Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

GIOIOSA MAREA, FORNITURA IDRICA: “UNA MIRIADE DI INTERVENTUCCI STRACCIA SOLDI IN UN MEGA ACQUEDOTTO PLURIMILIARDARIO”

Gioiosa Marea, 23/04/2010 - Da un trentennio la fornitura idrica nel comune di Gioiosa Marea – frazione S. Giorgio in particolare – funziona pessimamente. A determinare questo stato di cose, più che la mancanza d’acqua è la condizione della rete idrica. Le varie amministrazioni che si sono susseguite anziché risolvere il problema, ed in così tanto tempo avrebbero potuto, hanno preferito indulgere in una miriade
di interventucci straccia soldi, in un mega acquedotto intercomunale dal costo plurimiliardario che, ultimato, non dà una goccia d’acqua ed il cui equivoco appalto fu posto al vaglio della Magistratura, e nell’affitto a peso d’oro di pozzi privati ( affitto spacciato per acquisizione con rimborso forfettario spese...facendo invece in modo che il pozzo rendesse più di due appartamenti di taglio medio-grande): dei veri festini in danno delle casse comunali!
Naturalmente i cittadini, in gran parte e specialmente a San Giorgio, si sono rifiutati di pagare per potabile acqua spesso limaccioso-rossastra e/o salata, che anche le analisi confermano non potabile per sforamento dei parametri chimici. Peraltro, ineffabilmente, oltre che il fango per acqua potabile, il Comune pretendeva si pagasse pure l’onere di una depurazione....inesistente ( una pretesa arbitraria come recentemente sancito dalla Corte Costituzionale) Persistere per anni ed anni in simile arbitrario andazzo si sta risolvendo in un grave dissesto delle casse comunali perchè ovviamente molti non pagano il canone mentre la fornitura idrica, che sia acqua pura o fanghiglia, un costo ce l’ha sempre.

La responsabilità particolare dell’attuale amministrazione, che a differenza delle precedenti è al secondo mandato, consiste nell’aver pervicacemente e nonostante i suggerimenti ricevuti continuato a pretendere il pagamento del canone per intero, illegittimi oneri di depurazione compreso. La pretesa è stata accompagnata da diffide e minacce di distacco che hanno avuto effetto in particolare tra la gente povera e timorosa, illetterati, vecchietti pensionati, etc...

Costoro finiranno vittime di una sicura disparità di trattamento dato che per ottenere la sola restituzione delle somme indebitamente pagate per la depurazione il Comune pare pretenda la disincentivante procedura di una formale domanda. E tuttavia non è certo con i soldi in più “estorti” a dette categorie di utenti che si può compensare quanto non versano i più avveduti che, a cominciare dal sottoscritto, non intendono pagare e non pagheranno acqua sporca per acqua potabile e, tanto meno, oneri di depurazione non dovuti.

Con arroganza inaudita ed incredibile faccia tosta il 29.3.2010 gli assessori all’acquedotto ed ai tributi ( Spanò e Piraino) hanno avvertito con manifesto sul blog Gioiosa marea che è iniziato il recupero coattivo dei canoni idrici pendenti dal...1994! Quando e dove mai si è vista amministrazione comunale tanto ferocemente quanto stupidamente ostile verso i propri amministrati da pretendere loro pure con le cattive che paghino per potabile un’acqua che tale non è? E con quale liceità potrà in tal senso operare l’amministrazione (?) se fino allo scorso anno le bollette, anche a prescindere dalla non potabilità, erano illegittime per l’indebita pretesa della depurazione? Non dovrebbe prima riformularle correttamente e rinotificarle agli utenti? Ma così non perde il peraltro dubbio diritto ai canoni risalenti a più di 5 anni, dal momento che andando a pretendere cosa diversa di quella richiesta prima, a nulla valgono i non più pertinenti solleciti inviati per mantenere in vita un diritto ad esigere?

Il fatto è che i signori amministratori hanno la consapevolezza di averla fatta grossa e cercano, in extremis, di recuperare anche illecitamente e profittando dell’ignoranza almeno parte del denaro che con menefreghismo e negligenza grave hanno fatto perdere all’ente.

Costoro avrebbero fatto bene, invece di fare i “furbetti”, se proprio non in grado di risolvere il problema, a concedere da subito agli utenti aventine diritto quella riduzione del canone idrico pari al 50% che corrisponde ai ricorrenti disposti della Magistratura quando è stata chiamata a pronunciarsi su quanto deve corrispondere il cittadino a fronte di una fornitura di acqua non potabile da parte del Comune. Ed invece..., invece siamo al surreale.
A fronte della sentenza N. Reg.Gen. 429/08, emessa dal Giudice di Pace del Tribunale di Patti che, a seguito del ricorso dei sig.ri Accordino e Romeo, aveva disposto, essendo stata provata la non potabilità dell’acqua fornita alla frazione S. Giorgio, l’abbattimento del canone del 50%. Il Comune ineffabilmente ha proposto appello!! Quindi per i nostri benemeriti Amministratori, i cittadini devono bersi acqua non potabile e pagarla per buona: non certo il massimo dell’onestà intellettuale ma sicuramente quello dell’asineria politica.

Naturalmente all’appello illusorio del Comune ha corrisposto un controricorso incidentale dove si è messo in conto tutto, quel tutto a cui in prima istanza i ricorrenti avevano rinunciato per magnanimità verso un ente ridotto da sagaci amministratori con le pezze al....
Anziché un confronto ragionevole, l’amministrazione persegue la prova di forza, e si sa già come andrà a finire: dalle persone che non intendono farsi mettere la testa nel sacco e/o soggiacere all’arbitrio, e sono tantissime, il Comune non avrà un soldo se manterrà questa linea e comunque perderà, anzi ha ormai perso tantissimo ( la Corte dei Conti prenda nota).

Personalmente diffido l’Ente Comune a porre in essere nei miei confronti, allo stato dei fatti, qualunque tentativo di recupero somme per canoni pregressi o riduzione di fornitura idrica.
Colgo l’occasione per ricordare che devesi considerare pendente la richiesta di risarcimento, cui è stato fatto orecchio da mercante, da me avanzata il 4.10.2006 con nota prot. 16983 per i danni causati per aver proceduto all’allaccio della mia abitazione alla rete idrica senza la messa in opera del necessario riduttore di pressione, allaccio peraltro intervenuto dopo oltre 12 anni dal rilascio del certificato di abitabilità! Per completare, ricordo inoltre che per formale ammissione del vostro Dirigente dell’Area Tecnica – vedi nota a me indirizzata il 30.11.09, prot. N. 20419 – non è sottoposta ad alcuna analisi l’acqua che dal lontano pozzo di c.da S. Francesco perviene in via diretta ai miei rubinetti....!!!

Concludo facendo rilevare quanto imperdonabile sia la posizione assunta dal vicesindaco Piraino nei confronti dei Sangiorgioti, specie considerato che sono loro le principali vittime del problema acqua. Invece all’Assessore Spanò - ambientalista che adesso pare non rifugga dal fare passare per buona l’acqua sporca - rammento che, anni fa, a seguito della sua mancata promessa di fare riparare la stradella a monte del mio condominio ho colà scassato la coppa dell’olio ed al Comune che cercava scuse ( si erano dimenticati di pagare l’assicurazione...!) per il tramite del Giudice di pace, l’ho fatta costare circa 3.000 euro.

Dulcis in fundo: attorno al 2000, il messo comunale chiedeva in mia presenza al tabaccaio Cicirello notizie della titolare della latistante utenza idrica. Trattavasi di persona defunta circa 5 anni prima e chi aveva comprato l’immobile, non volturato il contratto e mai pagato il canone, era l’allora assessore ed oggi Presidente del Consiglio Comunale avv.to Salmeri. Costui avrà regolarizzato, nel dubbio Spanò e Piraino sanno da dove cominciare....

Nunzio Guglielmo

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