PALERMO, 18 feb (SICILIAE) -Entro una settimana saranno definiti gli interventi per fronteggiare l'emergenza idrogeologica in Sicilia. Questo quanto emerso dalla riunione tecnica che si e' tenuta oggi al Ministero dell'Ambiente, alla presenza dell'assessore regionale al Territorio e Ambiente, Roberto Di Mauro e del capo di Gabinetto, Giovanni Arnone, assieme ai massimi esperti italiani in tema di dissesto idrogeologico tra cui il professore De Bernardinis, numero due della Protezione Civile nazionale che ha anticipato che entro due giorni sara' in Sicilia per un sopralluogo a San Fratello.
Il vertice ha fatto registrare la massima condivisione d'intenti, che sara' formalizzata in un accordo di programma tra Ministero, Regione Siciliana e Protezione Civile.
"L'evento franoso che si e' verificato nella zona di San Fratello - ha detto l'assessore Di Mauro - e che si teme possa verificarsi in altre zone dei Nebrodi, ci ha spinto oggi a chiedere al Ministero dell'Ambiente un intervento urgente, necessario e con risorse finanziare adeguate. Una emergenza - ha proseguito Di Mauro - che coinvolge molte famiglie che hanno dovuto abbandonare le loro case e alle quali dobbiamo consentire di ritornare nel loro territorio, se questo sara' possibile, e alle quali dobbiamo dare risposte certe e immediate. Debbo registrare positivamente - ha concluso Di Mauro - l'avvio di una strategia coordinata e concertata che portera' ad interventi piu' celeri per mettere in sicurezza le aree a rischio del territorio siciliano".
I tecnici sono gia' al lavoro per vagliare le priorita' d'intervento sulla base delle effettive criticita', con l'obiettivo di garantire la sicurezza delle persone e dei centri abitati. La concertazione tra il Ministero dell'Ambiente, la Regione e la Protezione Civile evitera' una deleteria frammentazione decisionale, assicurando efficienza operativa e mettendo a disposizione in tempi rapidi le risorse finanziarie necessarie a far fronte al dissesto idrogeologico della Sicilia.
EF/LC
Come siamo bravi a trovare i soldi per le nostre care imprese che fanno i consolidamenti....ma qualcuno penserà mai a far pagare il conto a chi ha lasciato le fognature che disperdevano nei terreni?
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