
24 dicembre di quest’anno - Ecreggio signò direttore, c’iscrivo la seguente lettera che segue per farci i miei più graditi auguri in famiglia, nell’eminenza del Santo Natale, di Santo Stefano, di San Silvestro, di San Basilio, di Santa Epifania, inzomma
nell’eminenza di tuttisanti.
Il presepio vivente
Nella piazza del mio paese l’aggiunta comunale aveva fatto preparare il presepio vivente, con la Madonna, S. Giuseppe, il bue, l’asinello, i pastori, etc. Ma è successo che il bue realmente, nella realtà reale, era una mucca pazza e appreso a cornate il re maggio che portava l’incenzo. Il re maggio che portava la birra, invece, se lè bevuta strada facendo ed è stato arrestato per ubriachezza modesta.
Un fulmine a cuor sereno
A quella che impersonificava la Madonna, come un fulmine a cuor sereno, ci sono arrivati i parenti dalla Germania e ha dato forfè.
Quello che impersonificava S. Giuseppe, rimasto solo con l’asinello, addetto che non si voleva assumere lardo compito di fare nascere il bambino senza mamma, già orfano dalla nascita, e perciò addetto che se non si trovava una sostituta della madonna era meglio non convogliare aggiuste nozze. E su questo nulla questua.
Per imitare i danni
Per imitare i danni, il povero acciprete si è rimboccato le mani, affatto togliere il presepe e al suo posto affatto mettere tre alberi di Natale. Un bellissimo albero diabete, un bel platino e un salice piacente, coi fili adorati a torno, le luci come quelle delle aguglie del duomo di Milano e la musica sagra (Sciòpen, Strawhisky, Ulio Inglesias, ecc.).
L’arca di Mosè
Sotto l’albero, l’acciprete, affatto mettere una grande arca e così affatto l’Arca di Mosè, con avariate specie di animali: pecore, capre, galline rampanti, rinoceronti, leoni, coccodrilli, allegatori, dinosauri, vongole, cozze gradinate, uova ala coc, millepiedi, anguille, trote salmonate, pesce stock, cotechini, dentici. E perfino l’asino del presepe, perché addetto che l’asino è un animale in via di estensione.
Una folla in mensa
Attorno all’arca, con tutto quel bene di Dio, gravidava una folla in mensa e tutti abbiamo mangiato senza porci nessun pobblema, essenza limiti: dal manzo narre al rene, come Napoleone. Alla fine, per digerire non c’estato verso…
Qualcuno addetto di andare all’Urd
Qualcuno - allora - ha proposto di andare all’Urd per chiederci alla madonnina il miracolo di farci diggerire. Qualche altro addetto che era meglio fermarsi alle Terme di Salsa Maggiore, per un periodo di riposo.
L’acciprete è stato d’accordo e ci a dato la benedizione: “Le terme riposo dona loro Signore”.
Una calma a parente
Ora in paese è ritornata la calma, una calma a parente. Tutti siamo tornati nel tram tram quotidiano e si vive tranquilli, essenza andare in incandescenze.
Il sindaco affatto vedere che porta la moglie ammessa ed è contento perché, addetto, che così, senza il presepio, senza albero essenza arche di Mosè, diminuiscono pure le spese digestione.
Perciò, anche annome del sindaco e dell’aggiunta comunale, voglia riceversi i più graditi auguri in famiglia.
Grazie per la tensione e arrivedergliela.
Il suo amico
Nino Dellamici
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Le lettere di Nino Dellamici sono pubblicate da
Armenio Editore
in
‘L’arradio l’addetto, Dellamici l’affatto e l’ascritto’
http://www.armenioeditore.it/home.html
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