1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

'DE VINI NATURA', FESTIVAL DEI VINI A MALFA DI SALINA

16/07/2010 - Domenica 18 luglio 2010 presso il Centro Polifunzionale di Malfa (isola di Salina) si terrà il primo appuntamento che rientra nell’ambito dell’evento “De Vini Natura”, festival dei vini D.O.C. e I.G.T. e dei prodotti tipici di qualità della provincia di Messina.
Partendo dalla promozione e valorizzazione a livello locale, regionale, nazionale ed internazionale dei vini di qualità (DOC ed IGT) e dei prodotti tipici a marchio DOP ed IGP presenti sul territorio della Provincia di Messina, si propone di coinvolgere e di creare delle sinergie con le realtà socio-economiche per valorizzare il patrimonio enogastronomico e storico della nostra provincia puntando su quel binomio inscindibile territorio – produzione.

Tale manifestazione intende rappresentare un’opportunità promozionale, utile alla crescita della domanda interna ed internazionale di vini e prodotti tipici del territorio e, quindi, dell’economia dei luoghi di produzione e, nel contempo, anche un’importante azione di marketing territoriale di luoghi ricchi di storia, con indubbie ricadute - vista la crescita esponenziale del turismo enogastronomico degli ultimi anni - anche per altri operatori socio-economici presenti sui territori interessati dalla “Strada del Vino della Provincia di Messina” e nelle aree in cui si realizzano prodotti DOP ed IGP.

PROGRAMMA

Malfa (isola di Salina)
Centro Polifunzionale di Malfa

ORE 10 CONVEGNO: “Prodotto tipico e valorizzazione del territorio”

AUTORITA’:
• On. Giovanni Ricevuto, Presidente Provincia Regionale di Messina
• Dott. Salvatore Longhitano, Sindaco di Malfa
• Avv. Maria Rosaria Cusumano, Assessore provinciale all’Agricoltura
• Dott. Mariano Bruno, Sindaco di Lipari
• Dott. Riccardo Gullo, Sindaco di Leni
• Dott. Massimo Lo Schiavo, Sindaco di Salina

RELATORI :

• Dott. Nino Caravaglio, Presidente Consorzio produttori Malvasia
• Dott. Christian Del Bono, Presidente Associazione Albergatori di Lipari
• Dott. Francesco Giostra Reitano, Pres. Cons. Tutela vino DOC Faro
• Dott. Giovanni Ruggeri, Presidente Osservatorio Turismo delle isole europee
• Dott. Ruggero Vasari, Pres. Ass. Strade e Rotte del vino – Messina

ORE 13.00 : Degustazione vini e prodotti tipici

MALVASIA DELLE LIPARI

SCHEDA TECNICA

STORIA
Vino dorato con riflessi ambrati e un sapore delicatamente dolce quasi mielato, la malvasia fu detta “nettare degli dei”. Il vitigno malvasia venne importato dai primi colonizzatori greci intorno al 588 a.C. nell’isola di Salina, dove il terreno di origine vulcanica ben arieggiato e ventilato è posto a trecento metri sul livello del mare. Le maggiori richieste dell’ottimo vino si cominciarono ad avere già nel primo decennio dell’800 ad opera di soldati inglesi che tentarono di fronteggiare a Messina una possibile avanzata di Napoleone in Sicilia, e che richiesero il noto passito Eoliano collocandolo sulle tavole degli ufficiali britannici come pregevole vino da dessert.
Il vino venne esportato per lungo periodo lungo le coste del mediterraneo dalle flotte mercantili dell’isola, ma alla fine del secolo scorso la filossera distrusse la maggior parte dei vigneti ponendo fine alle illusioni degli isolani e comportando un periodo di stasi, ma fortunatamente nella seconda metà del novecento fu nuovamente ripresa la produzione ad opera di alcuni viticoltori i quali ne hanno incentivato la produzione riproponendo questo delicato vino che nel 1973 ha ottenuto il riconoscimento D.O.C.

CARATTERISTICHE GENERALI
Le uve sono al 95 per cento Malvasia delle Lipari, una varietà locale introdotta dai Greci nel IV secolo a.C., e dal 5 all'8 per cento Corinto Nero. Il colore varia tra il giallo oro e l'ambra, più carico via via che procede l'invecchiamento, profumo ampio con sentori di ligustro e ginestra, gusto dolce, pieno, con note di tamarindo e notevole aromaticità. Può invecchiare da tre sino a otto e più anni e si serve stappando la bottiglia qualche minuto prima, con frutta fresca anche in macedonia e piccola pasticceria.
La versione Passito della Malvasia delle Lipari, chiamata anche Dolce Naturale, é ottenuta dalle stesse uve utilizzate per quella "normale", lasciate però preventivamente e parzialmente essiccare sulla pianta o su graticci. Ha colore giallo ambrato, profumo di eccezionale ampiezza con sentori di eucalipto, miele, fiori spontanei, erbe aromatiche e ligustro; sapore dolce elegante, vellutato, con leggero gusto di albicocca e lunga persistenza aromatica. Può invecchiare anche dieci anni e si serve stappando la bottiglia qualche minuto prima, da sola come vino da meditazione. Esiste anche in una versione "Liquorosa" con almeno 20° alcolici, di cui 16 svolti.

METODO E PROCEDIMENTO
Per la produzione del vino malvasia si segue un procedimento detto di “appassimento”: l’uva dopo una accurata e delicata raccolta oltre che selezione degli acini migliori, viene adagiata sulle cosiddette “cannizze” (stuoie realizzate con canne locali). Qui si appassisce lentamente per 10-20 giorni, a seconda delle condizioni atmosferiche, seguendo una quotidiana procedura di “scannizzamento” ed “incannizzamento” ovvero gli addetti operai spostano le cannizze al sole durante le ore soleggiate e le riparano dentro alle “pinnate” (speciali ambienti con un lato aperto) durante le ore notturne o durante i giorni umidi e piovosi.
Quando i grappoli d’uva sono ben asciutti e appassiti si procede alla torchiatura: i grappoli vengono stretti nel torchio fino all’ultima goccia di mosto. Il mosto viene riparato in botti di castagno o di rovere affinché possa fermentare. Si procede, in ultimo, a 2 travasi “chiarificatori”, l’uno a gennaio e l’altro definitivo intorno a marzo. Da aprile, come diceva lo Spallanzani nel 1700, non resta che godere di questa “rara e deliziosa bevanda” che “è di uno schietto color d’ambra, generoso insieme, e soave, che inonda e colora la bocca d’un amabile fragranza”.

CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE
• colore: giallo dorato con riflessi ambrati.
• odore: caratteristico ed intenso di fiori di ginestra ed erbe aromatiche, con sentori di albicocca matura.
• sapore: gradevolmente mieloso, pieno, aromatico e persistente

Malvasia delle Lipari
Tipo DOC

Istituito con decreto del 20/09/1973
Gazzetta Ufficiale del
30/01/1974,
n 28
Resa (uva/ettaro)
90 q

Resa massima dell'uva 70,0%
Titolo alcolometrico naturale
dell'uva 11,0%
Titolo alcolometrico minimo del vino 11,5%
Estratto secco netto minimo 20,0‰

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