Rischio “hikikomori” tra gli adolescenti italiani: individuati i fattori determinanti

Rischio “hikikomori” tra gli adolescenti italiani.  Da un’analisi del gruppo di ricerca MUSA del Cnr-Irpps è in netta crescita il numero di adolescenti che non incontrano più i loro amici nel mondo extrascolastico: le cifre sono quasi raddoppiate dopo la pandemia da Covid-19. Lo studio, pubblicato sulla rivista  Scientific Reports,  dimostra che l’aumento dell'isolamento sociale in Italia costituisce un problema grave,  già cronicizzato e correlato all’interazione di fattori relazionali e psicologici  Roma, 28 gennaio 2025 - Uno studio condotto dal gruppo multidisciplinare di ricerca “Mutamenti sociali, valutazione e metodi” ( MUSA ) dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma (Cnr-Irpps) ha indagato, attraverso un approccio di ricerca di tipo socio-psicologico, l’eziologia del ritiro sociale identificando i fattori scatenanti tale comportamento tra gli adolescenti. La ricerca, pubblicata...

Rifiuti, Federconsumatori: la Sicilia fallirà l'obbiettivo 2025

Rifiuti: la Sicilia fallirà l'obbiettivo 2025. Il 2025 appena iniziato sarà l'anno in cui entreranno in vigore i nuovi obiettivi europei per la gestione dei rifiuti, che pochi conoscono ma che costituiscono una vera rivoluzione e una sfida enorme. 

 Palermo, 10 gennaio 2025 - Si passa, infatti, da un obiettivo relativo alla raccolta differenziata dei

rifiuti ad uno relativo al riutilizzo e riciclo dei materiali derivanti dalla raccolta differenziata.

In pratica non basta più fare la raccolta differenziata di almeno un tot di spazzatura:

bisogna anche trattare e rimettere in circolo i materiali raccolti a norma di legge. Il target

previsto dall'Unione Europea per il 2025 è del 55% di materiali riutilizzati o riciclati e, senza

grossi timori di smentita, possiamo già dire che la Sicilia fallirà questo obiettivo.

I dati ISPRA relativi a tutta Italia, aggiornati al 2023, ci dicono infatti che nello stivale (isole

comprese) viene effettivamente avviato al riciclo o riuso poco più del 50% dei materiali

provenienti dalla raccolta dei rifiuti. Non sono disponibili i dati regionali, ma è chiaro che la

Sicilia è sotto questa quota, visto che è già sotto la media nazionale di raccolta

differenziata.

In Sicilia, d'altronde, la politica regionale continua a ragionare con la vecchia logica della

percentuale di raccolta differenziata, ormai superata dalla normativa più recente, e questo

negli anni ha creato una situazione incoerente e per certi versi paradossale.


Tabella 1 - PRODUZIONE E RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI URBANI 2023

Provincia Produzione Pro Capite Kg/Ab

anno 2023 (confronto ‘23/’22)

Raccolta Differenziata 2023


Agrigento 474,79 (+0,9) 60,9 % (+3,5%)

Caltanissetta 382,13 (-7,06) 64,5 % (+4,7%)

Catania 462,86 (-30,43) 55,8 % (+8,8%)

Enna 346,80 (+1,92) 65,9 % (+2,6%)

Messina 436,93 (-13,93) 63,3 % (+5,1%)

Palermo 467,12 (+1,8) 36,7 % (+1,8%)

Ragusa 416,00 (-2,13%) 68,3 % (+0,2%)

Siracusa 471,32 (+7,56) 52,7 % (+0,3%)

Trapani 437,41 (-18,6) 78,0 % (+1,0%)

MEDIA REGIONE 449,20 (-9,11) 55,2 % (+3,7%)

MEDIA NAZIONALE 496,06 (+2,42) 66,6 % (+1,4%)

Fonte: Federconsumatori Sicilia su dati Rapporto ISPRA relativi all’anno 2023


Tabella 2 - PRODUZIONE E RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI URBANI 2023

Capoluogo

Produzione Pro Capite

(Kg/Ab) anno 2023

(confronto 2023/2022)


Raccolta Differenziata

anno 2023 (confronto

2023/2022)

Agrigento 475,6 (-17,8) 69,74% (+1,38%)

Caltanissetta 448,6 (-41,3) 61,84% (+4,05%)

Catania 593,1 (-144,4) 34,67% (+12,68%)

Enna 416,8 (+2,6) 69,00 % (+1,77%)

Messina 436,4 (-20,0) 55,40 % (+1,93%)

Palermo 566,8 (+5,0) 16,85 % (+1,69%)

Ragusa 467,2 (-21,2%) 70,79 % (+0,2%)

Siracusa 521,0 (+1,8) 50,32 % (-0,1%)

Trapani 443,6 (-19,5) 67,25 % (+2,09%)

MEDIA REGIONALE 449,20 (-9,11) 55,2 % (+3,7%)

MEDIA NAZIONALE 496,06 (+2,42) 66,6 % (+1,4%)

Fonte: Federconsumatori Sicilia su dati del Catasto Rifiuti ISPRA relativi all’anno 2023 e 2022

Sempre secondo i dati ISPRA relativi al 2023, gli ultimi disponibili, la produzione annua pro

capite di rifiuti in Sicilia è diminuita di 9,11 chilogrammi mentre la percentuale di raccolta

differenziata è cresciuta del 3,7%. Questi dati si inseriscono in un trend di lentissimo

miglioramento della situazione, che però non si rispecchia in modo coerente sulla TARI

pagata dai cittadini.

La provincia più virtuosa in Sicilia è Trapani, con uno strabiliante 78% di raccolta

differenziata (in crescita dell'1% nel 2023). Ma, allo stesso tempo, è la città di Trapani una

di quelle in cui la TARI è più alta in Italia: 453 euro in media (dati 2024), con una crescita

del 6% rispetto all'anno precedente.

Nella città di Catania, nel 2024, la TARI è rimasta ferma a 594 euro (il valore più alto

d'Italia), nonostante il forte balzo avanti della differenziata: dal 22% al 34,7% (+12,7%). A

Messina città, invece, la differenziata è salita dell'1,9% arrivando al 53,5% (nel 2019 era al

18,8%) e la TARI è scesa addirittura del 29,8%.

Tabella 3 - TARI 2024 E CONFRONTO CON IL 2023 NEI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA

Capoluogo TARI 2024 TARI 2023 VARIAZIONE

Agrigento € 428 € 426 + 0,4 %

Caltanissetta € 331 € 267 + 24,1 %

Catania € 594 € 594 + 0,0 %


Enna € 266 € 270 - 1,4 %

Messina € 318 € 453 - 29,8 %

Palermo € 335 € 314 + 6,7 %

Ragusa € 389 € 399 - 2,5 %

Siracusa € 398 € 413 - 3,6 %

Trapani € 453 € 427 + 6,0 %

MEDIA REGIONALE € 390 € 396 - 1,4 %

MEDIA NAZIONALE € 329 € 321 + 2,6 %

Fonte: Federconsumatori Sicilia, 10 gennaio 2025


Il costo del conferimento in discarica in Sicilia è nettamente più alto che nel resto d'Italia:

380 euro a tonnellata nel 2023 (450 euro in caso di conferimento all'estero), contro i 90-

120 euro del Piemonte, i 97 euro della Sardegna, i 150 euro della Toscana.

I costi di raccolta e gestione dei rifiuti urbani (differenziati e non), di spazzamento e

lavaggio strade nella città di Trapani, nello specifico, ammontano a 301 euro l'anno pro

capite, in calo di 48,3 euro rispetto al 2022

Risulta chiaro, dunque, uno dei grandi problemi della gestione dei rifiuti in Sicilia: la

pressoché totale mancanza di trasparenza su come si forma l'ammontare della TARI nei

singoli Comuni.

I contratti di servizio con le aziende di raccolta dei rifiuti e spazzamento delle strade non

sono stati stipulati dopo un processo di informazione e partecipazione della cittadinanza,

né le carte dei servizi (previste dall'ARERA) sono state scritte dopo l'interlocuzione con le

associazioni di tutela dei consumatori (interlocuzione espressamente richiesta dalla

normativa).

Il secondo grande problema del sistema dei rifiuti in Sicilia è quello dei due grandi centri

urbani di Palermo e Catania.



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