Appalti pubblici, Antoci dopo il caso Palermo: "La digitalizzazione degli appalti non diventi una nuova zona grigia del malaffare”

SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO.  Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile.  La digitalizzazione degli appalti   deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa.”   Bruxelles, 11/04/2025 – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza. Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adotta...

REVISIONI AUTO, SCONTRO DA 10 MLN L’ANNO TRA LO STATO E LA SICILIA

Catania, 22 ago. 2009 - In tema di devolution, la Regione siciliana non intende rinunciare a un centesimo. L’ennesimo scontro tra lo Stato italiano e la Sicilia si disputa sul business delle revisioni auto. Dal ministero dei Trasporti arriva l’imposizione alle Regioni di convogliare a Roma la percentuale su ogni revisione, finora destinata a Palermo: in ballo ci sono 10 milioni di euro l’anno. La Sicilia risponde con un decreto dirigenziale ad hoc datato 17 agosto (n. 599) per continuarli ad incassare. Il risultato? Essendo centralizzato, l’archivio informatico dei dati veicolari, e avendo bloccato, il ministero, il collegamento telematico con la Sicilia, dal 17 agosto succede che le auto regolarmente revisionate non risultino nei terminali. Col rischio che gli automobilisti pur essendo in regola finiscano nelle sanzioni della polizia stradale. Dal 17 agosto i 700 centri di revisione in Sicilia dopo avere sottoposto l’auto ai normali controlli, rilasciano il tagliando, ma non viene aggiornato l’elenco telematico cui fa ricorso la polizia stradale che, nel momento in cui effettua il riscontro, non rileva la revisione effettuata. Il rischio e’ una sanzione minima di 160 euro e ritiro del libretto di circolazione. Impugnata la norma davanti la Corte Costituzionale, la Regione ora tenta di arginare i disagi agli utenti. (AGI)

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