Codice della Strada: una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi

CODICE STRADA. ANNALISA CORRADO (SEGRETERIA NAZIONALE PD E MEP S&D): “ENNESIMO DISASTRO DEL GOVERNO, NORMA REPRESSIVA E IDEOLOGICA FATTA SULLA PELLE DELLE PERSONE”  Roma, 20 novembre 2024 - "L’approvazione del Codice della Strada non è che l’ennesimo disastro del Governo, che peggiora invece di migliorare la vita dei cittadini. Si tratta di una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi che vogliono adottare pratiche innovative e che non fa assolutamente nulla per prevenire gli incidenti stradali, che ancora oggi registrano numeri terrificanti – oltre 3.000 morti e 200.000 feriti ogni anno”, dichiara Annalisa Corrado, Responsabile Conversione Ecologica nella Segreteria Nazionale del PD e MEP S&D, Commissione ENVI. La riforma, a lungo sbandierata dal Governo Meloni, ha ricevuto oggi l’approvazione in Senato. Tutte le principali associazioni italiane dei familiari delle vittime sulla strada, insieme con le associazioni ambientaliste e per la mobi

LGBT e Intersex: Depositato all'Ars un ddl contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere

Il capogruppo Antonio De Luca (primo firmatario): “Ancora oggi troppe ingiustizie e violenze contro di loro a scuola e al lavoro, la Sicilia deve fare la sua parte”. Lotta alle discriminazioni verso le persone LGBT e Intersex. Depositato all'Ars un ddl del M5S.

Palermo, 29/10/2024 - Proseguire e implementare la lotta alle discriminazioni dovute all'orientamento sessuale e all'identità di genere avviata con la legge regionale del 2015 fortemente voluta dal M5S. Tutelare anche le persone intersex, cioè coloro che presentano variazioni congenite nelle caratteristiche sessuali. Questo il cuore di un disegno di legge, a prima firma del capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Antonio De Luca, presentato all'Ars, che mira a realizzare interventi culturali, socio-assistenziali, socio-sanitari e in materia di lavoro e istruzione a favore delle persone LGBTI.

Il ddl, di dieci articoli, - spiega Antonio De Luca - parte dalla consapevolezza che molte persone LGBTI subiscono ancora numerose forme di discriminazione in contesti scolastici o lavorativi e nella ricerca di occupazione. Questo accade nonostante le forme di tutela già in essere e nonostante la diffusa condanna sociale di tali comportamenti discriminatori. È ora di creare nuovi strumenti di tutela, colmando, nei limiti delle competenze della Regione Siciliana, i gap legislativi che ancora oggi esistono. Del resto, con la legge n. 6 del marzo 2015, la Sicilia è stata tra le prime regioni a legiferare per i soggetti LGBT, facendo da apripista per altre regioni come Piemonte, Umbria, Emilia Romagna, Campania e Puglia”.
Questi i principali contenuti del ddl.

Nell'ambito dell'istruzione e della cultura, la Regione promuove e organizza attività di formazione e aggiornamento per tutto il personale scolastico per garantire pari opportunità e prevenire e contrastare le discriminazioni, il bullismo e il cyberbullismo. Sostiene, inoltre, eventi culturali per sensibilizzare i cittadini e gli operatori economici al rispetto delle persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, identità di genere o variazioni nelle caratteristiche sessuali.

In ambito lavorativo, la Regione individua e costruisce, secondo il ddl, percorsi di inserimento lavorativo che valorizzino qualità e professionalità individuali, indicando strumenti per l'avvio di nuove imprese, laddove ci si trovi in presenza di soggetti vittime, giudizialmente accertate, di violenza o discriminazione. In ambito socio-sanitario e socio-assistenziale, il disegno di legge promuove la formazione specifica di operatori e operatrici “per garantire l'accesso dignitoso e il rispetto delle differenze in qualunque servizio o prestazione sociale, assistenziale o sanitaria, resa anche in condizioni di degenza”.

Per la prevenzione e il contrasto alla violenza nei confronti delle persone LGBTI è anche previsto che la Regione favorisca l'attivazione di servizi sul territorio regionale, promuova l'accoglienza, in collaborazione con i servizi già operativi nell’ambito delle reti antiviolenza territoriali, e si possa costituire parte civile nei procedimenti penali per reati commessi nei confronti delle persone LGBTI.

Il ddl dedica spazio anche alla comunicazione, con l'obiettivo di affidare al CORECOM il compito di vigilare sui contenuti della programmazione radiofonica e televisiva regionale e di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di non adottare comportamenti discriminatori.

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