Angelina Mango il 2 agosto a Bagheria (unica data in Sicilia)

2^ edizione del PICCOLO FESTIVAL, 2 agosto – Piccolo Parco Urbano di Bagheria. Ecco i nomi dei primi due ospiti: UNICA DATA IN SICILIA di ANGELINA MANGO, vincitrice del Festival di Sanremo 2024 e la band rivelazione BNKR44   Palermo, 28 marzo 2024 -  Angelina Mango (unica data in Sicilia) , vincitrice del  Festival di Sanremo 2024 ,  e la band rivelazione  BNKR44 , sono i primi due artisti protagonisti della seconda edizione del  PICCOLO FESTIVAL  – che nella prima edizione ha ospitato  Chiello, Bresh e Giuse The Lizia  - organizzato  da GoMad Concerti, e Puntoeacapo Concerti  con la collaborazione del  Comune di Bagheria , che si terrà il 2 agosto al  Piccolo Parco Urbano di Bagheria.    Sei dischi di platino  e  due dischi d’oro  per un totale di oltre  200 milioni di stream audio e video , un primo  tour nei club completamente sold out , una data evento al Fabrique di Milano e una nuova leg nei club italiani anch’essi sold out con diversi raddoppi, al  vertice delle classifiche di

PRESENTATO IL DOCUMENTARIO “IBLEI – STORIE E LUOGHI DI UN PARCO”

RAGUSA, 30/04/2010 - "Il Parco degli Iblei? Già esiste. Bisogna fare uno sforzo in più. Non bisogna soltanto guardare ma bisogna vedere. Solo dopo la conoscenza dell’infinita ricchezza del nostro territorio in termini di biodiversità, si può iniziare a vedere”. Con queste parole il regista Vincenzo Cascone stamani in conferenza stampa ha presentato il documentario "Iblei - storie e luoghi di un parco" prodotto da Argo Software, con la produzione esecutiva
di Extempora e in anteprima nazionale, con doppia proiezione alle 18,30 e alle 21, domani 30 aprile al cinema Lumiere a Ragusa (è consigliata la prenotazione allo 0932 228752). Questa mattina il produttore Renzo Lo Presti e lo stesso regista hanno tenuto una conferenza stampa per spiegare le finalità del video che nell'edizione commerciale avrà anche dei ricchi contenuti extra con una serie di ulteriori interessanti interventi.

Ma perché un'azienda che si occupa di informatica ha pensato di produrre un documentario che parla di ambiente e territorio? A rispondere è stato lo stesso produttore Renzo Lo Presti, tra l'altro presidente di Argo Software. "Noi riteniamo che la credibilità e la qualità dei prodotti di qualsiasi azienda siano strettamente legate alla qualità e alla cura che una popolazione sa attribuire al proprio territorio. È per questo che riteniamo la produzione di questo video un investimento a vantaggio dell’immagine e della credibilità dell’intero mondo produttivo degli iblei - ha detto Lo Presti - Il Parco Nazionale rappresenta in questa fase l’occasione unica e irripetibile, il parco non solo della natura selvaggia, che tuttavia c’è ed è quella delle cave e dei boschi, ma è anche il parco dove lavorano e vivono i nostri agricoltori, che sono poi quelli che hanno fatto la storia di questa terra, custodi del territorio".

Un parco da cui non occorre fuggire in modo preconcetto perché non interesserà le aree agricole o quelle dove vi sono gli insediamenti zootecnici, se non nella zona A che comunque rappresenta il 3% dell'intera perimetrazione. "Ecco perché occorre una consapevolezza diversa, che in questo caso è arrivata dalla società civile piuttosto che dalla politica, per continuare ad amare e proteggere il nostro territorio - ha detto Lo Presti - Mi auguro che il parco arrivi presto a compimento in modo da tutelare un territorio dalle tante identità, che potrebbe essere intaccato da interessi diversi". Un parco già concretamente tangibile. "Il parco c'è già - ha ribadito il regista Cascone - occorre solo fermarsi un attimo e guardare con occhi diversi, comprendendo la nostra stessa storia, la nostra stessa identità. C'è un vuoto da colmare e diventa quasi impossibile far cambiare idea ai nostri amministratori rispetto ad un parco delle nostre identità, con i mulini, i muri a secco, le cave, i segni della presenza umana sul territorio. Tante argomentazioni che bastano per portare ad uno scatto d'orgoglio verso la definitiva condivisione di un progetto. Ma a volte diventa anche imbarazzante confrontarsi con chi lo considera invece una jattura".

Interessanti gli aspetti tecnici e le scelte di contenuto del documentario che intende "attraversare il territorio" mediante una serie di saperi, coinvolgendo gli esperti per passare da un livello all'altro, dall'antropologia all'archeologia, dalla botanica alla geologia, fino al paesaggismo proposto con l'intervento di due grandi personaggi, il pittore Piero Guccione e il fotografo Giuseppe Leone. "Un video - ha detto ancora Cascone - per esprimere la complessità del territorio, per un parco che potrà essere il più grande d'Italia, il più antropizzato. Una questione di consapevolezza e volontà". Il documentario dura un'ora e nasce dalla sintesi di oltre 150 ore di girato, due anni di lavorazione, sei mesi di studio preliminare, analizzando il territorio compreso tra le province di Siracusa, Ragusa e Catania. Sono stati impiegati tre mesi per il montaggio curato da Vincenzo Cascone e Piero Sabatino. Entrambi, assieme a Marcello Bocchieri e Giuseppe Tumino, hanno curato anche le riprese.

Le musiche sono composte ed eseguite da Vincent Migliorisi, musicista e autore, che ha realizzato e arrangiato l’intera colonna sonora del documentario. Il film si avvale della partecipazione straordinaria di Carmelo Salemi, che suona il friscaletto, il flauto di canna utilizzato dagli antichi pastori greci. Il brano di chiusura “Cantu l’amuri” è interpretato da Guglielmo Tasca. Il documentario si arricchisce dei contributi di artisti e personaggi autorevoli: in ordine di apparizione Rosario Ruggieri (geospeleologo), Iolanda Galletti (biologa), Paolo Uccello (etnoantropologo), Antonino Duchi (biologo), Gianni Insacco (naturalista), Carmelo Salemi (musicista), Annamaria Sammito (archeologa), Lorenzo Guzzardi (archeologo), Giovanni Distefano (archeologo), Paolo Nifosì (storico dell’arte), Piero Guccione (pittore), Rosario Acquaviva (antropologo), Mario Giorgianni (architetto), Paolo Tiralongo (storico del paesaggio), Giuseppe Leone (fotografo), Sonia Alvarez (pittrice), Luca Lo Presti (dottore forestale), Tonino Perna (docente di sociologia economica), Longino Contoli (biologo), Michele Adorno (naturalista), Saro Cuda (guida naturalistica.

L’ufficio stampa
MediaLive
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1. In sintesi
Iblei – storie e luoghi di un parco è un documentario sul Parco degli Iblei e, più in genere, sugli Iblei. Un viaggio alla (ri)scoperta del territorio, per raccontare la natura, la storia, l’uomo. Alle immagini del paesaggio e della natura, di grande potenza visiva, si alternano le interviste ai protagonisti degli Iblei, soggetti interessanti ed eclettici. Un racconto a più voci, in prima persona, grazie al contributo di chi il territorio lo vive per lavoro o per passione: artisti, studiosi, operatori. Il video diventa uno strumento per conoscere e far conoscere il territorio ibleo e per rendere merito a tutti coloro che si attivano per la sua tutela e valorizzazione.

2. Come nasce l’idea
L’idea nasce dalla pubblicazione del volume “Il parco degli Iblei in Provincia di Ragusa” (Ragusa, EdiARGO, 2006), un libro che raccoglie diversi contributi sul Parco degli Iblei, al fine di descrivere “la realizzazione di un sogno e di un progetto”. Il volume è un viaggio negli Iblei attraverso le voci di artisti, geologi, agronomi, speleologi, guide ambientali, studiosi, esperti e semplici appassionati, arricchito da un apparato di foto e illustrazioni con un forte impatto visivo. Il progetto del video-documentario vuole spingersi più in là, dove il libro, ovviamente, non può arrivare. Un racconto, per voci e immagini, di un territorio, con interviste a personaggi e testimonial autorevoli, e immagini di un paesaggio che sempre più è diventato, naturaliter, cinematografico.


3. Raccontare gli Iblei
Il video intende raccontare non solo il Parco degli Iblei ma in genere gli Iblei, un’area con un patrimonio inestimabile di ricchezza in termini paesaggistici e antropologici. Se la Sicilia è un’isola, gli Iblei sono un’isola nell’isola, un microcosmo di elementi naturali e umani che fanno di questa zona un territorio davvero unico. Il paesaggio ibleo infatti è stato generato dal legame imprescindibile tra natura e uomo: la natura ha condizionato nel tempo la vita dell’uomo, l’uomo è intervenuto nel tempo per modificare la natura.

Struttura e contenuti
Il documentario ha una durata di circa 60 minuti, con un linguaggio fresco e articolato. Non è infatti un documentario naturalistico di taglio tradizionale (carrellata di immagini con voce off), ma un racconto a più voci, in prima persona, grazie al contributo di chi il territorio lo vive per lavoro o per passione. Lo stile della narrazione è dunque leggero e veloce, e la ricchezza dei contenuti è calibrata attraverso la suddivisione in “unità” di racconto, che racchiudono i vari interventi e/o i vari “oggetti” di indagine. Il video non ha un taglio “redazionale”, ma “emozionale”, attraverso narrazioni “trasversali” che investono tutti i 5 sensi, per rendere la percezione dell’identità iblea attraverso la luce, i suoni, l’evocazione di sapori, odori e sensazioni tattili. Il territorio diventa così pretesto per indagare l’uomo.

Le storie
Il documentario si arricchisce dei contributi di artisti e personaggi autorevoli: in ordine di apparizione Rosario Ruggieri (geospeleologo), Iolanda Galletti (biologa), Paolo Uccello (etnoantropologo), Antonino Duchi (biologo), Gianni Insacco (naturalista), Carmelo Salemi (musicista), Annamaria Sammito (archeologa), Lorenzo Guzzardi (archeologo), Giovanni Distefano (archeologo), Paolo Nifosì (storico dell’arte), Piero Guccione (pittore), Rosario Acquaviva (antropologo), Mario Giorgianni (architetto), Paolo Tiralongo (storico del paesaggio), Giuseppe Leone (fotografo), Sonia Alvarez (pittrice), Luca Lo Presti (dottore forestale), Tonino Perna (docente di sociologia economica), Longino Contoli (biologo), Michele Adorno (naturalista), Saro Cuda (guida naturalistica).

I luoghi
I luoghi delle riprese, rappresentativi del patrimonio naturalistico e paesaggistico, sono stati individuati anche su suggerimento delle persone intervistate (elenco non esaustivo): Cava Ispica, Cava dei Servi, Tellesimo, Cava Misericordia, Cava Celonia, Cava S. Leonardo, Grotta delle Trabacche, Monte Lauro, Casmene, Cascate del fiume Oxena, Pantalica e Valle dell’Anapo, Baulì, Necropoli di Castelluccio, Cava Grande del Cassibile. E ancora Museo Archeologico Ibleo a Ragusa, Museo Civico I luoghi del lavoro contadino a Buscemi.

Le musiche
Le musiche sono composte ed eseguite da Vincent Migliorisi, musicista e autore, che ha realizzato e arrangiato l’intera colonna sonora del documentario. Il film si avvale della partecipazione straordinaria di Carmelo Salemi, che suona il friscaletto, il flauto di canna utilizzato dagli antichi pastori greci. Il brano di chiusura “Cantu l’amuri” è interpretato da Guglielmo Tasca.

4. Crediti tecnici e artistici

Una produzione Argo Software Srl
Produzione esecutiva Extempora Srl
Con il sostegno di Cora Banche – Cora Industria
Formato HDV / colore / 16:9 / Dolby Stereo
Durata 60 minuti
Data anteprima 30 Aprile 2010
Un documentario di Vincenzo Cascone
Da un’idea di Lorenzo Lo Presti
Soggetto Vincenzo Cascone, Lorenzo Lo Presti
Riprese Marcello Bocchieri, Vincenzo Cascone,
Piero Sabatino, Giuseppe Tumino
Montaggio Vincenzo Cascone, Piero Sabatino
Editing suono Vincent Migliorisi
Motion graphics Dario Guastella
Musiche originali Vincent Migliorisi
Con la partecipazione straordinaria di Carmelo Salemi
Testi Lucia Nifosì
Voce narrante Riccardo Maria Tarci
Progettazione e organizzazione Raffaella Spadola
Segreteria di produzione Sara Dipasquale, Rossella Randone
Illustrazioni e storyboard Guglielmo Manenti
Foto di scena Marcello Bocchieri, Teresa Bellina
Design www.spaziocchipinti.it
Traduzione in inglese Marianna Savage
Ufficio stampa MediaLive
Consulenza Studio Astra di Cascone G. e C.

Con gli interventi di (in ordine di apparizione)
Rosario Ruggieri, Iolanda Galletti, Paolo Uccello, Antonino Duchi, Gianni Insacco, Carmelo Salemi, Annamaria Sammito, Lorenzo Guzzardi, Giovanni Distefano, Paolo Nifosì, Piero Gruccione, Rosario Acquaviva, Mario Giorgianni, Paolo Tiralongo, Giuseppe Leone, Sonia Alvarez, Luca Lo Presti, Tonino Perna, Longino Contoli, Michele Adorno, Saro Cuda

Grazie a
- Soprintendenza Beni Culturali Ambientali Ragusa
- Museo Archeologico Ibleo Ragusa
- I luoghi del lavoro contadino - Paese Museo Buscemi
- Azienda Regionale Foreste Demaniali Ragusa – Siracusa
- Comitato promotore del Parco degli Iblei
- Casa Museo Antonino Uccello
- Centro Copigrafico di Antonio Tringali
- Le associazioni Acquanuvena, Ailantos, CAI – sezione Ragusa, CIRS, Ente Fauna Siciliana, Fondo Siciliano per la Natura, Calura, Legambiente – sezione Ragusa, TTO

Le opere di Piero Guccione sono utilizzate per gentile concessione dell’autore
Le fotografie di Giuseppe Leone sono tratte dal volume “La pietra vissuta” Sellerio Editore
Il brano Hybla tratto dall’omonimo album è eseguito da Carmelo Salemi per gentile concessione Edizioni Musicali FolkClub Ethnosuoni
Il brano di chiusura "Cantu l'amuri" tratto da "U Pagghiaru" è interpretato da Guglielmo Tasca

5. Dichiarazione del regista Vincenzo Cascone

Guardare non è vedere, il vedere presuppone un processo di conoscenza. Quando abbiamo iniziato questo documentario siamo partiti “guardando” il territorio, studiandolo, calpestandolo e solo gradualmente abbiamo cominciato a conoscerlo. Il nostro sguardo, distratto dai polmoni e dai muscoli, forse ancora non troppo pronti per questa esplorazione, ha iniziato progressivamente a “vedere”: non si limitava a guardare il paesaggio dell’inquadratura, sia esso panoramico o millimetrico, ma si inoltrava a scoprirne le leggi che ne regolavano l’assetto. Abbiamo scoperto così che il paesaggio ibleo, non è riconducibile a una definizione ma a un grappolo di definizioni.
“Siemu figghi ra timpa pirciata”, e già dall’origine si è destinati e destinatari. Così un massaro ha espresso forse il cuore della civiltà iblea. Dove per “pirciare la timpa” si intende il lavorìo costante dell’acqua che, scendendo alla ricerca del mare, consuma, modella e incide la pietra calcarea, e di riflesso quello dell’uomo che scava, spingendo ai bordi la pietra che lo separa dalla fertilità della terra. Due lavorii complementari, che si compenetrano nel popolo delle cave. Siamo figli del sudore e della legge naturale e per questo dobbiamo saper aspettare per poter “vedere”.
Iblei - storie e luoghi di un parco è il racconto di una scoperta (o di una ri-scoperta). Quella di un territorio, vasto e ricchissimo da cui emerge, chiara e monumentale, un’identità millenaria fatta di natura e lavoro umano. Abbiamo scoperto che quella che adesso sembra una contesa, in passato era una relazione, basata sull’ascolto, il rispetto, la fatica nell’adeguare l’esistenza umana alle leggi della natura. Ed è sorprendente intuire come nel territorio ibleo si manifesti oggi questa concezione modernissima che vede l’elemento naturale protagonista e guida dell’agire umano.

6. Dichiarazione del produttore Lorenzo Lo Presti
Questo video è una sintesi dei luoghi degli Iblei e delle voci che li amano e li descrivono, le voci di chi vorrebbe che il Parco fosse non soltanto il frutto di una norma, ma l’espressione di una “consapevolezza collettiva nuova”, di una condivisione di responsabilità, rispetto al territorio, che le leggi ordinarie non riescono mai a creare e a tutelare efficacemente. In assenza di questa sensibilità collettiva resterebbe la certezza della dilapidazione di un patrimonio ambientale e culturale che è la vera e irripetibile ricchezza di questa terra e della Sicilia tutta.
Estendere i parchi alle aree collinari e rurali di grande valore paesaggistico e antropico oltre che naturalistico, non è altro che un modo per anticipare una diversa impostazione del rapporto uomo-territorio e quindi del concetto stesso di area protetta. Negli Iblei si può appunto sperimentare tale nuova concezione e farne un laboratorio di parco non più inteso solo come museo della natura, ma come luogo dove la presenza dell’uomo e delle sue attività sia elemento compatibile con gli ecosistemi e con il mantenimento dei loro, seppur mutati, equilibri.
Qualcuno ci ha chiesto perchè un’azienda di software, di avanzata tecnologia, come Argo Software ha voluto produrre e finanziare la realizzazione di questo video, che parla di ambiente, di paesaggio, di agricoltura. Noi riteniamo che la credibilità e la qualità dei prodotti di qualsiasi azienda siano strettamente legate alla qualità e alla cura che una popolazione sa attribuire al proprio territorio. È per questo che riteniamo la produzione di questo video un investimento a vantaggio dell’immagine e della credibilità dell’intero mondo produttivo degli iblei. Il Parco Nazionale rappresenta in questa fase l’occasione unica e irripetibile, il parco non solo della natura selvaggia, che tuttavia c’è ed è quella delle cave e dei boschi, ma è anche il parco dove lavorano e vivono i nostri agricoltori, che sono poi quelli che hanno fatto la storia di questa terra, custodi del territorio.

7. Note di produzione

PRODUZIONE – ARGO
ARGO-Software nasce nel 1990 a Ragusa mettendo a frutto esperienze diverse nel campo della progettazione e realizzazione di software didattico e gestionale oltre che della editoria e della multimedialità. Ha una posizione di leadership in Italia nella produzione di software per la scuola.

PRODUZIONE ESECUTIVA - EXTEMPORA
Extempora Srl opera dal 2001 nel settore della produzione audiovisiva. A oggi ha curato e realizzato numerosi progetti video (cortometraggi, documentari, redazionali, spot) in ambito culturale e commerciale, per conto di privati, aziende, enti. Fra le produzioni recenti:
- Produzione Il Segreto dei Caminanti, di Rita Mirabella e Giuseppe Tumino, documentario (uscita prevista 2010)
- Produzione ComBattenti, di Giuseppe Tumino, documentario (uscita prevista 2010)
- Produzione esecutiva Crash – sospendi la morte (2009), di Guglielmo Manenti, video-azione per Galleria La Calandra di Ispica
- Produzione esecutiva Divertiti sicuramente (2009), redazionale per Consorzio Revisioni Modica
- Produzione Gutenberg (2009), di Guglielmo Manenti, cortometraggio
- Produzione Officina Russolo (2009), di Guglielmo Manenti, video d’animazione
- Produzione Nimbus 1-2-3 (2008-2009), di Guglielmo Manenti, video d’animazione
- Produzione Nasca Patasca (2009), videoclip d’animazione per il gruppo musicale Talèh
- Produzione esecutiva De Genere Family Doc (2008), di Massimiliano Tumino, documentario backstage per Arcigay Ragusa, Fitzcarraldo Cineclub, Nemoprofeta (Selezionato al Festival con tematiche omosessuali di Torino Da Sodoma a Hollywood 2009)
- Produzione esecutiva contributi video per intervento dello Chef Pino Cuttaia del Ristorante La Madia di Licata (AG) al convegno internazionale “Lo mejor de la gastronomia” San Sebastian (Spagna), novembre 2008
- Produzione esecutiva La via del pescato ibleo (2008) di Vincenzo Cascone, documentario per CCIAA Ragusa
- Produzione esecutiva Abbiamo raccolto le pietre di Giuseppe Tumino (2008) - documentario per Consorzio La Città Solidale di Ragusa, progetto “Giovani in città” (Vincitore della sezione “Oltretempo - Il nostro tempo è ora” al Festival Libero Bizzarri Ascoli Piceno 2008, selezionato a Flower Film Festival, Assisi 2009, Festival del Cinema Invisibile Lecce 2009)
- Produzione Harry Partch Vol.1 (2007) di Guglielmo Manenti, video d’animazione (Secondo premio a Corto Moak Modica 2008, selezionato a Festival del cinema indipendente Foggia 2008, Cortoons Festival Roma 2009, Nontzefilm Bilbao 2009, Corti and Cigarettes Roma 2009, Corti tra le Nuvole Vercelli 2009)
- Produzione La Variante Sultano, (2007) di Vincenzo Cascone, documentario, in collaborazione con Ristorante Duomo di Ragusa (primo premio Academia Barilla – Storie di Cucina Parma 2009, Secondo Premio Lampedusainfestival Lampedusa 2009, selezionato a Festival Costaiblea Ragusa 2007, Slow Food on Film Bologna 2008, Festival Libero Bizzarri Ascoli Piceno 2008)
- Produzione Videoazioni EX - per un bestiario urbano, (2006-2008) videoperformance itineranti, da un’idea di Guglielmo Manenti e Vincenzo Cascone
- Produzione esecutiva La Sicilia cambia musica (2007) di Vincenzo Cascone – Spot per Confeserfidi
- Produzione esecutiva Voglia di crescere? (2006) di Antonio Riva – Spot per Confeserfidi
Più informazioni su www.extempora.com

REGIA – VINCENZO CASCONE
Dopo gli anni universitari a Siena, nei quali approfondisce le problematiche teoriche del linguaggio cinematografico, nel 2001 fonda la casa di produzione Extempora. Alterna all’attività di regista e montatore, quella di produttore ed editore. La Variante Sultano, il suo primo lungometraggio, selezionato a Slow Food on Film 2008 e Festival Libero Bizzarri 2008, ha vinto il primo premio Academia Barilla 2009 e il secondo premio Lampedusainfestival 2009.
8. Il Parco degli Iblei
L'istituzione del Parco degli Iblei permette di tutelare e valorizzare uno straordinario giacimento di biodiversità, di ricchezza storica ed etnoantropologica, nonché un nuovo modello di sviluppo ecosostenibile.
Il Parco degli Iblei ha avuto un primo riconoscimento ufficiale dalla legge finanziaria 2008, che ha stanziato 250.000 euro per la sua istituzione, dopo un lungo iter che ha coinvolto numerosi enti e associazioni impegnati nella tutela e nella valorizzazione del territorio della Sicilia Sud-Orientale: Associazione Acquanuvena di Avola, Agire Solidale, Aiab, Ambiente è vita, Associazione Architettura del Paesaggio – Sezione Magna Grecia – SR, Arci “La locomotiva” di Rosolino, Ass. Bioturismo, Ass. Culturale Università di Siracusa “Le aquile di Prometeo”, Ass. Guide Naturalistiche, Ass. Micologica Bresaola, Ass. per l’Architettura, Cai sez. di Ragusa e Siracusa, Comitato Parchi Siracusa, Ente Fauna Siciliana, Fare Verde, Gruppo Giardino Storico dell’Università di Padova, Gruppo Micologico Bresaola Acrense, Italia Nostra di Ragusa e Siracusa, Legambiente circolo Chico Mendes di Siracusa, Legambiente di Ragusa, LIPU, Pro Loco di Avola, Pro Loco di Rosolini, Slowfood – condotta di Siracusa, WWF sezione di Siracusa, Zelkova Sicula

Una straordinaria biodiversità
Gli Iblei annoverano migliaia di specie vegetali ed animali. Si pensi che nel resto dell'Europa sono solo centinaia. In un solo metro quadro negli Iblei possiamo individuare 15 specie diverse di piante.
La flora annovera oltre 1500 taxa (specie e sottospecie ) per la maggior parte appartenenti all’elemento circum-mediterraneo. Significativa è la presenza di endemismi (rarissima la Zelkova sicula ) che costituiscono oltre il 5% della flora.
Per quanto riguarda la fauna, si segnalano 1157 taxa (specie o sottospecie) di invertebrati di cui 91 endemici per la Sicilia e 29 per l’area iblea, e 100 specie di invertebrati acquatici. Vi sono inoltre 21 taxa di pesci d’acque interne o d’estuario, 5 specie di anfibi e 16 di rettili. Ancora sono presenti 83 specie di avifauna e 3582 esemplari di micromammiferi. La fauna delle grotte annovera 117 specie viventi e 53 allo stato fossile.

Il patrimonio naturalistico e culturale
Il Val di Noto è parte integrante e fondamentale del territorio oggetto del Parco. Si tratta di un’area in cui ricadono ben 16 SIC, Siti di Interesse Comunitario, per una superfice complessiva di 27.847 Ha. Le riserve naturali sono 5 per una superficie di 4.913 Ha. Vi sono inoltre circa 21.000 Ha di boschi demaniali e privati, 9 siti archeologici di notevole rilevanza, e decine di siti archeologici di entità minore.

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