha dichiarato Laccoto.
Se il Parlamento siciliano facesse propria la proposta riequilibrerebbe l’azione politica tra la costa e le Terre alte madonite, darebbe una svolta al processo di desertificazione umana e imprenditoriale e farebbe aumentare il PIL del territorio, volendo considerare che il “dell’Alto” strutturalmente ha le caratteristiche necessarie per accogliere fino a 400 posti letto, oltre a trovarsi in una posizione baricentrica, rispetto al resto dell’Isola. 

 
La Regione Siciliana, inoltre, dispone di strumenti normativi che può utilizzare per defiscalizzare la pensione a coloro che decidono di essere curati al “Madonna SS dell’Alto” di Petralia Sottana e che sceglieranno di rimanere, nel post riabilitazione, nelle case di riposo dei 9 Comuni del Distretto Sanitario.


Non è un progetto visionario e sulla possibilità che l’intera struttura potrebbe rendere servizi anche a utenti provenienti da fuori dal Distretto sanitario di Petralia Sottana (a cui afferiscono 9 comuni) è d’accordo anche il Direttore Generale dell’ASP di Palermo, Daniela Faraoni, che è intervenuta in audizione, accompagnata dai neo  direttori Sanitario e Amministrativo dell’Azienda, Antonio Levita e Ignazio Del Campo.


Nel corso del suo intervento Lapunzina ha suggerito lo strumento giuridico che si potrebbe utilizzare per attuare il progetto, ovvero una sperimentazione gestionale in capo a una Fondazione, coinvolgendo la Regione Siciliana, l’Asp di Palermo e i 9 comuni del Distretto, oltre a un socio privato che apporterebbe l’esperienza del settore della riabilitazione, quindi dei nuovi bisogni di salute, ricercato con un bando ad evidenza pubblica.


«A tal proposito - ha affermato Lapunzina, sollecitato dal Capo di Gabinetto dell’Assessore Volo - abbiamo contezza della disponibilità della Fondazione Maugeri a rispondere alla chiamata della Regione Siciliana, che parteciperebbe ad un eventuale bando di selezione».
Sull’audizione è intervenuto anche Salvatore Cassisi, membro del CdA dell’associazione zfm, «le comunità residenti dei comuni madoniti si chiedono cosa vuole fare la politica del “Madonna SS. dell’Alto”. Farlo rimanere un presidio ibrido che confluirà in una struttura/azienda ospedaliera di grandi dimensioni, tanto per far fronte alle emergenze-urgenze, o, come proposto in audizione, riconvertirlo a un polo di eccellenza specializzato?». 
Un fattore potrebbe giocare a sfavore dell’idea progettuale proposta alla Commissione. Nel “parlamentino” non ci sono componenti eletti nel collegio di Palermo e questo stride con la presenza dell’Azienda sanitaria tra le più grandi d’Europa, l’Asp di Palermo per l’appunto.


«Contiamo sul buon senso dei deputati che fanno parte della Commissione - dichiarano Lapunzina e Cassisi - e che gli stessi rappresentano l’intero popolo siciliano, a prescindere dalla svista dei Partiti che non si sarebbero accorti della mancanza di rappresentanza del collegio palermitano nel parlamentino più importante, per la spesa che indirizza, di tutte le Commissioni legislative dell’ARS».


Adesso la palla passerebbe - di fatto - al presidente Renato Schifani. Il futuro dell’intera struttura petralese rappresenta il banco di prova dell’attenzione che il Governo regionale vorrà dare al futuro delle Terre alte madonite.


Castellana Sicula, 10 ottobre 2024

Commenti