Giuseppe Leone: un’esperienza digitale immersiva in onore del fotografo che ha raccontato la Sicilia

Fotografia: la mostra online per ricordare Giuseppe Leone.  Su Cercarte.it il Premio Penisola Sorrentina ripropone un’esperienza digitale immersiva, in onore di Giuseppe Leone, fotografo di Ragusa di fama nazionale, che ha raccontato la Sicilia per immagini, e negli ultimi anni anche la Campania Ragusa, 20 maggio 2024 – Ad un mese dalla morte del grande fotografo  Giuseppe Leone , e per tutto il 2024, il Premio Penisola Sorrentina e Cercarte.it propongono un’apertura straordinaria della  mostra digitale  “ La scoperta della Campania ”, visionabile gratuitamente alla pagina www.cercarte.it/giuseppe- leone-fotografo. Il 17 aprile scorso Giuseppe Leone, un maestro della fotografia di Ragusa, ci ha lasciati, dopo un’intera vita dedicata alla fotografia e alla sua  Sicilia , con circa  70 pubblicazioni  ed  un archivio di oltre  500mila foto .  Tra le terre che sono state da lui visitate negli ultimi anni, e celebrate dal bianco e nero inconfondibile della sua macchina fotografica, c’è stat

MIKE BONGIORNO, DA CAMPOFELICE DI FITALIA

08/09/2009 - Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, più noto come Mike Bongiorno era nato a New York il 26 maggio 1924 ed è morto a Monte Carlo oggi, 8 settembre 2009). Era naturalizzato italiano, di madre torinese. Il nonno paterno, Michelangelo Bongiorno, era emigrato da Campofelice di Fitalia a quel tempo frazione di Mezzojuso. Campofelice di Fitalia dista circa 50 km da Palermo e si raggiunge percorrendo la SS 121 PA/AG uscita Mezzojuso. La località si trova a circa 700 m s.l.m. Sindaco è Maurizio Cutaia eletto con una lista civica il 15 maggio 2007. Mike Bongiorno tornò in Italia ancora piccolo, con la madre a Torino, dove frequentò il liceo classico. Durante la seconda guerra mondiale, abbandonò gli studi e, grazie alla sua conoscenza dell'inglese, fu impiegato come staffetta per le comunicazioni tra Alleati e gruppi partigiani. Catturato dalla Gestapo fu messo al muro per essere fucilato, ma si salvò perché fu perquisito e gli agenti tedeschi gli trovarono documenti americani. Fu condotto nel carcere di San Vittore a Milano e detenuto per 7 mesi, per poi venire deportato dapprima nel campo di transito di Bolzano (dove fu testimone delle atrocità commesse da Michael Seifert, alias "Misha"), poi nel campo di concentramento austriaco di Mauthausen. Fu liberato prima della fine del conflitto grazie ad uno scambio di prigionieri di guerra tra Stati Uniti e Germania.

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