Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

FIAT: "SU TERMINI IMERESE IL GOVERNO E LA FIAT NON FANNO SUL SERIO"
Roma, 6 marzo 2010 – “Su Termini Imerese il governo e la fiat non fanno sul serio. Anche oggi nessun passo in avanti. Il governo Berlusconi, tra tutti i governi dei Paesi avanzati, passerà alla storia come l’esecutivo più debole, che subisce la chiusura di uno stabilimento automobilistico, nel Sud, in Sicilia”. È questo il commento del senatore del Pd, Giuseppe Lumia, sull’esito del vertice che si è tenuto presso il ministero dello sviluppo economico.
“Il nostro – aggiunge – è un governo che non ha nessuna autorevolezza e nessuna capacità di incidere per rilanciare il settore automobilistico e per mantenere gli stabilimenti italiani. Obama ha investito miliardi di dollari e ha impedito una catastrofe industriale e occupazionale, la stessa cosa hanno fatto la Merkel, Sarkozy e Brown. Il governo Berlusconi, invece, ha assistito passivamente a un paradosso incredibile: la fiat punta a produrre 5 milioni di auto, apre nuovi stabilimenti all’estero e in Italia chiude Termini Imerese”.
“I progetti che sono giunti al ministero – continua l’esponente del Pd – sono ancora generici e i tempi sono lentissimi. Negli altri Paesi industrializzati si ragiona in modo diverso: le decisioni sono veloci e i governi intervengono direttamente, da protagonisti, ponendo condizioni e mettendo sul piatto incentivi. Anche sulle risorse c’è un paradosso: la regione siciliana mette 350 milioni di euro e il governo appena 100 milioni. Al cospetto delle cifre investite dagli altri governi, quelle italiane rischiano di apparire ininfluenti”.
“Il 21 aprile – conclude Lumia –, giorno in cui la fiat annuncerà al mondo il suo piano industriale, si avvicina e bisogna fare sapere al mondo come stanno realmente le cose: la fiat chiude uno stabilimento con grandi potenzialità logistiche e produttive, a cominciare dal porto, che consentirebbe di abbattere i costi dei trasporti, e dalla posizione occupata dallo stabilimento di Termini Imerese nel cuore del Mediterraneo, dove nei prossimi anni si prevede una notevole espansione dei mercati”.

Ufficio stampa
Matteo Scirè
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FIAT: VENTURI, "A TERMINI SI PRODUCANO SOLO AUTO





PALERMO, 5 mar 2010 (SICILIAE) - "Mi sembra positivo il dato esposto oggi da Invitalia e cioe' la presenza di 16 manifestazioni di interesse sullo stabilimento Fiat di Termini Imerese. E' positivo perche' vuol dire che la Sicilia riesce ad attrarre investimenti importanti, nonostante la crisi economica e i problemi legati alla lentezza burocratica".

Lo ha detto questo pomeriggio l'assessore regionale alle Attivita' produttive, Marco Venturi, intervenendo al tavolo tecnico sulla questione dello stabilimento Fiat di Termini Imerese in corso di svolgimento al ministero dello Sviluppo Economico.

Invitalia ha illustrato i passi fin qui fatti: 18 i soggetti che hanno manifestato un interesse al ministero. Fra questi, 16 quelli che Invitalia ha invitato a formalizzare la manifestazione di interesse, 2 hanno rinunciato.

Tra le 16 "proposte " 7 provengono dal settore automotive; 1 dal settore media; 3 da imprese manifatturiere; 1 da settore energetico; 4 riguardano progetti di ricerca.

Fra questi sedici soggetti sono 4 coloro che non hanno ancora risposto, i restanti dodici hanno risposto (2 in maniera completa, 7 in maniera incompleta, 3 invece hanno rinunciato).

"Il percorso intrapreso dal governo nazionale con questo tavolo va nella giusta direzione. La Regione Siciliana - ha detto Venturi - ha mantenuto la parola presa e ha ribadito l'impegno a investire 350 milioni per realizzare infrastrutture nell'area dello stabilimento Fiat a Termini Imerese.

Vorremo a questo punto capire cosa invece vuole e puo' fare Fiat e soprattutto cosa voglia dire quanto afferma che e' disponibile a mettere a disposizione lo stabilimento e gli opifici".

"Noi ribadiamo che a Termini occorre rilanciare il polo industriale automobilistico per non disperdere l'altissima professionalita' dei lavoratori che operano al momento per la Fiat. E' dunque fondamentale la tempestica delle scelte e certamente sarei per limitare queste al solo settore automotive.

Resta comunque positivo che siano arrivate diverse proposte - ha aggiunto Venturi - anche da settori che non si occupano della produzione di automobili. Prendiamo atto che la Sicilia continua ad attrarre investimenti, nonostante Fiat e i problemi legati alla crisi economica e ad una certa lentezza della macchina burocratica siciliana che certo non invoglia le imprese".

Il tavolo e' stato aggiornato alla prima settimana di maggio, in una data ancora da stabilire, subito dopo la composizione di una short list composta dalle manifestazioni di interesse istruite e "complete" da parte da Invitalia.

swp/sasco

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