I sindacati: ecco come spendono i soldi della società partecipata dalla Regione Viaggio tra consulenti esterni, maxi-indennità e retribuzioni per gente condannata
Palermo, 25 giugno 2010 - Contratti inadeguati, stipendi più bassi, livelli di sicurezza carenti e l'arrivo di 50 nuovi lavoratori così come stabilito da un contratto mai applicato:
per questi motivi è scoppiata la protesta dei dipendenti di Biosphera Spa, società partecipata dalla Regione. È stata alta, oggi a Palermo, la partecipazione dei lavoratori allo sciopero indetto da Uiltucs Uil, Alba, Rdb e Cisal. Ha incrociato le braccia oltre il 77 per cento degli impiegati, una parte dei quali si è recato presso gli uffici della società per protestare contro l’amministratore unico e sostenere la richiesta di incontro con il presidente della Regione.
“Di fronte alle nostre rivendicazioni – spiega il segretario regionale Uiltucs, Pietro La Torre – l'amministratore unico della società tira in causa il contenimento dei costi. Ma la gestione dell'azienda non sembra così oculata”. I sindacati, infatti, denunciano che “taluni dipendenti fruiscono di superminimi ben superiori a 20 mila euro annui”, che “pezzi rilevanti di attività di pertinenza degli uffici e delle strutture operative della società siano in mano a consulenti esterni” e che “l’amministratore unico ha affidato l’incarico di coadiutore al ragioniere Alessandro Trezza che, come appreso dagli organi di stampa, si è conquistato gli onori della cronaca giudiziaria a seguito della condanna ad otto mesi di reclusione, con il rito abbreviato e con la condizionale, per abuso d’ufficio all’Ente Fiera del Mediterraneo. Malgrado ciò, la società corrisponde al ragioniere Trezza un compenso di circa sessanta euro l’ora per un minimo di 60 ore mensili”.
La storia dei dipendenti di Biosphera è travagliata. In tutto sono 123: in 50 operano nel settore territorio e 73 in quello sanità. Gli impiegati nel territorio lavorano presso riserve naturali, parchi o luoghi di verde pubblico. E lamentano non solo inadeguati livelli di inquadramento visto il grado di “specializzazione”, ma anche dei trattamenti di trasferta non appropriati. Inoltre, sostengono i sindacati, “i locali che ospitano gli operai di Biosphera presso la Riserva naturale di Montepellegrino, sono a dir poco fatiscenti e non idonei dal punto di vista della sicurezza”.
Gli operatori della sanità lavorano nelle Asp, le Aziende sanitarie provinciali e in particolar modo nell'area dipartimentale di sanità pubblica veterinaria. Sono in sostanza responsabili dell’anagrafe bovina in banca dati nazionale, anche se sin dall’inizio l’amministrazione di Biosphera ha esteso l’attività di tali lavoratori all’operatività nelle altre anagrafi (ovina, caprina, canina, equina, suina, ecc.). Ma questi servizi aggiuntivi sono svolti dagli operatori di Biosphera senza che l'amministratore abbia attivato l’apposito contratto integrativo stipulato con l’assessorato alla Sanità. Questo contratto, oltre al compenso per il servizio reso, prevedeva l’assunzione di ulteriori 50 lavoratori.
Inoltre nel 2008, tra le azioni che si sono rese necessarie per soddisfare le esigenze dettate dal ministero sulla profilassi per i bovini e gli ovi-caprini, figura l’intervento degli operatori Biosphera sul cosiddetto protocollo “Sanan”. Un protocollo che però è di stretta pertinenza dei medici veterinari ma viene utilizzato dagli operatori di Biosphera, nonostante questi ultimi non abbiano mai fruito di corsi di formazione specifici.
“Tutto ciò – conclude La Torre - è però gravato sui lavoratori senza il dovuto riconoscimento di un adeguato livello di inquadramento contrattuale. Chiediamo di potere incontrare il presidente Raffaele Lombardo per trovare una soluzione positiva ai problemi posti”.
BREVE STORIA DELL'AZIENDA
La storia di Biosphera Spa, società a partecipazione maggioritaria della Regione Siciliana, è recente: costituita nel 2001 per la gestione in “house” dei servizi di progettazione, manutenzione, rinaturazione e conservazione delle aree naturali protette affidati alla società direttamente dalla Regione e dagli Enti parco, attraverso la stipula di un contratto di servizio con l’assessorato Territorio e ambiente. Sempre la Regione Siciliana, nel 2005, ha affidato a Biosphera il servizio relativo alla “organizzazione e gestione dell’anagrafe bovina”, regolato anch’esso da un apposito contratto stipulato tra la società partecipata e l’assessorato alla Sanità.
Ufficio stampa
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