Tariffe dell'acqua in Sicilia: la legge 19/2015 in un momento storico drammatico per i siciliani resta ancora disattesa

Tariffe dell'acqua in Sicilia, Federconsumatori chiede piena applicazione della legge 19/2015. In un momento storico drammatico per i siciliani, alle prese con la crisi idrica più grave di sempre, la legge regionale 19/2015 sull'acqua pubblica resta ancora disattesa. Una legge che non solo dice chiaramente come dovrebbe funzionare il Sistema Idrico Integrato in Sicilia, ma lo fa anche con un testo e con uno spirito che vengono dal basso: si tratta, infatti, di una legge di iniziativa popolare e consiliare Palermo, 4 novembre 2024 - Federconsumatori Sicilia, che da sempre è schierata in favore dell'acqua pubblica partecipando al Forum siciliano dei movimenti per l’Acqua e i Beni Comuni, non può che continuare a tenere alta l'attenzione su questo tema. Dopo che Amap ha fatto ricorso al TAR Sicilia contro la Regione Siciliana (Presidenza, Giunta di Governo e Assessorato dell’energia e dei servizi di pubblica utilità) e contro la Commissione Idrica Regionale (CIR)

Imprenditore agricolo di Tortorici colpito da informativa antimafia, il CGA accoglie l’istanza cautelare in appello

IL CGA accoglie l’istanza cautelare proposta in appello da un imprenditore agricolo della provincia di Messina colpito da una informativa antimafia. Con ricorso proposto innanzi al Tar Catania il sig. I. C., titolare di una ditta che svolge attività di “coltivazione di foraggio”, con sede in Tortorici, chiedeva l’annullamento previa sospensione dell’informativa antimafia adottata nei propri confronti dalla Prefettura U.T.G. di Messina e resa nell’ambito del procedimento per il rilascio di contributi agricoli da parte di AGEA

2 nov 2024 - Il Tar Catania, all’esito dell’udienza di merito, respingeva il ricorso proposto dal sig. I.C., ritenendo plausibili gli elementi sintomatici del rischio di condizionamento mafioso indicati dalla Prefettura a sostegno del provvedimento interdittivo. Conseguentemente l’imprenditore appellava la suddetta innanzi al CGA, con il patrocinio degli avv.ti Girolamo Rubino e Calogero Marino, chiedendo anche l’adozione di una misura cautelare. In particolare gli avv.ti Rubino e Marino deducevano l’erroneità della sentenza di primo grado nella misura in cui il primo giudice aveva omesso di considerare il fatto che il provvedimento interdittivo non contenesse alcun elemento pregiudizievole a carico dell’appellante, basandosi soltanto sui pregiudizi penali occorsi alcuni anni addietro a stretti congiunti dell’appellante.

Evidenziando dunque come il provvedimento interdittivo fosse fondato su circostanze fattuali estremamente risalenti nel tempo e prive del doveroso requisito dell’attualità . Ebbene il CGA , condividendo le tesi degli avv.ti Rubino e Marino e ritenendo pertanto fondate le censure svolte contro la sentenza di primo grado , ha accolto l’istanza cautelare proposto in seno all’appello avverso la sentenza del TAR Catania, disponendo la sollecita fissazione dell’udienza di merito. 

Nel giro di pochi mesi e quindi in tempi molto celeri il CGA si esprimerà in via definitiva sulla vicenda.

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