Centri antiviolenza, Case rifugio: in Sicilia e nelle Isole l'88,6% hanno un ente promotore privato

L’Istat e il Dipartimento per le Pari Opportunità rendono disponibile, tramite uno specifico sistema  informativo, un quadro integrato e tempestivamente aggiornato di informazioni ufficiali sulla  violenza contro le donne in Italia 2 . L’obiettivo è fornire dati e indicatori statistici di qualità che  offrano una visione di insieme su questo fenomeno attraverso l’integrazione di dati provenienti da  varie fonti (Istat, DPO, Ministeri, Regioni, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Centri antiviolenza,  Case rifugio e altri servizi come il numero di pubblica utilità Anti Violenza e Stalking. 14/04/2025 -  Nel 2023 sono state 7.731 le persone accolte nelle strutture residenziali specializzate (Case rifugio) e non specializzate (Presidi residenziali assistenziali e socio-sanitari) per motivi legati alla violenza di genere.  Sono 3.574 le donne vittime di violenza, di cui 3.054 ospiti di Case rifugio e 520 di presidi residenziali.  Sono 4.157 i minori ospiti de...

TRIPI: SIGILLI AD AGRITURISMO PER ABUSIVISMO E LAVORO NERO

Tripi (Messina), 1 giu. 2011 - I finanzieri della Tenenza di Patti, con la collaborazione dell'Ufficio tecnico del Comune di Tripi, hanno posto sotto sequestro un complesso edilizio abusivo a Tripi composto da tre corpi di fabbrica utilizzati per ristorazione e ricezione, per una volumetria complessiva di oltre 1.500 metri cubi, e un'area di 500 metri quadrati, nel quale veniva esercitata l'attivita' di agriturismo.
Il fabbricato e' stato costruito ed utilizzato in assenza delle prescritte autorizzazioni, in violazione delle disposizioni contenute nel Testo unico per l'edilizia e nella normativa che disciplina i lavori in localita' sismiche. Il rappresentante legale dell'esercizio agrituristico e' stato denunciato alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto. Le Fiamme Gialle oltre ad accertare violazioni di carattere penale hanno riscontrato inosservanze alle disposizioni previste dalla normativa in materia di lavoro sommerso, dalla legislazione sanitaria e dalla regolamentazione del commercio. Infatti, sono stati contestati al rappresentante legale della societa' la mancanza della licenza di somministrazione di alimenti e bevande, l'assenza della dichiarazione di inizio attivita' all'Azienda sanitaria provinciale di Barcellona, obbligatoria per tutti gli esercizi alimentari e l'omessa attivazione delle procedure di rintracciabilita' dei prodotti alimentari. Nel corso dell'intervento e' stato constatato che la societa' si avvaleva di lavoratori in nero. Per tale inosservanza e' stata applicata la sanzione che prevede il pagamento di una somma che va da 1.500 a 12mila euro per lavoratore, con l'aggiunta di 150 euro per ciascuna giornata di lavoro in nero. (agi)

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