Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica

Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica 25/04/2024 - La «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica ricorda la liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista. Una data importante per adulti e bambini, da non dimenticare per dire 'no' ai totalitarismi e a tutte le guerre. Sempre e in  ogni luogo, «meglio fiori che armi». «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica

AD AUSCHWITZ O A GAZA, DIO È MORTO?

30/01/2010 - di Pietro Ancona - I discorsi di Wiesell, di Fini e di Napolitano pronunziati alla Camera dei Deputati hanno dato una impostazione alla celebrazione della memoria dell'Olocausto inaccettabile e da iscrivere nella guerra di aggressione
scatenata dall'Occidente dopo l'11 settembre contro una parte dei popoli di fede islamica come l'Iraq, l'Afghanistan, guerra che si vorrebbe estendere all'Iran, allo Yemen, al Pakistan, alla Somalia, al
Caskmir.....Guerra che ha provocato milioni di morti e devastazioni immani in meno di dieci anni.

La parole di Fini: "L’odio antiebraico si indirizza oggi, in particolare, contro lo Stato d’Israele. L’antisionismo nega la fonte ispiratrice dello Stato ebraico, attaccando ieri le ragioni della sua nascita e oggi della sua
sicurezza. Lo ha di recente ribadito il Presidente Napolitano affermando che l’antisemitismo “va combattuto anche quando esso si traveste da antisionismo”.

Dobbiamo essere consapevoli che oggi quando si parla di distruggere Israele, si parla nuovamente di sterminare gli ebrei, e lo dimostra una quantità di inquietanti episodi, a partire dai proclami non solo di tante organizzazioni estremiste e integraliste ma purtroppo anche di Capi di Stato, nei confronti dei quali – è mia personale opinione – è troppo flebile la protesta della Comunità internazionaleraico si indirizza oggi, in particolare, contro lo Stato d’Israele. ."

Sono parole estremamente gravi e bellicose che legano in modo sbagliato la Schoah allo Stato di Israele e riducono a razzisti antisemiti quanti criticano o non condividono o combattono le posizioni dello Stato di
Israele. Si trasferisce l'odio contro Hitler ed il nazismo ai palestinesi.

Non si può sacralizzare uno Stato che ha dentro di se profonde aberrazioni razziste non solo verso i non ebrei ma tra gli stessi ebrei, che distrugge con un progetto di pulizia etnica le abitazioni e le proprietà dei palestinesi nella città una volta universale e simbolo di pace di Gerusalemme che oggi si vuole ridurre a città popolata soltanto da ebrei
negata a tutte le altre etnie e religioni.
Le richiesta di Wiesel all'Italia di approvare una legge antikamikaze, di
arrestare il Presidente dell'Iran
se esce dai confini del suo Stato, di continuare la linea criminale e
genocida dell'isolamento internazionale dell'Iran non sono nè serene, nè
ascrivibili ad una linea di pacificazione. Sono parole ispirate da un odio che sembra inestinguibile. Si vuole la soluzione finale dei palestinesi chiusi all'esterno da muri che ne impediscono la libertà e dall'interno insidiati da coloni sionisti armati e protetti dall'esercito che rendono la vita difficile nei grandi lagers di Gaza e della
Gisgiordania.

Non è condivisibile il silenzio sui cinquecento bambini detenuti in Israele e per i quali c'è il sospetto di esperimenti mostruosi. Non è condivisibile il silenzio sulle duemila donne e sui ventimila uomini detenuti, a volte da diecine di anni, senza alcuna ragione se non quella di essere stati patrioti e di avere lottato per la libertà del loro popolo.
Dio non c'era ad Auschwitz e non c'è a Gaza?

La Schoah non può diventare uno spot propagandistico pro-Israele e la giustificazione del suo comportamento disumano come potenza occupante.
Legare la Shoah alla sicurezza di Israele è sbagliato ed espone la Memoria del grande delitto contro l'umanità all'odio ed alle divisioni di oggi.
Wiesell è venuto ad incitare l'Occidente a non trattare con l'Iran. Non trattare vuol dire prepararsi alla guerra che potrebbe essere di sterminio data la potenza nucleare di israele e quella degli USA. Esprimersi cosi nel
giorno della memoria non è accettabile. Non accetto che la memoria dei miei parenti scomparsi nei lagers serva ad attizzare odio verso i palestinesi del tutto innocenti ed ebrei di oggi.

Pietro Ancona
segretario generale CGIL Sicilia in pensione

http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/

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