Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

CONVEGNO SULLE FRANE IN ROCCIA A SIRACUSA

“Fenomeno sottovalutato” secondo Gallitto e Geracitano. I geologi si organizzano e parlano di frane ma questa volta lo fanno nella città greca per eccellenza, Siracusa, dove la presenza di terreni rocciosi, non sempre indice di stabilità, rappresenta la maggior parte dei sottosuoli sui quali poggiano gli edifici Siracusa, 17/05/2011 - Si svolgerà presso l’Eremo Madonna delle Grazie di Avola Antica il prossimo giovedì 19 maggio a partire dalle ore 9:30 fino alle 19:00, un importante corso di aggiornamento professionale continuo organizzato dall’Associazione dei geologi di Siracusa insieme all’Ordine professionale dei geologi di Sicilia, sul delicato tema del consolidamento dei versanti in roccia. “Il fenomeno delle frane in roccia è spesso sottovalutato. La roccia deve essere ben studiata prima di accertarne la solidità e la sicurezza. La scelta di Avola come sede del convegno –ci ha detto Antonio Gallitto, consigliere dell’Ordine regionale dei geologi di Sicilia- vuole accendere i riflettori su un territorio che, nonostante sia rappresentato da roccia calcarea, è molto fragile come ci testimoniano, ad esempio, i crolli delle falesie”.
Secondo Santo Geracitano, presidente dell’Associazione dei geologi della provincia di Siracusa, “il seminario sul consolidamento in roccia organizzato all’Eremo di Avola Antica, vuole essenzialmente rappresentare che quando si parla di frane in roccia non ci sono steccati di sorta in quanto è coinvolta tutta la provincia, da nord a sud, e i rischi associati sono elevati ovunque si verifichino gli eventi”. Porgeranno i saluti agli intervenuti il presidente della Provincia Nicola Bono, il Sindaco di Avola Antonio Barbagallo, il presidente dei geologi di Sicilia Emanuele Doria e il presidente dell’Ordine dei geometri di Siracusa Benito Grande. Interverranno in qualità di relatori, l’ingegnere Fabio Cafiso e i geologi Vincenzo Lastrina, Donato Causapruno e Michele Zocco. Frane in roccia. Alcuni dati sulla provincia di Siracusa A testimonianza della fragilità della roccia, dovuta alla presenza di fatturazione, ai vuoti, all’acqua e alle superfici di debolezza di vario tipo, è intervenuto il consigliere dell’Ordine dei geologi di Sicilia Antonio Gallitto:

“Sebbene le rocce rappresentano i terreni più solidi per antonomasia, non sempre ciò è vero. Quasi il 65% dei dissesti censiti nel Pai -Piano d’assetto idrogeologico- della provincia di Siracusa (dati del 2007), sono rappresentati da crolli di roccia, tipici dei materiali lapidei quali sono i calcari Iblei, e il 12,90% riguardano le deformazioni superficiali lente, fenomeni che interessano maggiormente i depositi non rocciosi e non molto rappresentati nel bacino dell’Anapo. Tra i comuni interessati dal rischio geomorfologico a cui si riferiscono i numeri appena snocciolati, vogliamo ricordare Buscemi, Canicattini Bagni, Cassaro, Ferla, Palazzolo Acreide e Sortino. In particolare –ha aggiunto il consigliere-, la frana avvenuta giorno 1 marzo u.s. sulla strada provinciale 10 all’ingresso di Ferla, ha provocato il distacco di massi che ne hanno bloccato la carreggiata, la quale è stata successivamente liberata dall’intervento dei Vigili del fuoco del distaccamento di Palazzolo Acreide. Anche la zona sud della provincia di Siracusa è interessata dal problema legato al rischio idrogeologico e Avola ne è un esempio emblematico”.

Come si evince da uno studio effettuato nei tratti di costa rocciosa alta del comune di Avola, nel quale si rappresentano le relazioni tra la Magnitudo (M), cioè la maggiore o minore severità degli eventi erosivi, la pericolosità (P), intesa come la probabilità che un evento distruttivo si verifichi in una data area, la presenza di elementi a rischio (E), ovvero la presenza o meno di persone, attività economiche, servizi, ecc.. e infine il rischio, cioè la perdita di vite umane e di attività economiche legate al verificarsi di particolari fenomeni naturali, ci sono oltre 3 Km di roccia che crollano continuamente a mare. Il presidente dell’associazione dei geologi di Siracusa, Santo Geracitano, ha sottolineato che “la provincia di Siracusa si presenta con circa trenta dissesti individuati e inseriti nella pericolosità geomorfologica del Pai, e di questi quasi il 77%, sono tuttora attivi, mentre il 23,33% sono stabilizzati.

Anche Avola non è immune dal rischio idrogeologico in quanto il solo comune costiero possiede il 63% della sua costa in erosione. Parte della costa è proprio rappresentata da falesie calcaree e dunque lo svolgimento di questo importante momento di confronto professionale ad Avola –ha concluso Geracitano- vuole essere una ennesima apertura della categoria professionale dei geologi verso la comunità, intesa quest’ultima come comunità di cittadini, di tecnici e di amministratori locali i quali fanno le scelte che si improntano sul territorio e, come tali, contribuiscono a determinarne la maggiore o minore fragilità”.

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