Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

'LA COLATA' CHE HA SEPOLTO GIAMPILIERI, SAN FRATELLO, I NEBRODI E IL NORD

12/06/2010 - "Cemento: la 'Colata' che ha sepolto Nord e Sud Italia è il titolo dell'articolo pubblicato oggi su tg24.sky.it, col sottotitolo: "Dal dopoguerra al 2005 il nostro Paese ha coperto di cemento 12 milioni di ettari del suo territorio. Lo racconta una documentata inchiesta pubblicata da Chiarelettere, a cura di Ferruccio Sansa. Leggine un estratto in esclusiva". L'articolo, riferito al volume 'La Colata' di A.Garibaldi, A.Massari, M.Preve, F.Sansa, G.Selvaggiulo, reportage collettivo da ieri in edicola (Chiarelettere editore), così esordisce:

"Secondo l’Osservatorio nazionale sui consumi di suolo, in Lombardia tra il 1999 e il 2005 sono spariti 26.700 ettari di terreni agricoli, come se in sei anni fossero emerse dal nulla cinque città come Brescia. Ogni giorno il cemento e l’asfalto cancellano più di 10 ettari di campagne in Lombardia (100.000 metri quadrati) e altri 8 in Emilia.
Secondo i dati Istat, elaborati dal Wwf, in Italia fra il 1990 e il 2005 sono stati divorati dal cemento e dall’asfalto (dunque sterilizzati per sempre) 3,5 milioni di ettari, cioè una regione grande più del Lazio e dell’Abruzzo messi assieme. Il tutto a un ritmo di 244.000 ettari l’anno".

Dopodiché, l'interessante articolo 'scende' verso casa nostra per parlare di Giampilieri, San Fratello e i Nebrodi, dove questo inverno si sono verificati disastri ecologici ed ambientali di inusitata imponenza e la cui irruenta forza devastatrice è tutt'ora in atto.

"Si divora territorio ovunque sia possibile e anche dove non lo sarebbe. Come rivela il disastro di Giampilieri, provincia di Messina, 1° ottobre 2009, trentasette morti sotto il nubifragio e il cedimento del terreno. Più un trentottesimo corpo, dalla cintola in giù, che nessuno è andato a reclamare. Più una trentanovesima vittima, mai ritrovata, badante venuta dall’Est.

Come dimostra la frana di SanFratello, già San Filadelfio, paese in provincia di Messina, costruito su un colle di 700 metri dalle truppe mercenarie raccolte nella valle Padana da Ruggero il Normanno per la riconquista. La collina è venuta giù nel 1754, rovinando su metà dell’abitato, e poi di nuovo nel 1922, distruggendo la parte centrale del paese. La popolazione – oggi 1500 abitanti – ricostruì sul versante a mare, e anche questo, a febbraio 2010, è crollato.

O come la frana di Maierato, Vibo Valentia, che il 16 febbraio 2010 ha trascinato uliveti e case dove vivevano 249 persone. «U mundu si ribbejau» ha detto un’anziana donna che non voleva lasciare la sua abitazione ed era provvisoriamente ospitata nella Scuola allievi agenti della polizia a Vibo. Il mondo si è ribellato. In quei giorni di metà febbraio in Calabria è piovuto molto e ci sono state 180 frane". © Chiarelettere editore srl

Tratto da A.Garibaldi, A.Massari, M.Preve, F.Sansa, G.Selvaggiulo, La colata, a cura di Ferruccio Sansa, Chiarelettere, pp. 522, euro 16,60

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