Oriti: “Avviando subito i tanti
interventi di manutenzione e messa in sicurezza già finanziati, si potrebbe far
ripartire il settore”
Messina,19 Maggio 2011 –
Dirottati altrove i fondi destinati alle grandi opere, per
far ripartire il settore si deve puntare sugli interventi possibili, già
finanziati ma spesso bloccati o rallentati dalla burocrazia.
Questo quanto è emerso
nel corso del direttivo della Fillea di Messina, la categoria della Cgil che
segue il settore dell’edilizia, e nell’analisi del gruppo dirigente.
Sottolineato come solo nel corso dell’ultimo anno, in
provincia, a causa della crisi, si siano persi circa 1500 posti di lavoro
nell’edilizia. “I fondi destinati alla grosse infrastrutture come per esempio
per il raddoppio della Messina-Catania o per i FAS, sono stati dirottati
altrove- ha spiegato Biagio Oriti segretario generale della Fillea Messina-. Oggi
l’unica grande opera avviata e realizzabile è la Mistretta -Gela per un
importo di 140 milioni di euro. Inutile in questa fase sperare nelle grandi
opere. Si deve piuttosto puntare a quelle già finanziate e non ancora appaltate
o avviate che riguardano diversi porti della provincia così come la
manutenzione delle autostrade. Oltre, naturalmente la messa in sicurezza”.
Secondo i dati raccolti dalla Fillea, solo nel porto di
Messina potrebbero partire subito lavori per 200milioni di euro. A
Tremestieri per 80
milioni; il completameno del porto S. Agata con un budget di 50 milioni €
e ancora i porti di Lipari, Milazzo e
Capo d’Orlando.
Analogamente sul versante della strade provinciali dove
sono bloccati lavori per 61 milioni di euro e per quelli di sistemazione e
manutenzione delle autostrade Messina-Catania e Messina-Palermo. “Si tratta di
rallentamenti dovuti per lo più alla burocrazia o alla mancanza di
programmazione e efficacia della attività amministrativa. Lavori che potrebbero
però rimettere in moto l’economia e l’occupazione oltre a rappresentare
importanti strumenti di prevenzione della sicurezza dei cittadini”, commenta
Oriti che sollecita anche l’Iacp, proprietario di 4mila alloggi a Messina e
presente in 106 comuni della provincia, ad avviare i lavori di ristrutturazione
e realizzazione degli alloggi, “Quello dell’Iacp è un patrimonio vecchio e
degradato che necessiterebbe di interventi di manutenzione e strutturali.
Utilizzando tutte le risorse a disposizione- ha osservato Oriti-, l’IACP potrebbe
non solo intervenire in queste situazioni ma anche dare risposte abitative che
in termini occupazionali". Forti critiche sono poi state espresse per la
questione dei Fondi destinati alle zone alluvionate, "Risorse
indispensabili alla messa in sicurezza dei territori e dei nostri conterranei,
opere e interventi che, al contempo, contribuirebbero anche a far
ripartire l'economia in aree dove dopo le alluvioni, tutto si è bloccato",
ha concluso il dirigente sindacale.
Al Direttivo era presente anche Franco Tarantino,
segretario generale della Fillea Sicilia che ha denunciato la perdita di oltre
15mila posti nel settore edile in Sicilia a causa della crisi..
Commenti
Posta un commento
NEBRODI E DINTORNI © Le cose e i fatti visti dai Nebrodi, oltre i Nebrodi. Blog, testata giornalistica registrata al tribunale il 12/3/1992.
La redazione si riserva il diritto di rivedere o bloccare completamente i commenti sul blog. I commenti pubblicati non riflettono le opinioni della testata ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento.