Ponte sullo Stretto: "Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani"

Di Paola (M5S): Risorse per il ponte siano restituite ai siciliani. Il definanziamento da 3 miliardi proposto a Roma dalla destra di Meloni, Salvini e Schifani che coinvolge il progetto del ponte sullo Stretto rilancia quanto diciamo da sempre: Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani per un ponte di propaganda. Tali fondi devono essere destinati ad opere necessarie alla nostra regione, quali strade, scuole e ospedali.  Palermo 16 dicembre 2025  - “Altro che ponte di propaganda, ridateci gli 1,3 miliardi di fondi FSC. Il definanziamento da 3 miliardi proposto a Roma dalla destra di Meloni, Salvini e Schifani che coinvolge il progetto del ponte sullo Stretto rilancia quanto diciamo da sempre, anche con una mozione del novembre scorso: Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani per un ponte di propaganda. Tali fondi devono essere destinati ad opere necessarie alla nostra regione, quali strade, scu...

LAVORATORI “PUMEX” DI LIPARI: DOMANI CONFRONTO CON LE DEPUTAZIONI NAZIONALI E REGIONALI

Messina, 10/04/2010 - “La grave situazione degli ex lavoratori della pomice”: questo il tema focale di un importante incontro che oggi, alle ore 10, si terrà nella Sala Giunta di Palazzo dei Leoni, su convocazione del sindaco di Lipari, Mariano Bruno. All’incontro parteciperanno il presidente della Provincia, on. Nanni Ricevuto e l’arcivescovo di Messina, Lipari e Santa Lucia Del Mela, mons. Calogero La Piana.
Sono stati invitati i deputati messinesi nazionali e regionali, nonché le organizzazioni sindacali di categoria ed una delegazione dei lavoratori ex “Pumex” che, attualmente, continuano l'occupazione della stanza del sindaco di Lipari ormai dallo scorso 8 marzo e che, per alcuni giorni, hanno anche effettuato lo sciopero della fame poi interrotto su esplicita richiesta dell'assessore regionale al Lavoro, on. Lino Lenza.

Gli ex lavoratori “Pumex”, sin dal mese di agosto 2007, rivendicano il diritto al posto di lavoro che, al momento della chiusura dell'azienda, era stato assicurato e chiedono in maniera forte e decisa il rispetto degli impegni assunti nei loro confronti, affinché l'inserimento dell'arcipelago delle Eolie nella “World Heritage List” dell’Unesco non ricada soltanto su dì loro e sulle loro famiglie.

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