Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

MILAZZO. ISGRÒ (SEL): "TROPPO DELUDENTE IL CONFRONTO SULL'INQUINAMENTO NELLA VALLE DEL MELA"

Il Consigliere Comunale Antonio Isgrò di “Sinistra Ecologia e Libertà”, considerato l'esito della discussione tenutasi in seno al Consiglio Comunale in adunanza aperta sul tema ambientale, ritiene altamente deludente il confronto tra i rappresentanti politici dell'intera Valle del Mela e lo stesso Consiglio
Milazzo (Me), 10/06/2011 - Sebbene sia sempre utile approfondire discussioni sulla tematica dell’inquinamento insieme ai rappresentanti dei comuni del comprensorio, anche stavolta una vera discussione non c’è stata, ma solo una serie di proclami e considerazioni astratte.
Anche stavolta è mancata la capacità di fare proposte e purtroppo quelle poche che arrivavano venivano disperse nel proseguo della discussione senza lasciare traccia nel dibattito. Cinque ore di passerella che non hanno prodotto nulla per i cittadini e in cui il sottoscritto, sdegnato e stranito per l'ennesima occasione persa, non è nemmeno voluto intervenire.

Purtroppo non è la prima volta che in Consiglio sulle tematiche ambientali si fanno ore di discussioni inutili. Ricordo per esempio che in maniera del tutto frettolosa e senza nemmeno l’adeguato approfondimento che la questione meritava, questo consiglio comunale ha votato una mozione contro l’impianto HMU3 (il nuovo ad idrogeno della Raffineria) durante una seduta in cui si discuteva di nucleare, e quindi di tutt'altro.

L’impressione che si ha è che si voglia portare avanti una battaglia ambientalista senza però volerne affrontare con serietà i contenuti, né offrire alla città elementi di valutazione precisi. Insomma da questo Consiglio Comunale esce un’idea dell’ambientalismo molto approssimativa e strumentale alla visibilità dei singoli che fanno a gara a intestarsi le battaglie.

In effetti non è una novità. Quando io chiedevo la costituzione di una consulta ambientale che coinvolgesse tutte le esperienze e le conoscenze che la società civile metteva disposizione per programmare il futuro post-industriale, la maggioranza dei consiglieri optava per una commissione consiliare, e quindi politica (formata da 10 consiglieri), e dopo aver declinato la candidatura alla presidenza dell’unico consigliere competente in materia (il naturalista Abramo), nominava due esperti con il solo compito di raccogliere i dati che altri istituti avevano già pubblicato.

A proposito del seguito della discussione consiliare, ritengo che la protesta sia sempre legittima e quando ci sono in gioco le necessità primarie delle persone è giusto mettere in campo tutti gli strumenti di lotta pacifica che si hanno a disposizione, purchè venga accompagnata da una proposta fondata perchè non rimanga fine a sé stessa. E’ il rischio che oggi gli occupanti l’aula consiliare corrono. Allo stato attuale infatti non ci hanno fornito gli strumenti per conoscere l’obiettivo finale della loro azione. Unico risultato prodotto sin qui è solo l’interessamento dei media senza che questo però abbia messo l’argomento al centro della discussione politica sovra-comunale. Mi meraviglia tra l’altro che tra loro vi siano gli stessi consiglieri che intervenendo per ore nell’ultima adunanza altro non hanno fatto che sciorinare le loro dotte conoscenze senza nemmeno provare ad avventurarsi nella costruzione di un progetto realistico risolutivo della problematica ambientale. Riscontro tra l’altro, tra questi politici un folto gruppo di sostenitori della passata amministrazione che non solo non è riuscita a produrre nulla nella direzione che oggi reclamano, ma anzi è riuscita e dirottare i finanziamenti per l’installazione delle centraline (che l’amministrazione di centrosinistra di Nastasi aveva reperito) verso un progetto di alberatura che non è mai stato compiuto. Che mi risulta nessuno di loro allora occupò il consiglio. E oggi farebbero bene a contattare la loro ministro Prestigiacomo (dato che è lei che rilascia AIA, VIA e autorizzazioni varie) perché intervenga sulla situazione locale invece che fare inutile propaganda, anche se sono sicuro non potrà essere loro molto d’aiuto visto che le sue aziende hanno grossi interessi nel polo chimico del Mela.

Sinistra Ecologia e Libertà, ed io che mi onoro di rappresentarla nella istituzioni, lontana dalla retorica e dall’esibizionismo, rilancia invece la propria battaglia per un nuovo modello di sviluppo, e sollecita l’Amministrazione perché mantenga l’impegno del primo punto tra quelli che ci portarono assieme al ballottaggio: la partnership con l’Università di Messina per avviare la programmazione di un modello economico post-industriale.

Inoltre ritengo indispensabile aprire un tavolo con la Raffineria per conoscere il piano industriale, i piani di sicurezza interna ed esterna nonché esprimere la contrarietà dell’intera città alla costruzione di un ulteriore impianto ad idrogeno. E il giorno dopo l’installazione della rete di centraline (per le quali anche grazie alla nostra presenza si è chiesto un finanziamento Europeo) diventa necessario dotarsi di una convenzione con l’azienda che preveda ulteriori controlli da parte del Comune, l’investimento nell’adeguamento degli impianti a più restrittivi parametri concordati con terze parti, l’elargizione di un cospicuo contributo annuo per la creazione di uno sviluppo economico alternativo e un risarcimento arretrato (qualora le centraline dovessero accertare le responsabilità dell’azienda) infine l’impegno di investire nella bonifica del sito nel momento in cui l’azienda dovesse prevedere la dismissione dell’attività.

Niente di irraggiungibile, se una volta tanto si volesse ragionare in maniera seria e utile alla città.

Antonio Isgrò
Consigliere Comunale SEL

Commenti

  1. Purtroppo a Milazzo c'è troppa connivenza nei confronti della Raffineria. Funziona pressappoco in questo modo: la Raffineria ci inquina da un lato, mentre dall'altro sovvenziona alcune realtà cittadine di Milazzo (come lo sport ad esempio) mettendo così a tutti il bavaglio in barba a chi muore di cancro. E i politici sono contenti. Purtroppo per cambiare le cose dovrebbe intervenire lo Stato centrale che al sud interviene poco. In questi giorni si parla tanto di Aeroporto a Milazzo, andate a vedere l'area che occupa attualmente la Raffineria, non ci starebbe un bel aeroporto al suo posto? Utopia!

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