
PALERMO, 19 FEB. 2010 (SICILIAE)- Una scuola che si apre all'area in cui e' localizzata, provando a contrastare, con i suoi progetti di formazione e interazione studio - lavoro, l'eventuale presenza di fenomeni di degrado socio-economico.
E' questo l'obiettivo del 'Piano di intervento per le scuole collocate in zone di educazione prioritaria' della Regione siciliana, curato dall'assessorato regionale dell'Istruzione e della Formazione per il quale impegna circa 40 milioni di euro per il 2010, i cui punti fondamentali sono stati al centro di un incontro tra l'assessore dell'Istruzione, Mario Centorrino, il dirigente generale, Patrizia Monterosso, e una delegazione di dirigenti scolastici delle scuole individuate.
Il piano coinvolge 250 scuole primarie e secondarie di primo grado del territorio siciliano. I progetti previsti dal piano saranno realizzati in collaborazione con il dipartimento di Psicologia dell'Universita' di Palermo, con associazioni di volontariato e con altri enti no-profit che vorranno partecipare all'iniziativa.
"E' necessario considerare la scuola come una comunita' capace di interagire col territorio - ha spiegato Centorrino - superando l'autoreferenzialita', la visione settoriale, in una nuova ottica di lavoro di rete. Attraverso questo processo e' possibile una progettazione integrata e il collegamento tra le scuole e le istituzioni nel territorio".
Centorrino ha sottolineato che "insegnare in aree 'difficili' non e' la stessa cosa che lavorare in ambienti stimolanti e favorevoli, ma per una grossa fetta sociale la scuola rappresenta l'unica possibilita' di crescita". Per questo, il Piano regionale intende, tra le altre cose, fronteggiare l'abbandono scolastico precoce, promuovere negli alunni il senso di appartenenza alla comunita', sviluppare la capacita' di relazionarsi con gli altri nel rispetto delle regole.
La scelta delle aree prioritarie entro cui realizzare gli interventi di recupero terra' conto di una serie di parametri tra i quali la riconosciuta marginalita' socio-economico-culturale, la presenza di elevata devianza sociale o criminalita' minorile, conflittualita' sociale, la dispersione scolastica, la disoccupazione, il lavoro nero, il lavoro minorile.
Le aree, individuate da una prima analisi incrociata dei dati, coinvolgono le nove province della Sicilia.
Il piano sara' pubblicato entro marzo e ad aprile saranno rese note le procedure che permetteranno alle scuole di realizzare i progetti.
mpf/sl
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