Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

Correva l’anno (Raitre ). Falcone e Riina: il giudice e il criminale, la legge e la ferocia

22/01/2010 - Giovanni Falcone, un uomo tranquillo, che crede nella giustizia. Totò Riina, uno degli uomini più sanguinari e crudeli della storia della mafia. Il giudice e il criminale. La legge e la ferocia. Questi i protagonisti di Falcone e Riina - Caccia
mortale, la terza puntata del ciclo di CORREVA L’ANNO dedicato agli Incontri
Fatali, in onda sabato 23 gennaio alle 23.45 su Raitre. Una puntata rosso sangue che racconta l’ascesa di Totò Riina nella criminalità organizzata di Corleone e di Palermo, sancita a colpi di brutali assassini,e l’impegno di Giovanni Falcone, determinato a fare luce nel pozzo nero di Cosa Nostra.

Per quindici anni i loro destini si intrecciano strettamente, eppure i due non si incontreranno mai.

È la storia di uno dei latitanti più ricercati d’Italia, che continua a muoversi per Palermo come se la città fosse sua, e di un magistrato che gli darà la caccia nonostante tutto. Perché molti sono gli ostacoli che Falcone incontrerà sulla sua strada: omicidi, minacce ed attentati, ma anche dissapori e veleni all’interno del pool antimafia.

Poi il suo trasferimento a Roma, al Ministero di Grazia e Giustizia, alla direzione Affari Penali.

Intanto il maxiprocesso di Palermo, cominciato nel 1986, va avanti e, nel 1992, conferma l’impianto accusatorio costruito da Falcone.

Ma l’imprendibile Totò Riina ha già scritto il tragico finale. Per colpire aspetta che il giudice torni nella sua terra e allora sarà un massacro. Il 23 maggio 1992 a Capaci un’esplosione fa saltare in aria Falcone, sua moglie e gli uomini di scorta. Dopo neanche due mesi la stessa sorte tocca a Paolo Borsellino, amico di Falcone e candidato alla direzione della superprocura antimafia. Per Totò “u curto” è l’ultima bestiale impresa. Ormai il cerchio si stringe attorno a lui. Il 16 gennaio 1993 , il suo arresto è clamoroso. Il boia Riina viene assicurato alla giustizia.

Conclude la puntata, come di consueto, l’editoriale di Paolo Mieli.

Commenti

  1. Ogni volta che rivedo la storia di falcone, mi viene rabbia a pensare che sia stato lasciato solo da tutti. Alcuni politici, giudici e altri farebbero bene a scomparire dalla scena, perchè non hanno guardato oltre i loro interessi personali e quindi non hanno aiutato uno dei POCHI, che, passo per passo, volevano distruggere la mafia...
    Grazie Giovanni e Grazie Paolo... il vostro valore ci fa capire che dobbiamo sempre lottare fino in fondo per distruggere i mafiosi e i disonesti...

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  2. come fare a rivedere questa puntata?

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