Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

MAFIA: LUMIA (PD), SEQUESTRO BENI DIMOSTRA RETE COLLUSIVA FORTE E DIFFUSA

Palermo, 05 marzo 2010 – “La rete collusiva mafiosa con pezzi dell’economia è ancora molto forte e diffusa. Lo dimostrano le operazioni di oggi che in Sicilia e in Campania hanno portato al sequestro di ingenti patrimoni”. Lo dichiara il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione antimafia, commentando il sequestro di beni per un valore che supera i 100 milioni di euro.
“Si tratta – aggiunge Lumia – di imprenditori contigui, se non organici, all’organizzazione visto che esercitavano l’attività di usura, si occupavano della gestione del pizzo, riciclavano il denaro di Cosa nostra, assicuravano supporto e rifugio ai boss latitanti.
Attraverso le collusioni con settori del mondo dell’impresa e della politica le mafie gestiscono l’economia e impongono il proprio dominio. Un sistema micidiale che consente a Cosa nostra di avere sempre a disposizione denaro e risorse e di creare consenso nel territorio. È questa la forza della mafia, grazie alla quale riesce a incassare i duri colpi inflitti dalla magistratura e dalle forze dell’ordine e a riorganizzarsi”.
“Non bisogna, quindi, abbassare la guardia – conclude l’esponente del Pd – e pensare che la guerra contro Cosa nostra sia vinta. La politica, oggi più che mai, deve sostenere l’azione repressiva dello Stato, con più risorse e strumenti, e allo stesso tempo promuovere la cultura della legalità, attraverso il riuso sociale dei beni confiscati”.

Ufficio stampa
Matteo Scirè

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