Liste d'attesa: accordo tra Regione Siciliana e privati per ridurre l'attesa

Definito l'accordo tra Regione Siciliana e privati convenzionati per distribuire le risorse, a valere sul 2024, e contribuire a potenziare l'offerta delle prestazioni ambulatoriali per ridurre le liste d'attesa. L'intesa è stata sottoscritta nel corso di un incontro presieduto dal dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica con i dirigenti dell'assessorato della Salute e le organizzazioni sindacali rappresentative del settore.   9 mag 2024 - L’accordo prevede una somma complessiva di 310 milioni di euro, da distribuire alle varie branche (dai laboratori di analisi alla fisiokinesiterapia, dalla cardiologia alla radiodiagnostica ed alle altre branche) e per provincia, con un aumento di ben 12 milioni di euro rispetto allo scorso anno. In aggiunta sono stati definiti i fabbisogni specifici di radioterapia (35 milioni) e nefrologia (102 milioni).  Alle singole strutture è destinato un budget per il 2024 pari al 90 per cento della produzione media 2022

CARONIA, LO SCIVOLAMENTO E I CROLLI CONTINUANO A VISTA D’OCCHIO

Caronia (Messina), 09/03/2010 - Heidi, Heidi, il tuo nido è sui monti / Heidi, Heidi, eri triste laggiù in città / Accipicchia, qui c'è un mondo fantastico / Heidi, Heidi, candido come te. / Heidi, le caprette ti fanno ciao / Heidi, Heidi, tutto appartiene a te. Fin qui i versi della canzoncina, sigla televisiva di una fortunatissima serie di cartoni animati ispirati al famoso romanzo di Johanna Spyri, pubblicato nel 1880 e ambientato fra la Svizzera e la Germania di fine '800.

 (Caronia, le ultime immagini della frana).


Nella versione italiana Heidi fu trasmessa in 52 puntate su Rai Due dal febbraio 1978 e la sigla, come molti ricorderanno, era cantata da Elisabetta Viviani.
Tutto ciò - però - ha poco a che vedere in questo momento con un’oasi di pace e integrità eco-ambientale, come Caronia può comunque essere considerata, se non fosse che le caprette ora stanno adagiate sulle fenditure di una strada che fu, sulla quale fino a pochi giorni addietro si svolgeva la vita automobilistica, sociale e lavorativa della frazione Lineri, oggi (al pari di Canneto di Caronia) al centro di una brutta vicenda che ha riportato questo incantevole lembo di Nebrodi agli ‘onori’ di una cronaca della quale si farebbe molto volentieri a meno.
La cronaca è quella di una frana ancora fresca, come una ferita più che mai aperta, in attesa di capire perché è venuta, in attesa che un agente fisiologico o un ritrovato della medicina ne ricoprano i segni, la vulnerabilità e la memoria.
La verità è che a tutto questo non si è ancora trovata una causa. E senza una causa non è facile associarvi terapie, guarire e rassicurarsi.

I punti di monitoraggio segnati dalla Protezione civile non rassicurano affatto. Se è vero, infatti, che alcuni di essi fanno riscontrare variazioni modeste è pur vero che altri rimangono in bilico, mentre il livello della strada, in prossimità dei punti 5, 6 e 7, è visibilmente ceduto rispetto a due giorni fa; altrove un punto è rimasto fermo, l'altro è crollato.
Questo non può che dire che lo scivolamento continua. Ma basta portarsi poco più in basso per rendersi conto che non di semplice scivolamento si tratta ma di crolli ulteriori, veri e propri. Ed è inutile indorare la pillola se di mezzo c’è l’incolumità delle persone e non soltanto la paura di vedersi la casa crollare poco alla volta, come in un incubo dal quale ci si vorrebbe svegliare al più presto.
Lo scenario non lascia dubbi e non ci vuole fantasia per rendersi conto di ciò che è accaduto. Ora il pensiero è rivolto a quello che può ancora accadere e a come accettare l’idea di abbandonare la propria casa prima che sia tardi. I Vigili del Fuco rimangono al loro posto, sempre presenti e attivi. Al momento devono consentire il recupero dei beni, come viene chiamata la penosa ricognizione delle proprie cose dalle case dichiarate inagibili.
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