Sud chiama Nord: "ATM, Il Tar ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture"

SUD CHIAMA NORD: “Il TAR ci dà ragione. La legge non si piega alle lobby del trasporto pubblico locale”. Il TAR di Catania ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Messina, sospendendo il provvedimento con cui la Regione Siciliana – sulla base di una circolare priva di fondamento normativo – aveva vietato all’ATM di proseguire il servizio di trasporto pubblico urbano esteso al Comune di Villafranca Tirrena. Messsina, 15 ott 2025 - La decisione dei giudici amministrativi conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: una circolare non può scavalcare la legge e non può essere utilizzata per mortificare la volontà del Parlamento siciliano.  “Il TAR – afferma Cateno De Luca, capogruppo di Sud chiama Nord – ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture che, accogliendo il ricorso dei privati, voleva cancellare un servizio efficiente e apprezzato come quello dell’ATM verso Villafranca Tirrena. Avevamo ragione sulla bontà della norma e sulla correttezza dell’azion...

MESSINA: OPERAZIONE ‘RUOTA LIBERA’, DURO COLPO ALLA FAMIGLIA CRIMINALE CUTÈ

Messina, 20/12/2011 - Nella nottata odierna, la Squadra Mobile di Messina ha eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere ed una ordinanza di arresti domiciliari su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Messina, nei confronti di sei soggetti indagati per avere fatto parte a vario titolo di un’associazione mafiosa promossa, costituita e diretta per la consumazione dei delitti di cui all’art. 73 d.p.r. 309|90.

Grazie a complesse indagini, iniziate nel settembre 2010 e scaturite dall’osservazione diretta di un costante e sospetto flusso di tossicodipendenti in un’area ben precisa e gravitante vicino l’abitazione di due degli arrestati, i fratelli Cutè, la Squadra Mobile ha ricostruito il ruolo giocato dalla famiglia Cutè, ben radicata nella malavita messinese, all’interno di un’organizzazione criminale dedita ad un’intensa attività di spaccio.

I predetti germani avevano infatti organizzato presso il proprio domicilio, sito in Piazza Verga del Rione Mangialupi, una vera e propria centrale dello spaccio dove grosse partite di sostanze stupefacenti venivano convogliate per la necessaria lavorazione finalizzata al successivo commercio al dettaglio ed immissione sul mercato cittadino.

La suddetta organizzazione, risultata costituita da soggetti con un curriculum criminale corposo nonostante la giovane età, ruotava attorno le figure carismatiche degli stessi fratelli titolari dell’abitazione, figure consolidatesi nel substrato criminale grazie ad una documentata disponibilità finanziaria e all’autorità ed il prestigio ricevuti in eredità da alcuni dei congiunti come il padre Cutè’ Alessandro, inteso “U Liuni”e lo zio paterno Cutè Giovanni, soprannominato “U Liuneddu”.

Ciò ha consentito il generarsi di un assortito gruppo di soggetti avvezzi a delinquere provenienti anche da altre zone della città, un sodalizio quindi ben amalgamato, del tutto simile ad un’azienda, dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Sito centrale dell’illecito commercio era l’abitazione “fortilizio” di Mangialupi, ove i fratelli preparavano il confezionamento di rilevanti quantitativi di droga non disdegnando lo spaccio al minuto.

Figura chiave nella gestione del traffico è la convivente di uno dei germani, unica donna tra i sei arrestati, la quale oltre a presenziare alle trattative, partecipava alla fase del confezionamento e monitorava il controllo del territorio, dalla cancellazione delle tracce di sostanze stupefacenti all’occultamento della stessa nel caso dell’ avvistamento delle Forze di Polizia nelle adiacenze dell’abitazione.
L’organizzazione criminale aveva affidato ad uno degli arrestati ed altri soggetti indagati il compito di occultare in un luogo sicuro lo stupefacente, prelevarlo per le successive vendite e, mediante il contributo di vari pushers, immetterlo sul mercato.
Le indagini hanno altresì consentito il sequestro di consistenti quantitativi sostanze stupefacenti.

In data 16.09.2010, è stato arrestato un cittadino di nazionalità marocchina trovato in possesso di gr.29,193 di sostanza stupefacente del tipo cocaina, cedutagli da uno dei due fratelli.
In data 04.01.2011, in un terreno agricolo sito in località Bordonaro c.da Sivirga, in via Oglio Vecchio, è stata rinvenuta in una cassetta interrata sostanza stupefacente per un peso complessivo lordo di gr. 1.383,5 di Cocaina e gr. 1.092,1 di eroina.
Il successivo 5 gennaio 2011, attività d'indagine immediatamente avviata consentiva di rinvenire nel medesimo sito due distinti involucri in cui si trovavano custoditi un panetto di sostanza stupefacente, risultata al successivo esame Narcotest del tipo eroina per un peso lordo di grammi 546,5, mentre nell’altro involucro si trovava custodita in perfette condizioni una pistola cal. 6,35 marca S&S, priva di munizioni.
Si aggiunge che, oltre ai soggetti raggiunti dalle misure cautelari, risultano indagati ulteriori dieci soggetti, ai quali vengono contestati molteplici episodi di spaccio di sostanze stupefacenti.

Il lavoro d’indagine degli investigatori della Squadra Mobile, oltre a smantellare la suddetta organizzazione criminale, ha reso possibile appurare e confermare la duratura e stabile attività criminale radicata nella zona del rione Mangialupi nonché i collegamenti con analoghe consorterie criminali operanti sul territorio calabrese e campano attraverso i cui canali i sei arrestati si approvvigionavano.

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