Stretto di Messina: filmato squalo bianco di tre metri vicino alla spiaggia

Reggio Calabria, filmato squalo bianco femmina di oltre tre metri a pochi metri dalla spiaggia. Due pescatori diportisti hanno ripreso l'esemplare dalla loro barca 29/04/2024 - Lo Stretto di Messina è un habitat ideale per la riproduzione degli squali. E con l’avvicinarsi della stagione estiva è tempo di bagni. E per i più fortunati l'occasione di tuffarsi in mare è quanto mai vicina. Ma la recondita paura di vedersi galleggiare intorno una pinna a filo dell'acqua a volte riaffiora, è proprio il caso di dirlo, un pochino nella testa di tutti noi. Stavolta è accaduto davvero vicino la riva di Reggio Calabria, più precisamente nelle acque di fronte la località Pentimele, nella periferia Nord di Reggio, il 24 aprile 2024.   «Questo è uno squalo bianco», dicono meravigliati i pescatori mentre osservano ciò che accade dinanzi la loro barca”. Nelle immagini registrate si vede il pescecane girare nelle vicinanze della barca, forse a causa delle esche gettate in acqua, per poi ripr

RIFIUTI E ATO: CHE FINE HA FATTO LA TASSA SULLA TASSA?

24/12/2009 - di Giuseppe Alibrandi - Che fine ha fatto il rimborso della tassa sulla tassa? Il rimborso della tassa sui rifiuti in Finanziaria? La Corte costituzionale il 24.7.09 ha sancito che l'IVA applicata sulle tariffe dei rifiuti e' illegittima,
definendo illegittimo l'applicazione di "una tassa sulla tassa stessa". Non ci sono più dubbi circa la natura tributaria della Tia che ha sostituito la Tarsu dopo la sentenza della Corte costituzionale. Insomma è un tributo, data la doverosità del prelievo, dovuto non in quanto controprestazione per un servizio originato da un contratto di natura privatistica, come quello dell’acqua potabile, ma da un atto d’imperio dell’Ente locale.

Venendo al rimborso della tassa sulla tassa a quanto pare non c'è alcun diritto automatico al rimborso per quanto pagato prima della sentenza della Consulta che con la sentenza 238/2009 (pubblicata il 29 luglio 2009) ha stabilito la non applicabilità dell'Iva sulla Tia, ossia la Tariffa di igiene ambientale che in alcuni Comuni ha sostituito la Tarsu e che tutte le Società Utility fatturavano e incassavano per l’Agenzia delle Entrate! Teoricamente costoro dovrebbero rimborsare quanto non dovuto o per lo meno non dovrebbero continuare a fatturare e a incassare l’IVA. Il comportamento di queste Società Utilità è asimmetrico sia al nord che al sud. Hera, in Emilia Romagna, continua a fatturare e a incassare l’IVA – stiamo parlando della bolletta Hera Spa in scadenza il 02.10.2009- e al Call Center spiegano di essere in attesa delle istruzioni dell’Agenzia delle Entrate, per la quale incassano. In Sicilia l’ATO2 di Messina nella bolletta del 3° quadrimestre andata in scadenza il 10/12/2009 non ha più preteso e quindi fatturato l’IVA: come a dire, anche dal letame nascono i fiori!

Tutti ci aspettavamo che Comuni e Società Utilità , sia al Nord che al Sud, non fatturassero l’IVA, considerata la sua non applicabilità a partire dalla data di pubblicazione della sentenza della Corte -avvenuta in G.U. il 29.07.2009. – quindi dal 30 luglio scorso come stabilisce l'articolo 136 della Costituzione in base al quale "Quando la Corte dichiara l'illegittimità costituzionale di una norma di legge o di un atto avente forza di legge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione." Allora perché le Società Utility continuano a fatturare e a incassare?
Forse si aspettano qualche regalia dal ministro Tremonti in Finanziaria?

Per il passato non esiste, dunque, alcun diritto automatico al rimborso, ma è comunque possibile chiederlo al soggetto titolare dell'imposta. In ogni caso trattandosi di tributo locale il rimborso può essere richiesto per gli ultimi cinque anni, e non per 10. Lo stabilisce il comma 164 dell'articolo 1 della legge 296/06 in materia di tributi locali, secondo il quale il rimborso delle somme versate e non dovute deve essere richiesto dal contribuente entro il termine di cinque anni dal giorno del versamento, ovvero da quello in cui è stato accertato il diritto alla restituzione. Se poi il comune dovesse rifiutare il rimborso dovrebbe far ricorso alla Commissione tributaria provinciale. Quest’ultimo sarebbe il parere di Affari&Finanza di Repubblica e in effetti alcuni comuni hanno cominciato a rimborsare l’Iva senza neanche chiedere le ricevute dei pagamenti!

Mentre gli utenti fanno la fila ai Patronati e ricevute alla mano fanno domanda di rimborsoc’è chi come l’Adoc e il Codacons hanno fatto i conti in tasca allo Stato di quanto gli verrà a costare - circa 5 miliardi, 350 € a famiglia- auspicando che si provveda al rimborso automatico. Ovviamente non tutti i cittadini conservano le ricevute o hanno voglia di fare ricorso alla Commissione tributaria. E allora ? allora meno male che Giulio c’è! Sarebbe in arrivo il rimborso nella legge finanziaria: infatti c’è chi dice che l’IVA è un’imposta di competenza dello Stato e non dei Comuni e quindi dato che è un’imposta che va nelle casse dello Stato non possono essere né i Comuni né gli ATO o le Società Utility a rimborsare. Sempre Repubblica nella rubrica Affari& Finanza risponde che stante l’illegittimità dell’IVA il governo ha deciso di intervenire ed è stato preannunciato un emendamento nella legge finanziaria che consentirà alle persone fisiche che hanno pagato l'imposta il diritto al rimborso dell'Iva. Per conoscere le modalità di applicazione, gli anni per i quali è riconosciuto il diritto e l'eventuale documentazione da presentare occorrerà, però, attendere l'approvazione della legge ( 30 novembre 2009)

Nel pacchetto di emendamenti alla Finanziaria è stato proposto quello che prevede il rimborso dell’IVA non dovuta ai cittadini dalla prossima dichiarazione dei redditi, riconoscendo alle persone fisiche una detrazione Irpef. Il valore dell'operazione di rimborso è di circa un milione di euro. ( Il Sole 24 Ore 29 novembre 2009)
Perché il Comune di Gioiosa marea in base alla legge 296/06, in materia di tributi locali, secondo il quale il rimborso delle somme versate e non dovute deve essere richiesto dal contribuente entro il termine di cinque anni dal giorno del versamento, ovvero da quello in cui è stato accertato il diritto alla restituzione, non procede alla restituzione delle somme non dovute relative al tributo della depurazione che non viene effettuata nella frazione San Giorgio di Gioiosa Marea?

La Corte costituzionale ha stabilito che questo tributo non è dovuto laddove la depurazione per mancanza di depuratore non viene effettuata: il mancato servizio discrimina i cittadini che non usufruiscono del servizio nei confronti di chi gode e paga per il servizio. Diamo atto al Comune di aver provveduto nella recente bolletta all’azzeramento della voce depurazione – per la verità non sulla mia ! – ma deve restituire somme arretrate! Non ne ha voglia, lo dica chiaramente e gli utenti di fronte al diniego possono ricorrere alla Commissione provinciale tributaria.
Invito le consigliere Lisciando e Aragona a studiare e a caldeggiare una proposta del genere, invitandole a esporre il loro punto di vista sulla questione in questo Blog. Auguri!

(Giuseppe Alibrandi)


Vedremo se dal letame nascono i fiori!!!!!!!

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