Formazione scuola-lavoro: un disegno di legge dedicato alle isole minori

CdM, estensione copertura assicurativa, nuove norme per la sicurezza degli studenti nella formazione scuola-lavoro, punteggi aggiuntivi per i docenti delle isole minori.  Valditara: “Un segnale concreto di attenzione verso chi ogni giorno vive la scuola” Roma, 28 ottobre 2025 -  Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi due provvedimenti che introducono importanti novità in materia di formazione scuola-lavoro, sicurezza degli studenti e valorizzazione del sistema scolastico delle isole minori.  Con il decreto-legge in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro si estende la copertura assicurativa anche agli eventuali infortuni avvenuti durante il tragitto tra l’abitazione o altro domicilio e il luogo in cui si svolge l’attività di formazione scuola-lavoro.  Allo stesso tempo, viene stabilito che le convenzioni stipulate tra scuole e imprese ospitanti non potranno più prevedere attività di formazione scuola-lavoro nelle lavorazioni ad elevato rischio per gli studenti...

Soldi ai Comuni siciliani (2023-25): Varrica (M5S) passa ai raggi X le risorse assegnate ai 391 Comuni dell'isola

Uno studio del deputato 5Stelle ha passato ai raggi x tutte le somme devolute dalla Regione ai Comuni in questa legislatura.  Saltano agli occhi enormi sperequazioni: al minuscolo Comune del Catanese in tre anni quasi 2,5 milioni. A Siculiana mai arrivato nulla, ad Alcamo solo briciole. Varrica (M5S Ars): “Finanziamenti regionali ai Comuni, enormi sproporzioni: al piccolo Maletto più soldi di Catania e tre volte quelli di Trapani. Sistema fallimentare cambiamo tutto”

Palermo, 29/19/2025 - Al piccolo centro catanese di Maletto, coi suoi 3584 abitanti, nei tre anni di questa legislatura sono arrivati, con le leggi finanziarie, quasi 2,5 milioni di euro (2.486.400 per l'esattezza), poco più di quelli arrivati a Catania, che di abitanti ne ha 83 volte tanti, e tre volte quelli finiti a Trapani, che ha ricevuto solo 748.000 euro. Ad Alcamo solo le briciole, meno di 150 mila euro in tutto.

Sono queste alcune delle tante sperequazioni generate dal sistema dei finanziamenti regionali a diretti a specifici Comuni siciliani con le leggi finanziarie, leggi collegate ad esse e variazioni di bilancio approvate nei tre anni di legislatura Schifani. A metterle in evidenza un dettagliatissimo studio del deputato regionale M5S Adriano Varrica, che ha passato ai raggi X tutte le risorse assegnate direttamente ai 391 Comuni dell'isola, dal minuscolo Roccafiorita, coi suoi 173 abitanti, al capoluogo di Regione, Palermo.

Per mettere in risalto le discrepanze generate dal metodo di attribuzione delle risorse economiche adottato durante la legislatura Schifani, Varrica e i suoi collaboratori hanno diviso i Comuni siciliani in sei categorie di enti omogenei per fasce di popolazione: da zero a 5.000 abitanti, da 5.000 a 10.000, da 10.000 a 20.000, da 20.000 a 50.000, da 50.000 a 100.000 e oltre 100.000 abitanti.

È nella fascia più bassa, quella dove svetta Maletto, che si riscontrano le anomalie più evidenti. Se i quasi 2 milioni di euro attribuiti a Mazzarrà Sant’Andrea possono essere giustificati con la presenza della discarica (a cui sono finalizzate la stragrande maggioranza delle risorse), e gli oltre 2,5 milioni per Gibellina sono motivati dalla nomina a “Capitale dell’arte contemporanea 2026”, poco si comprende come al piccolo Aidone (poco più di 4.000 abitanti) siano arrivati circa 1,7 milioni di euro, a San Cono (2.400 abitanti) oltre 1,5 milioni e a Santa Domenica Vittoria, un Comune del Messinese poco più affollato di un supercondominio, quasi 1,5 milioni, praticamente 1.700 euro per ciascuno dei suoi soli 851 abitanti.  Poco meno di 1,5 miliioni sono andati, sempre in questa fascia, anche Ragalna e Roccalumera, che di abitanti ne contano 4000 circa entrambi.  A Siculiana, fanalino di coda dei 212 Comuni di questa categoria, in tre anni non è arrivato mai nulla.

Spicca tra i 39 Comuni della fascia da 20.000 a 50.000 abitanti il misero dato di Alcamo, che nonostante i quasi 45.000 abitanti ha ottenuto solo 141.000 euro in tre anni (meno di 50 mila euro l'anno), a fronte di una media della fascia di quasi 1,2 milioni.  Nettamente più sostanziosi nella stessa fascia i finanziamenti a Licata (4.136,500 euro), Comiso (3.485.000 euro), Belpasso (3.068.000 euro), Paternò (2.657.000 euro) e Monreale (2.520.933 euro).

 "Questo studio - commenta Varrica - vorremmo servisse all'Assemblea Regionale per verificare, dati alla mano, che il sistema fin qui utilizzato ha creato enormi diseguaglianze tra Comuni, urge un cambio di rotta già a partire dalla prossima legge di bilancio. Come gruppo Movimento 5 Stelle, abbiamo da tempo depositato una proposta di legge a mia prima firma, denominata 'Fondo piccole opere infrastrutturali', che richiama l’esperienza dei governi Conte. In quell’occasione furono istituiti fondi pluriennali attribuiti a tutti i Comuni per fasce di popolazione, permettendo agli enti di programmare e intervenire senza creare disparità. Siamo convinti che questo sia il modello che dovrebbe prevalere nell’attribuzione delle risorse disponibili del bilancio regionale e continueremo a proporlo in ogni contesto parlamentare”.

“I contributi dedicati – conclude il deputato 5Stelle - possono, e aggiungerei devono, essere uno strumento per colmare alcuni gap o affrontare situazioni emergenziali o priorità ma vanno motivati, come sancito dalla Corte costituzionale,  e, soprattutto, non possono essere l’unico motore di qualsiasi azione legislativa di tipo finanziario dell’Assemblea Regionale Siciliana. Perché purtroppo a questo sembriamo essere arrivati”. 

Analisi sui fondi regionali ai Comuni siciliani (2023-25)

La presente analisi è funzionale a valutare il risultato che tale modus operandi ha generato in termini di equità nella ripartizione delle risorse tra i singoli Comuni siciliani. A tal fine sono state estrapolate dalle leggi finanziarie (inclusi collegati e variazioni con competenza fino al 2025) tutte le norme che hanno previsto uno specifico Comune beneficiario (o enti ad esso collegati), comparando gli importi complessivi tra classi di enti omogenei tra loro per fascia di popolazione.

Esito dell’analisi

Nella fascia fino a 5.000 abitanti emergono incredibili anomalie con il Comune di Maletto che, con poco più di 3.500 abitanti, ha ottenuto circa 2,5 milioni di euro (di cui 1,5 milioni per interventi su strade e sulla Rocca Castello e i restanti su interventi connessi alla promozione turistica). 

2 milioni a Mazzarrà Sant’Andrea per la discarica

Se i quasi 2 milioni di euro attribuiti a Mazzarrà Sant’Andrea possono essere giustificati con la presenza della discarica (a cui sono finalizzate la stragrande maggioranza delle risorse), così come quello stanziati per Gibellina sono motivati dalla nomina a “Capitale dell’arte contemporanea 2026”, altrettanto non può dirsi per i Comuni di Aidone (4.200 ab.) con 1,7 milioni circa di finanziamenti dedicati, San Cono che supera il milione e mezzo con 2.400 abitanti, Santa Domenica Vittoria che ha ottenuto 1,4 milioni di euro coi suoi soli 800 abitanti, insieme a Ragalna e Roccalumera. 

Per comprendere quanto tali importi risultino sproporzionati basti pensare che il valore medio del contributo ricevuto tra i 212 Comuni con meno di 5.000 abitanti risulta pari a poco più di € 310.000. Addirittura, 25 Comuni hanno ricevuto importi tra 30 e 50.000 euro. Del tutto peculiare il caso di Siculiana che sembra non abbia ricevuto alcun contributo diretto dal 2023 ad oggi.

2 milioni per Brolo e Militello Val di Catania 

Per ciò che riguarda i 71 Comuni nella fascia tra 5.001 e 10.000 abitanti il valore medio del contributo sale a circa € 480.000, con picchi di oltre 2 milioni di euro per Brolo e Militello Val di Catania e tra 1,2 milioni e 1,5 milioni Comuni quali Regalbuto, Campobello di Licata, Valguarnera Caropepe e Casteltermini. In coda San Giuseppe Jato e Mussomeli con meno di 50.000 euro.

Nella fascia tra 10.001 e 20.000 abitanti Ribera ha raccolto contributi dedicati per oltre 3,2 milioni di euro, rispetto ad un valore medio tra i 54 Comuni di € 740.000. Seguono Riposto (2,9 milioni), Palagonia (2,6), Ramacca (2,4) e Melilli (2,2). Priolo riceve solo 80.000 euro.

39 sono i Comuni della fascia tra 20 e 50 mila abitanti con un contributo medio di 1,1 milioni di euro. In questo caso spiccano Licata con oltre 4 milioni di euro di finanziamenti, Comiso (3,5 milioni), Belpasso (3 milioni), Paternò (2,6) e Monreale (2,5). Alcamo coi suoi 44.000 abitanti (tra le più popolose della fascia considerata) ha invece ricevuto soltanto € 141.000.

Tra le 11 città medio-grandi, fino a 100.000 abitanti, si trova il valore picco di oltre 6 milioni di euro per Agrigento, il cui importo però risulta motivato quasi esclusivamente dai contributi attribuiti trasversalmente dall’Assemblea Regionale per il riconoscimento di capitale della cultura 2025. Per il resto tra i 2,5 e 3,1 milioni si trovano Ragusa, Acireale, Modica, Gela e Vittoria, con Mazara del Vallo fanalino di coda con 180.000 euro, ben distante rispetto alla media di 2,3 milioni di euro.

Infine le 4 città più popolose: Palermo con 5,7 milioni di euro, Messina 3 milioni di euro, Catania 2,3 milioni di euro (nonostante abbia 80.000 abitanti in più di Messina) e Siracusa 1,6 milioni di euro.

5 Comuni (Maletto, Aidone, San Cono, Santa Domenica Vitttoria, Roccalumera o Ragalna) 

Ritengo che una riflessione sia doverosa se i cittadini di Maletto abbiano ricevuto 714 euro di contributo pro capite mentre quelli di Bolognetta oltre 100 volte meno (7 euro). Appare un evidente fuori scala che 5 Comuni (Maletto, Aidone, San Cono, Santa Domenica Vitttoria, Roccalumera o Ragalna) con oltre 8,5 milioni di euro per 15.000 abitanti totali abbiano inciso su questo budget dedicato come 5 capoluoghi di provincia (Siracusa, Trapani, Enna, Caltanissetta, Catania) che contano oltre mezzo milione di abitanti. I contributi dedicati possono, e aggiungerei devono, essere uno strumento per colmare alcuni gap o affrontare situazioni emergenziali o priorità ma vanno motivati – come sancito dalla Corte costituzionale – e, soprattutto, non possono essere l’unico motore di qualsiasi azione legislativa di tipo finanziario dell’Assemblea Regionale Siciliana. Perché purtroppo a questo sembriamo giunti.

Considerazione finale

Spero che questi dati possano avviare una riflessione anche in vista dei prossimi appuntamenti di bilancio. Come gruppo Movimento 5 Stelle, abbiamo da tempo depositato una proposta di legge a mia prima firma, denominata “Fondo piccole opere infrastrutturali”, che richiama l’esperienza dei Governi Conte. In quell’occasione furono istituiti fondi pluriennali attribuiti a tutti i Comuni per fasce di popolazione, permettendo agli enti di programmare e intervenire senza creare disparità. Siamo convinti che questo sia il modello che dovrebbe prevalere nell’attribuzione delle risorse disponibili del bilancio regionale e continueremo a proporlo in ogni contesto parlamentare possibile.

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