Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

RUTELLI A MILAZZO E CATANIA INDICA NELLE RIFORME LE RAGIONI DEL SUO SOSTEGNO AL GOVERNO LOMBARDO

CATANIA, 27 maggio 2010 – Il senatore Francesco Rutelli, presidente di Alleanza per l’Italia (API), ha incontrato oggi a Catania i giornalisti insieme con il coordinatore regionale di API, Egidio Ortisi, ex sindaco di Floridia (Sr) ed ex parlamentare regionale con la Margherita. All’incontro, che ha preceduto le tappe a Milazzo (Me) e Ispica (Rg) a sostegno di due candidati
sindaco del Mpa alle amministrative di domenica prossima, hanno partecipato alcuni esponenti del partito in Sicilia fra cui il deputato regionale Mario Bonomo, che ha lasciato il PD per aderire all’API e condividere l’attuale formula governativa del Presidente Raffaele Lombardo e tre consiglieri dei Comuni di Palermo (Agostino Genova e Vincenzo Di Gaetano) e di Catania (Francesco Montemagno) transitati di recente in API.

Rutelli ha illustrato i contenuti del suo appoggio al governo Lombardo: “Sosteniamo senza contropartite di potere un tentativo di fare delle riforme importanti: mettere in ordine i conti della Sicilia e affrontare i grandi temi sociali del lavoro, dello sviluppo e dell’innovazione. Staremo col governo Lombardo finché fa le riforme: non per il potere, non per le poltrone. Ma per cercare di dare una mano alla Sicilia”.

Quindi ha riferito alla stampa siciliana del grande progetto di API, quello cioè di aggregare i politici scontenti del falso bipolarismo e quei cittadini elettori che oggi fanno crescere la quota di astensioni. “E’ ormai indispensabile – dice Rutelli - creare un nuovo polo alternativo alla destra così com’è e a una sinistra ridotta a estrema minoranza. E’ un progetto dove potranno convergere le forze scontente sia dell’attuale destra e sia della sinistra, ma anche persone di cultura popolare, democratica, liberale e formatrice che non hanno oggi casa. E ripeto: molti astenuti e scontenti dei due poli. Certamente Casini, ma anche coloro che soffrono una situazione di insoddisfazione nel Pdl e nel Pd finiranno per unirsi. Dobbiamo farlo sulla base di un programma adeguato: ci si riunisce non per intesa di potere ma perché ognuno faccia la sua parte per far uscire il Paese dalla crisi”.
In Sicilia, intanto, sulla scia dell’on. Bonomo e dei consiglieri comunali di Palermo e Catania cresce il numero di eletti transitati nelle file di API: “Sono già oltre cinquanta - sottolinea il senatore – ci sono esponenti di Forza Italia, del Pd, delle forze centriste, delle liste civiche. Una lista lunghissima che aumenterà nelle prossime settimane”, anticipa il senatore. Prima di proseguire la sua visita in Sicilia, il presidente di API, interrogato dai giornalisti, ha commentato due temi caldi della politica di questi giorni: la manovra finanziaria e il ddl sulle intercettazioni.

“E’ una manovra insufficiente – commenta - dovrà essere più solida e dovrà fare i conti con una forte speculazione finanziaria. Il Governo dovrà dimostrare di non aver soltanto realizzato una manovra congiunturale, ma stabile, permanente, strutturale. In sostanza la finanza internazionale, che punta sugli anelli deboli, non deve poter guardare all’Italia”.
Infine il tema scottante delle intercettazioni e del ddl in via di approvazione: “E’ possibile – conclude il senatore - trovare un equilibrio per salvaguardare il diritto di cronaca, non ostacolare il corso della giustizia e garantire il diritto alla privacy”.

Ufficio Stampa
Carmela Grasso

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