L'arch. Saro Pizzino, professionista e politico messinese stimato, apprezzato e assai noto, con molti amici nella vita privata, prende carta e penna per descrivere la sua profonda amarezza per una vicenda giudiziaria che ha pagato con pesanti lacerazioni economiche, ed ingiuste e profonde ferite morali. Dopo avere chiuso la vicenda con un patteggiamento, da lui voluto contro la volonta’ dei suoi avvocati, dei familiari e di tutti gli amici, ha deciso di raccontare con coraggio la reale consistenza dei fatti.Messina, 29/08/2009 - A tutti i siti, giornali e televisioni che si sono interessati della mia vicenda giudiziaria, "Massaggi pericolosi“ con la richiesta di inserire nei loro siti, oltre a quello che c’e’ gia’ anche questa mia versione dei fatti, se non altro per poterne trarre giudizi piu’ documentati, obiettivi e sereni.
Rimarginare le ingiuste lacerazioniDopo avere lavorato in silenzio e duramente per un anno per cercare con fatica di rimarginare le pesanti lacerazioni economiche causatemi dalla vicenda giudiziaria che mi ha visto ingiustamente coinvolto un anno fa, dopo essermi “leccato“ le ingiuste e profonde ferite morali procuratemi, fra le quali le foto segnaletiche, le visite di controllo alle 2,30 ecc, ecc e dopo avere chiuso la vicenda con il patteggiamento che io ho voluto con forte determinazione contro la volonta’ dei miei avvocati, dei miei familiari e contro quella di tutti i miei amici, per non avere ad ogni udienza il resoconto giornalistico o la notizia con fotografia “l’arch. Saro Pizzino ex segretario del Partito Socialista, elettore ed amico dell’on. Nanni Ricevuto indagato per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione…..ecc, ecc.”.
Posso tornare a dire quello che penso Finalmente dopo il patteggiamento posso tornare a dire quello che penso senza dovere subire ricatti o condizionamenti da parte di chicchessia. Sono stato rieletto segretario del P.S.I. per 12 o 13 anni perche’ ero una persona che poteva e puo’ alzarsi e dire quello che pensa in qualunque sede, perche’ non ho mai chiesto o avuto vantaggi dalla politica, ne’ per me, ne’ per i miei familiari e perche’ ero e sono una persona assolutamente “pulita“.
Il p.m. rimase molto meravigliato dalla mia scelta di avere optato per il patteggiamento. Avrebbe sicuramente preferito che il processo fosse continuato, forse per potere avere un po’ di articoli sul giornale essendo, per altro, molto giovane.
Alla “super casta“ non e’ consentito ammettere di avere sbagliatoIo non gli ho consentito di continuare a divertirsi sostenendo le sue assurde tesi. Alla “super casta“ non e’ consentito di ammettere di avere sbagliato, di avere esagerato, e di prendere atto che la tesi su cui si fonda l’accusa e’ totalmente inesistente. Da tutti i mass-media, su suggerimento o soffiate (il P.M. disse ai miei legali che lui non aveva dato alcuna notizia alla stampa) mi e’ stato attribuito, che percepivo 3000 euro al mese per un bivani arredato, che frequentavo l’appartamento, che esercitavo lo “ius primae noctis“ e che ricevevo prestazioni sessuali in cambio della mia tolleranza.
Tutti fatti originati dalla fervida fantasia (malevola o pilotata?) Tutti fatti originati dalla fervida fantasia (malevola o pilotata?) di alcuni intercettatori che hanno interpretato a loro uso e consumo. Tutti i miei amici, tutti quelli che mi conoscono, e sono proprio tanti, sapevano bene, tranne i Carabinieri ed i magistrati, che per la mia situazione sentimentale, economica e sociale non avevo necessità di procurarmi nell’appartamento alcuna delle cose imputatemi. Quando affittai l’appartamento la mia inquilina si presento’ come madre di due figlie (non le conobbi mai), separata, con un ex marito benestante, vendeva vestiti in casa, ed aveva acquistato un appartamento in un complesso edilizio di Spadafora o Villafranca, e che appena glielo avessero consegnato, entro un anno, avrebbe liberato l’immobile. Cominciamo dalla favola dei 3000 euro al mese.
Io, non avendo alcunché da nascondere, consegnai al magistrato un assegno datomi dalla mia inquilina di 3150 euro a fronte di piu’ di cinque mesi di arretrato per dimostrare che pagava sempre con grande ritardo, malgrado i miei, anche “forti solleciti telefonici“.
Due giorni prima della scadenza mi venne richiesto di non incassarlo e che a breve mi avrebbe mandato i contanti (cosa che non fece).
Alcuni giorni dopo la scadenza mi ritelefono’ dicendomi che mi avrebbe saldato il debito con 100 euro al “giorno“ e non alla “settimana“. Chi in quel momento intercettava e deduceva, senza fare alcun approfondimento, moltiplicò 100 euro per 30 giorni e cosi’ nacque la favola dei 3000 euro al mese, malgrado avessi consegnato una dettagliatissima scheda contabile, scritta a mano da tre miei collaboratori, dove venivano registrati tutti gli incassi dell’appartamento e tutte le fatture emesse, soggette ad Iva mensile, essendo l’immobile della mia azienda.
Per chiudere tutto ed arrivare alla verita’ era sufficiente interrogare i miei collaboratori e chiedere alla mia inquilina se pagava di piu’ di quanto era indicato nelle fatture (600 euro al mese, Iva del 20% compresa e pure 30 euro di acqua forfettaria).
Non e’ stato fatto, malgrado la mia richiesta: ormai dovevano bruciarmi e distruggermi. Nelle intercettazioni c’e’ una telefonata cosi’ chiara sull’entita’ dell’importo mensile pagato che sarebbe bastata questa per chiudere tutto in istruttoria :
Intercettazione del 26 ottobre 2006 Chiamo la mia inquilina dicendole, sei in arretrato di 1950 euro, mi hai dato un assegno postdatato al 20 novembre 2006 di 1250 euro, restano cosi’ 700 euro; tieni presente che fra una settimana finisce novembre e diventano 1300 euro, (e’ chiarissimo che l’importo mensile e’ di 600 euro)… Risponde l’inquilina: “aspetta che me lo scrivo perche’ me lo dimentico“.
Perche’ questa intercettazione non e’ stata presa assolutamente in considerazione?Forse perche’ era troppo chiara e ormai la macchina della “giustizia“ si era messa in moto e non poteva piu’ essere fermata e perche’ ormai ero stato condannato ad essere fottuto? Passiamo ora alla mia frequenza dell’appartamento che ha scatenato lo “ius primae noctis“ e le “prestazioni sessuali“.
Per tutto il periodo delle intercettazioni, durate svariati e svariati mesi, io sono stato nell’appartamento solamente tre volte nell’arco di cinque giorni (come e' stato documentato da intercettazioni e riprese con telecamera) per un allagamento ed un corto circuito al piano inferiore. Sotto l’appartamento della mia inquilina la mia societa’ possedeva un appartamento affittato ad una cooperativa che gestiva un asilo con dei bambini disabili. Venni contattato dalla responsabile dell’asilo e mi fu comunicato che pioveva dal tetto. Andai immediatamente per verificare da dove provenisse l’acqua… Salito al piano di sopra mi apri’ una donna che non era la mia inquilina, chiesi di lei, mi fu risposto che era fuori Messina e che me la avrebbe passata al telefono.
La invitai a chiamare un idraulico “dandole del lei“La invitai con urgenza a chiamare un idraulico, e rivolgendomi alla donna presente nell’appartamento, “dandole del lei“, le chiesi di farmi chiudere il rubinetto d’arresto per impedire che si procurassero ulteriori danni all’appartamento di sotto, la ringraziai e me ne andai subito. Dopo circa due giorni vengo richiamato dalla responsabile dell’asilo perche’ erano al buio per un corto circuito. Andai di corsa, svuotai una plafoniera del soffitto piena d’acqua, salii nuovamente al piano di sopra… Apre la solita donna, chiama la mia inquilina che ritarda nel richiamare, nel frattempo passeggio nervosamente nella cucina (il tutto ripreso da una telecamera) con quella donna seduta sul bracciolo di un divano con le gambe di fuori perchè indossava una minigonna ed il seno molto esposto.
Fui attratto dal seno della donna e le dissi: “Hai un bel seno“Fui attratto dal seno della donna alla quale dissi: “Hai un bel seno“ (nelle intercettazioni la frase “hai un bel seno “era scritta in grassetto per evidenziare, come nei commenti, la mia propensione a delinquere ed il mio spessore criminale). La signora parve compiaciuta dal mio complimento ed io, avvicinandomi, le accarezzai il seno per 6/7 secondi (non minuti, tutto registrato anche nei tempi) senza che lei desse alcun segno di insofferenza, anzi si mostrava compiaciuta. Subito dopo arrivo’ la telefonata della mia inquilina ed andai immediatamente via. Per questo sono stato rinviato a giudizio per “sfruttamento della prostituzione“ perchè, sostenne il P.M., non avevo pagato la prestazione sessuale, cioè la toccata al seno di 6/7 secondi.
Quanto costa una fugace palpatina?Mi e’ rimasto il desiderio di sapere quanto avrei dovuto pagare per quella fugace toccata di seno. Questo e’ stato il mio “sfruttamento della prostituzione“. Ammetto di essere stato un po’ leggero e sono perfettamente cosciente che se avessi avuto un rapporto sessuale di qualsiasi tipo e non avessi pagato la prestazione sarebbe stato oltremodo giusto incriminarmi.
2 mesi e dieci giorni di arresti per una toccata di seno... Peraltro sono sfottuto da alcuni miei amici per avere fatto due mesi e dieci giorni di arresti domiciliari per una semplice toccata di seno, questa e’ la giustizia per alcuni magistrati. La casta e’ intoccabile, ma loro la chiamano indipendenza. Passiamo ora alle procedure da me attivate per farmi rilasciare l’appartamento. A seguito di una irruzione della polizia, io inviai alla squadra mobile una raccomandata r.r. nella quale evidenziavo che avevo, prima della scadenza dell’anno, gia’ provveduto alla disdetta del contratto e che avrei, di seguito, iniziato le pratiche per lo sfratto. Sfratto che ottenni dopo circa tre anni.
Lo sfratto: "Ti attacchi tu, il giudice e l’ufficiale giudiziario“...La mia inquilina, avuto notificato lo sfratto mi chiamo’ e mi disse con molta chiarezza: “Ho una zia di 85 anni, me la metto in casa e ti attacchi al c……… tu, il giudice e l’ufficiale giudiziario“. Per informazione io ho una attività commerciale ed avendo capito il soggetto, il contorno e la risposta avuta, ebbi per diverso tempo molte preoccupazioni, perplessità e timori per il mio negozio nel continuare con lo sfratto. Cambiai tattica e, cercando di impietosirla, riuscii ad ottenere l’immobile a fine maggio del 2007, esclusivamente per pieta’ e misericordia nei miei confronti (mi lascio’ un buco di 3000 euro di affitti non pagati). Perche’ le forze dell’ordine dopo 6/7 irruzioni non riuscirono a bloccarne l’attività o ad arrestarla? Perche’ dopo le irruzioni, venendo nel mio ufficio e richiedendomi per l’ennesima volta le fatture ecc. ecc. mi veniva risposto dai carabinieri, con testimoni, "architetto non si preoccupi, lei non c’entra". Perche’ il P.M. un mese prima degli arresti domiciliari venne nel mio negozio? Sicuramente aveva gia’ trattato la mia pratica e conosceva sia il mio nominativo sia la mia attività. Voleva conoscermi per valutare il mio forte spessore criminale?
Tanto accanimento nemmeno per uno stupro...Perche’ un tale accanimento nel tenermi due mesi e dieci giorni ai domiciliari quando chi fa uno stupro, una rapina, spaccia o coltiva droga, accoltella dei gay, dopo una settimana e’ libero? L’unico sito internet che si e’ chiesto il perche’ di questo accanimento e’ stato un sito di Gioiosa Marea, dove mi conoscono molto bene, che ha ipotizzato la motivazione politica. Li voglio ringraziare pubblicamente per la loro perspicacia e per avere voluto leggere oltre le righe. Perche’ sono stato messo ai domiciliari dopo circa due anni dalla fine delle indagini, e dopo una intensa campagna elettorale che mi ha visto impegnato accanto al mio amico on. Nanni Ricevuto? Perche’ il magistrato di turno ad agosto non mi ha consentito di lavorare due giorni alla settimana nella mia azienda per due ore, rispondendo ai mie avvocati che “l’arch. Pizzino non ha bisogno di lavorare“?.
L'amarezza per le richieste dell'on. Carmelo BriguglioUna delle cose che mi hanno piu’ amareggiato, avendo fatto politica, sono state le richieste dell’on. Briguglio di voler conoscere i nomi degli amici dell’on. Ricevuto per starne lontano. Da lui mi sarei aspettato solo solidarieta’ perchè diversi anni fa, quando fu interessato da indagini, se non ricordo male per i corsi di formazione, all’Assemblea Regionale Siciliana, una sera si sparse la voce che stava per avere grossi problemi. Quando poi ando’ tutto bene per lui, il nostro gruppo di socialisti messinesi, me compreso, ne fu contento e sollevato.
La mia querela ad Attlio Bolzoni di Repubblica: archiviataVisto che siamo in argomento rispondo anche all’articolo del 24/03/2005/ su "Repubblica“ a firma di Attilio Bolzoni, che io ho querelato perche’ non ho mai posseduto un solo mq. di terreno nel comune di Messina, (querela archiviata!!!). Bolzoni invece non e’ stato querelato da un magistrato e dai sui familiari, malgrado li avessi a suo tempo sollecitati !!!! Questa e’ l’unica e vera verita’. Tutto il resto e’ solamente spazzatura. Qualora da qualcuno fosse ritenuto utile sono disponibile ad avere incontri, a fare dibattiti, a documentare ed a fare tutto quanto possa giovare a fare chiarezza su questa vicenda.
ARCH. SARO PIZZINO
Caro Saro, sono Luigi Passari, tu mi conosci ed io conosco te da quando sono nato, non temere il giudizio di stolti che non hanno idea neanche di cosa parlano, sappi che tanti di noi non solo ci siamo amareggiati della tua avventura, ma soprattutto siamo stati da sempre convinti della totale assenza in te della volontà di delinquere. Io ripeto da anni una frase.purtroppo oggi siamo nella "REPUBBLICA DI PAPERINO" solo nei fumetti una persona perbene come te può essere messa alla gogna come purtroppo è stato fatto. Io ti sono vicino e la mia stima nei tuoi confronti non è mai stata neanche scalfita da ciò che è accaduto. Scusami se ti scrivo solo dopo così tanto tempo ma solo per caso ho trovato questo tuo sfogo ed ho sentito la necessità di postare questo commento. Ciao ed a presto, se vuoi chiamarmi per un caffè o per qualsiasi altra cosa il mio numero di cell. è 3486921099.
RispondiEliminaMah!!!
RispondiElimina