Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

LO MONTE (MPA): SECONDO STATUTO LE DISMISSIONI FS SUL TERRITORIO SICILIANO SPETTANO ALLA REGIONE

22/04/2010 - L’onorevole CARMELO LO MONTE, capogruppo del MPA alla Camera e vicepresidente del gruppo Misto, nel corso del question time ha contestato che le dismissioni delle FS nella Regione Sicilia siano state destinate a privati a titolo oneroso, contravvenendo al disposto dell’art. 32 dello Statuto della Regione Siciliana che stabilisce: “I beni del demanio dello Stato, comprese le acque pubbliche esistenti nella Regione, sono assegnati alla Regione, eccetto quelli che interessano la difesa dello Stato o servizi di carattere generale.”
“Negli anni scorsi – ha sostenuto nel corso del suo intervento l’on. Lo Monte - le Ferrovie dello Stato hanno avviato un processo di dismissione di linee, stazioni e immobili di vario tipo. In particolare nel 2008 e 2009, le Ferrovie, tramite la Ferservizi, nella Regione Sicilia, hanno messo all’asta circa 50 immobili. Gran parte sono appartamenti e terreni, ma figurano tra questi anche stazioni al completo. Un esempio eclatante è quello, segnalato dall’Associazione CittadinanzAttiva, dell’intenzione di vendere a privati la stazione di Camaro nella città di Messina. Queste decisioni violano chiaramente lo Statuto della Regione Siciliana”.

Il capogruppo dell’MPA si è dichiarato insoddisfatto della risposta generica del Ministro Vito: “La risposta del Ministro non è sicuramente convincente. La legge del 1985 cui egli ha fatto riferimento deve far salve le prerogative dello Statuto Siciliano che, avendo valenza costituzionale, non può essere in nessun caso scavalcato da leggi ordinarie. In questa direzione vi è anche una sentenza della Corte Costituzionale (la 383 de 1991) che in un caso di conflitto di competenza tra una regione a Statuto speciale (in quel caso la Valle d'Aosta) e lo Stato, dichiarava che erano da ritenersi compresi nel trasferimento anche i beni per i quali la causa di esclusione venisse a cessare in un momento successivo all’entrata in vigore dello Statuto”.

“Invitiamo pertanto il Governo – ha concluso l’on. Lo Monte - ad attivarsi affinché si creino canali di confronto, in particolare con la Regione Sicilia, che per il futuro precedano la messa all’asta di beni delle FS ed in ogni caso a tenere sempre conto di quanto previsto dall’articolo 32 dello Statuto Regionale”.

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Dismissione di immobili da parte di Ferrovie dello Stato Spa nella regione Sicilia - n. 3-01028)
PRESIDENTE. L'onorevole Lo Monte ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01028, concernente la dismissione di immobili da parte di Ferrovie dello Stato Spa nella regione Sicilia (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata).
CARMELO LO MONTE. Signor Presidente, signor Ministro, negli anni scorsi le Ferrovie dello Stato hanno avviato un processo di dismissione di linee, stazioni ed immobili di vario tipo, tra i quali appartamenti, case cantoniere, aree e stazioni inutilizzate. In particolare, nel 2008 e nel 2009, le Ferrovie, tramite la Ferservizi, nella regione Sicilia, ha messo all'asta circa 50 immobili, gran parte dei quali erano appartamenti e terreni, ma tra questi figurano anche stazioni al completo. Le decisioni in merito alle dismissioni assunte dalle Ferrovie delle Stato violano chiaramente lo Statuto regionale siciliano. Infatti, l'articolo 32 dello statuto recita testualmente: i beni del demanio dello Stato, comprese le acque pubbliche esistenti nella regione, sono assegnati alla regione, eccetto quelli che interessano la difesa dello Stato o i servizi di carattere generale. Quindi, appare più che legittima l'aspettativa da parte della regione siciliana ad avere restituiti dalle Ferrovie dello Stato i beni non più utilizzati per i compiti propri di quell'ente che sono stati incautamente messi all'asta.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
CARMELO LO MONTE. Siamo quindi a chiedere al Governo se sono previste nel 2010 e negli anni a seguire ulteriori dismissioni di immobili (e quali le loro obbligazioni), ma in particolare siamo interessati a sapere se, in relazione alle dismissioni stesse, siano stati interessati gli enti locali, e per quali motivi gli immobili non siano stati assegnati al demanio regionale siciliano, tenuto conto, appunto, dell'articolo 32 dello Statuto.
PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Elio Vito, ha facoltà di rispondere.
ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, spero di riuscire a rispondere in maniera esaustiva all'interrogazione e ai quesiti plurimi dell'onorevole Lo Monte, che - come ha correttamente illustrato - ha presentato un'interrogazione a risposta immediata riguardante procedimenti di vendita di beni immobili posti in atto da Ferrovie dello Stato nella regione Sicilia. Innanzitutto ricordo, onorevole Lo Monte (anche se so che nel suo caso non ce n'è bisogno), che è la legge n. 210 del 1985 a disciplinare i procedimenti di vendita in questione, stabilendo che l'amministrazione statale e in subordine le regioni e gli enti territoriali hanno la facoltà di richiedere, con preferenza sui terzi, la cessione a titolo oneroso dei beni che sono ritenuti idonei al soddisfacimento di esigenze pubbliche. In merito ai fabbricati espressamente richiamati nella sua interrogazione, nel rispetto di quanto previsto dalla legge, la Ferservizi - Polo territoriale di Palermo, in qualità di mandataria di Ferrovie dello Stato Spa, ha interessato i sindaci dei rispettivi comuni di Santa Ninfa e di Margonia (Naro), indicando che i beni erano posti in vendita con pubblicità sui maggiori quotidiani, e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ci ha comunicato che agli atti di Ferservizi non risulta che per entrambi i beni i rispettivi comuni abbiano esercitato la facoltà attribuita dalla legge. Se ciò fosse avvenuto, i beni sarebbero stati aggiudicati alle amministrazioni locali al valore raggiunto dalla massima offerta pervenuta. Comunque le procedure di vendita riferite alle ex stazioni di Santa Ninfa e di Margonia non hanno ancora trovato conclusione. Altra domanda che è stata posta: nel biennio 2008 - 2009 sono stati venduti nella regione Sicilia quaranta alloggi e undici immobili diversi, sostanzialmente con le procedure ordinarie previste dalla legge.

Infine, l'onorevole Lo Monte ci chiede di conoscere i programmi operativi previsti per la regione Sicilia nel 2010: ebbene, questi riguardano circa quindici immobili non residenziali e circa cento unità residenziali tra occupate e libere. Tali beni dovranno però essere sottoposti preventivamente ad attività patrimoniali, catastali e di due diligence sullo stato urbanistico e sullo stato manutentivo prima di poter essere introdotti nei procedimenti di vendita.
PRESIDENTE. L'onorevole Lo Monte ha facoltà di replicare.
CARMELO LO MONTE. Signor Ministro, la sua risposta non è sicuramente convincente (mi dispiace dovermi pronunciare in questo senso), perché la legge ordinaria cui fa riferimento (la n. 210 del 1985, lei l'ha richiamata proprio adesso nel suo intervento) deve fare salve le prerogative dello Statuto speciale della nostra regione, che ha la stessa dignità della nostra Costituzione. Spesso questo Parlamento ha dimenticato questo aspetto. Ma ci viene in soccorso una sentenza della Corte costituzionale. Una volta tanto la Corte costituzionale ribadisce le prerogative statutarie siciliane, perché negli ultimi tempi sta demolendo la nostra autonomia. Con la sentenza n. 383 del 1991 dichiarava ad esempio, e nel concreto, che l'immobile (una ex caserma dei Carabinieri) per il quale la regione Valle d'Aosta aveva sollevato conflitto di competenza con lo Stato era di esclusiva pertinenza del demanio della regione Valle d'Aosta, in quanto riteneva, in relazione all'ampiezza dell'autonomia speciale, che erano da ritenersi compresi nel trasferimento anche i beni per i quali la causa di esclusione venisse a cessare in un momento successivo all'entrata in vigore dello Statuto.
Per quanto riguarda le Ferrovie, rientriamo perfettamente in questa pronuncia della Corte costituzionale e vorrei sperare che il Governo si faccia carico di stoppare queste aste e di aprire un tavolo con la regione siciliana, perché sono tutti beni che, come ribadito dalla sentenza della Corte costituzionale che ho appena richiamato, debbono essere compresi nel demanio della regione siciliana.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 16 con il seguito della discussione del disegno di legge comunitaria.

Commenti

  1. ci si firmasse quanto si tratta di complimenti gratuiti altrimenti si è ciarlatani se stessi.

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  2. L'On.le LO MONTE uno di noi.....
    scompare ogni tanto ma si impegna pure tanto......

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