Sammartino: sospeso dai pubblici uffici il vicepresidente della Regione Siciliana, voto di scambio

Sicilia, VicePresidente sospeso dai pubblici uffici per corruzione. Caso Sammartino. Di Paola (M5S): “Risultati elettorali eclatanti potrebbero essere frutto di corruttela”.  Sospensione vicepresidente Regione, M5S Ars: “Questione morale fondamentale, Schifani batta un colpo sulla vergognosa deriva della politica”.  Antoci: "Quadro agghiacciante. La classe politica siciliana deve autoriformarsi".  Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione "isole" al parlamento europeo col Movimento 5 Stelle.    Palermo, 17/04/2024 -  Sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno il vice presidente della Regione, assessore regionale all'Agricoltura   Luca Sammartino,  indagato per corruzione.  Il provvedimento è stato emesso nell'ambito di indagini del nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale di Catania.  Sammartino ha prontamente risposto a quanto gli viene addebitato:  " Ho scritto una nota al presidente della Regione Siciliana, Renato Sch

MAZZARRÀ S. ANDREA: LA SOCIETÀ CHE GESTISCE LA DISCARICA VORREBBE ACCREDITARSI IN UN RUOLO POSITIVO MA…

Apprendiamo dalla stampa del concorso “Una mascotte per l’ambiente” promosso dalla Tirreno-Ambiente, con il patrocinio del Provveditorato agli studi di Messina e della Provincia Regionale e svoltosi al Blu Hotel di Portorosa alla presenza di studenti degli istituti comprensivi della zona
Furnari (Me), 31 Maggio 2011 - L’intento della manifestazione era quello di “sviluppare il senso civico negli studenti e con il preciso compito di formare futuri cittadini consapevoli”.
 La società che gestisce la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea vorrebbe accreditarsi in un ruolo positivo in materia ambientale ma, proprio sull’argomento, notevoli dubbi serpeggiano tra la popolazione dei comuni limitrofi alla discarica (Furnari, Terme Vigliatore e Falcone). Ormai da quasi un decennio, quotidianamente, tali comunità convivono con i gravissimi problemi igienicosanitario derivanti dalla discarica, costituiti prevalentemente dai miasmi asfissianti che ammorbano l’aria, dalla moltitudine di gabbiani che imperversano sulla montagna artificiale di rifiuti spargendo focolai virali sul territorio, dal transito indisturbato di camion che attraversano i centri interessati.

Con l’iniziativa di Portorosa la Tirreno-Ambiente vorrebbe presentare all’opinione pubblica
l’ennesimo progetto tecnologicamente avanzato, basato sulla “biodigestione anaerobica”, capace
anche di realizzare energia pulita. Molti sono però gli interrogativi che le comunità direttamente interessate al problema si pongono.
Cogliendo questo diffuso disagio, il Comitato DDTT si chiede se questa società possa
ancora godere di credibilità. Già nel 2009 la Tirreno-Ambiente, in diverse sedi anche istituzionali, preannunciava la realizzazione impianto di “biostabilizzazione” che, a suo dire, avrebbe eliminato il disagio delle comunità interessate ai miasmi e che sarebbe stato già operativo nel gennaio 2010.

Questo ipotetico impianto, mai realizzato, ha giustificato un ampliamento della discarica di
altri due milioni di metri cubi di rifiuti non bio-stabilizzati, con il conseguente aggravarsi di una situazione igienico sanitaria che affligge le predette comunità locali, i cui miasmi nauseabondi dimostrano inequivocabilmente come la gestione dell’impianto svolta dalla Tirreno-Ambiente sia assolutamente irregolare e non rispetta minimamente i principali requisiti richiesti dalla normativa vigente.



Del resto, è stato proprio il neo Presidente della Tirreno Ambi

ente, Dr. Francesco Cannone,
ad ammettere nell’ evento di Portorosa che “la tutela dell'ambiente deve essere migliorata
rispetto alla gestione dissennata degli ultimi tempi”.

La stessa “gestione dissennata” che nel 2006 aveva indotto il Ministero dell' Ambiente a
dispone la chiusura della discarica di Mazzarrà Sant' Andrea per “diversi elementi critici. Fra
questi, la mancata previsione della discarica nel piano regionale, l’assenza della
valutazione d’impatto ambientale e l’abbondante superamento del limite autorizzato, oltre la
dislocazione dei rifiuti in maniera difforme dal progetto originario, rendendo le previsioni
sulla sicurezza e sulla stabilità dell’impianto non più attuali”.

Eppure, mentre accadevano questi fatti, i vertici della Tirreno-Ambiente presentavano la
discarica come una sorta di “Paradiso terrestre”, sfoggiando virtuosismi gestionali e meritoria
capacità imprenditoriale!

Sempre in occasione dell’evento del 26 maggio, pure il Presidente della Provincia
Regionale, sen. Nanni Ricevuto, svolgeva apprezzamenti nei confronti della società-mista,
affermando:
“Non possiamo non apprezzare il ruolo di quegli operatori del settore, in questo
caso Tirreno-Ambiente, che testimoniano la volontà di partecipare, non solo allo
smaltimento dei rifiuti, ma anche alla realizzazione di campagne di promozione della
salvaguardia ambientale”.
Il sen. Ricevuto dimenticava che nella recente vicenda dello smaltimento dei rifiuti di Napoli,
accolti nella discarica gestita dalla Tirreno-Ambiente, proprio l’Assessore all’Ambiente della
medesima Amministrazione provinciale prendeva le distanze da tale conferimento che, a suo dire,
era avvenuto a sua insaputa e senza autorizzazione mentre la dirigente del dipartimento
Ambientale della Provincia Regionale di Messina, dr.ssa Carolina Musumeci, in un articolo
apparso sul settimanale l'Espresso del 4 maggio 2011, rilevava che tale conferimento non
rispettava la normativa nazionale.
Quindi quando il Presidente Nanni Ricevuto parla di partecipazione allo smaltimento dei
rifiuti, afferma una cosa esatta: la “partecipazione” ai rifiuti di Napoli c’è stata. Anche se “a sua insaputa” ed anche ad insaputa del suo assessore all’Ambiente.
Vi è da considerare che ben più vigili e consapevoli della Provincia Regionale di Messina e
della Regione Siciliana, si sono mostrati sotto il profilo della salvaguardia ambientale la Regione Puglia e la Spagna, allorquando si sono entrambe rifiutate di smaltire i rifiuti di Napoli.

Per loro, infatti, non era possibile, determinare preventivamente quale tipologia di rifiuti
sarebbero stati conferiti.

Per tale motivo, non volendo accettare questa interessata sponsorizzazione e questo
“festival degli elogi” rivolto alla Tirreno-Ambiente, il Coordinamento di cittadini Difesa Diritti e
Tutela del Territorio (DDTT) vuole porre l’accento su alcune questioni di questa gravissima
vicenda che resta drammaticamente aperta.
A fronte di questi fatti, il Coordinamento DDTT rileva che la Tirreno-Ambiente non ha
dimostrato di avere gestito la discarica nel rispetto delle leggi vigenti e, quindi, di non avere a cuore il rispetto di questo territorio.
Si possono pure raccontare “favole” ai giovani scolari che sembrano più belle quando sono
accompagnate dai regali.

Gli adulti che vivono nei territori interessati alla discarica non credono più alle favole. Nè
tantomeno ai propagandati miracoli delle nuove tecnologie, neppure se elogiate e sostenute da
compiacenti amministratori provinciali e regionali.
Del resto da adulti ci si ricorda sempre della favola di Cappuccetto Rosso e del Lupo cattivo e
di come quest’ultimo, per indurre in inganno l’innocente bambina e consumare così il suo misfatto,
assumeva le vesti della Nonnina amabile e buona.
Non riusciva, però ad ingannare il Cacciatore che riportava a lieto fine la vicenda.
Al di là delle favole e dei miracoli, il Coordinamento Difesa Diritti e Tutela del Territorio
ritiene che su questa grave questione occorre fare chiarezza e denunciare ogni facile illusione o
ogni evidente inganno. Ma soprattutto, per difendere il nostro territorio occorre tenere alta ogni
forma di vigilanza e di controllo.


Coordinamento Difesa Diritti
e Tutela del Territorio

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