Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

SONIA ALFANO (IDV): “CUFFARO CONDANNATO A 7 ANNI CON L'AGGRAVANTE MAFIOSA SI DIMETTA”

23/01/2010 - "Cuffaro è stato condannato in appello a 7 anni di reclusione con l'aggravante mafiosa – afferma in una nota il deputato europeo dell'IdV e Presidente dell'Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia Sonia Alfano
– e credo che sia arrivata l'ora di dimettersi dalla sua carica di senatore e di lasciare la sua poltrona in Commissione di Vigilanza RAI". "Ritengo – prosegue la Alfano – che non sia lui a dover vigilare, viste le condanne riportate". "Cuffaro stesso – sottolinea l'eurodeputato – ha affermato di rispettare la sentenza ma le parole non bastano, ed è arrivato il momento di dimostrarlo, lasciando spazio alle persone oneste. Questa condanna, infatti – conclude - conferma il sistema politico clientelare e mafioso su cui l'ex governatore ha basato la sua carriera politica e che ha contribuito a ridurre in schiavitù il popolo siciliano".

Ufficio Stampa On. Sonia Alfano

Commenti

  1. Ma chi ci crede mai che lascerà il posto di senatore?? Questi hanno la faccia di pietra. E la faccia di pietra ce l'ha pure chi lo ha fatto candidare a senatore. Perché con l'attuale legge elettorale, gli eletti "in pectore" li scelgono le segreterie, quindi Pier Ferdinando. Forse domani, anziché i cannoli che offrì in occasione della condanna a 5 anni, in primo grado, offrirà ai suo amici un po' di camomilla. Non vi scoraggiate, c'è sempre la cassazione: e la cassazione è a Roma.

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  2. Finalmente una magistratura forte,unita,non intimorita dalle minacce mafiose e politiche aumenta la condanna a 7 anni.
    Mi auguro che la cassazione confermi esprimendo la stessa responsabilità e rispetto,avverso quei cittadini onesti che ingiustamente anno subito.
    LCR

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