Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

LA VERGINITÀ NON E' REATO MA PRETENDERLA SI

Roma, 7 mag. - Mosso dalla rabbia per il fatto che la figlia fosse sessualmente disinvolta, aveva verificato con la propria mano se la ragazza fosse ancora vergine o meno. Per questo, un uomo rischia una condanna per violenza sessuale. Ad affrontare il caso e' la Corte di Cassazione, annullando con rinvio una sentenza della Corte d'appello di Torino che aveva condannato l'imputato, un cinquantacinquenne, ad otto mesi di reclusione per violenza privata: l'uomo aveva aggredito la figlia sia verbalmente che inserendole due dita nella vagina, dopo che la giovane era tornata a casa oltre l'ora concordata, ed era al telefono con il proprio fidanzato.

I giudici del merito avevano ritenuto che la condotta del padre fosse priva di connotazione sessuale, ma la Suprema Corte ha accolto il ricorso del procuratore generale del capoluogo piemontese, secondo il quale "nulla escludeva che l'uomo avesse agito su impulso sessuale che andava ravvisato anche in presenza della finalita' di voler umiliare la figlia". Per gli 'ermellini' della terza sezione penale, la Corte d'appello di Torino ha dato una "illogica motivazione", ritenendo che "nulla di libidinoso ebbe a stimolare l'imputato": la Corte territoriale, si legge nella sentenza n.17542, ha escluso "la configurabilita' del reato sessuale dando decisivo rilievo al contesto in cui l'atto e' stato compiuto, dal quale si desumerebbe che lo stesso fosse diretto a umiliare la figlia per la sua leggerezza di costumi".

Ma cio,' secondo la Cassazione, "non esclude la valenza prevaricatoria del gesto sessuale, potendo l'intento punitivo essere conseguito con modalita' meno invasive della liberta' di determinazione del soggetto passivo". I giudici torinesi, dunque, dovranno riesaminare il caso sulla base del principio indicato dalla Suprema Corte. (AGI) Oll/Chi .

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