Stretto di Messina: filmato squalo bianco di tre metri vicino alla spiaggia

Reggio Calabria, filmato squalo bianco femmina di oltre tre metri a pochi metri dalla spiaggia. Due pescatori diportisti hanno ripreso l'esemplare dalla loro barca 29/04/2024 - Lo Stretto di Messina è un habitat ideale per la riproduzione degli squali. E con l’avvicinarsi della stagione estiva è tempo di bagni. E per i più fortunati l'occasione di tuffarsi in mare è quanto mai vicina. Ma la recondita paura di vedersi galleggiare intorno una pinna a filo dell'acqua a volte riaffiora, è proprio il caso di dirlo, un pochino nella testa di tutti noi. Stavolta è accaduto davvero vicino la riva di Reggio Calabria, più precisamente nelle acque di fronte la località Pentimele, nella periferia Nord di Reggio, il 24 aprile 2024.   «Questo è uno squalo bianco», dicono meravigliati i pescatori mentre osservano ciò che accade dinanzi la loro barca”. Nelle immagini registrate si vede il pescecane girare nelle vicinanze della barca, forse a causa delle esche gettate in acqua, per poi ripr

“TERRONIA”: ANTICOSTITUZIONALI ED ANTIMERIDIONALI IL GOVERNO E LE SUE SOCIETÀ PARTECIPATE

Messina 21/12/2011 - Stamane alle ore 10.30 si è tenuta, nella sala Giunta della Provincia Regionale di Messina, una conferenza stampa del comitato d'iniziativa popolare “Terronia”, dove si è denunziata l’azione politica anticostituzionali ed antimeridionale del Governo Nazionale e delle sue società partecipate. Durante l’incontro, sono intervenuti il delegato del Presidente della Provincia regionale di Messina, l’Assessore Michele bisignano, il Segretario generale dell’UGL dott. Salvatore Mercadante ed i Consiglieri Comunali e Provinciali Sebastiano Tamà, Nino Previti e Roberto Cerreti.

Il sottoscritto, responsabile del comitato popolare, ha illustrato il documento di denunzia, allegato alla presente, che i dirigenti di “Terronia” hanno inviato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e per conoscenza al Presidente della Corte Costituzionale dott. Alfonso Quaranta, al Presidente del Consiglio dei Ministri Sen. Prof. Mario Monti ed al Presidente della Regione Siciliana on. Raffaele Lombardo.

Nel prosieguo dell’incontro, l’Assessore Bisignano ha evidenziato la criticità del momento storico e politico,con un Governo Nazionale che con le proprie scelte in materia economica e finanziaria, sta caratterizzando maggiormente lo scollamento tra il Nord ed il Sud del Paese, con lo Stato Italiano ostaggio dei potentati economici e finanziari europei.
Il rappresentante sindacale dott. Mercadante ed il consigliere comunale Sebastiano Tamà, hanno rispettivamente relazionato sui disagi e le dissonanze in termini di rispetto degli uomini e dei lavoratori del Sud, e sulla necessità di un repentino e rapido cambio generazionale di coloro che amministrano e governano la Cosa Pubblica a tutti i livelli.
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LETTERA APERTA

Al Presidente della Repubblica Italiana on. Giorgio Napolitano

E P.C.,

Al Presidente della Corte Costituzionale dott. Alfonso Quaranta
Al Presidente del Consiglio dei Ministri Sen. Mario Monti
Al Presidente della Regione Siciliana on. Raffaele Lombardo

Ill.mo Presidente,

circa un anno e mezzo fa, nasceva a Messina il comitato di iniziativa popolare “Terronia”, strumento di provocazione e verità storica, che doveva tentare di pareggiare il dislivello tra chi istituzionalmente dovrebbe rappresentare gli interessi del popolo meridionale, e le vere esigenze di chi non può più aspettare, e reclama a viva voce rispetto e dignità anche per i morti della causa del SUD.
La nostra azione politica e sociale sembrava esaurita alla notizia delle dimissioni dell’on. Silvio Berlusconi dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, soprattutto in virtù di una gestione governativa tecnica e non esclusivamente politica, affidata al Sen. Prof. Mario Monti.

Sciaguratamente oggi ci troviamo costretti a riprendere la nostra attività ed a scrivere la presente, perché per l’ennesima volta riteniamo che la Sicilia e soprattutto la nostra Messina, siano state vittime di politiche economiche e finanziarie inique e prive di equilibrio sociale e razziale.
Assistiamo infatti inermi, alla scellerata decisione di Ferrovie dello Stato Italiane di eliminare i treni a lunga percorrenza da e per la Sicilia, in violazione dei basilari principi costituzionali in merito, e lasciando disoccupati e senza futuro 85 dipendenti della Servirail di Messina, segmento notte dell’indotto legato a Trenitalia S.P.A..
L’Art. 16 della Costituzione della Repubblica italiana testualmente cita: “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.”

Non può pertanto Signor Presidente, valere e prevalere la legge del più forte Nord, agli interessi della nostra terra, che sempre più sente la distanza da quel grande sogno repubblicano posto in essere dai nostri padri costituenti.
Come si può oggi, non ricordare e citare ad alta voce quell’importante e unificante articolo 3 della Costituzione, che orgogliosi fece sentire i nostri nonni e padri, al cospetto del sogno di una raggiunta vera unità Nazionale: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Ogni Stato dovrebbe garantire a tutti i cittadini il diritto alla mobilità indipendentemente dalla loro dislocazione geografica e quindi, in particolare, di fronte allo svantaggio dell'insularità, dotandoli di un efficiente sistema di trasporto.
Milioni di parole in tal senso spese negli anni della Repubblica, da tanti e troppi siciliani e messinesi, assolutamente convinti di politiche nazionali, che mai in verità hanno puntato a risolvere le difficoltà tra il Nord ed il Sud del paese, con Governi che addirittura per caratterizzare oltremodo il divario economico e strutturale tra le due parti d’Italia, hanno ben pensato di ridenominarci come “il mezzo giorno d’Italia”, ovvero quella grossa palla al piede che blocca lo sviluppo della Nazione.
In pochi sanno che la prima vera reazione storica contro la monarchia e l'assoggettamento borbonico si scateno giusto nella nostra Messina, che sciaguratamente si vide bombardata e devastata nel 1848, a seguito delle insurrezioni siciliane, dal Re delle due Sicilie Ferdinando II, meritatosi per la ferocia della sua reazione l'appellativo di “Re Bomba”.

L’Italia Presidente, inutile continuare a nasconderlo, è una Nazione nordista che in fin dei conti, mai veramente ha voluto risolvere le grandi criticità del cosiddetto “mezzogiorno d’Italia”, e di quella Sicilia che, ad oggi, ha consentito e sciaguratamente consente ancora, l’arricchimento dei pochi rispetto alle necessità dei tanti, e che non ha mai visto raccontata la propria verità storica sui libri scolastici, subendo a distanza di oltre 1800 mesi dall'unità nazionale, lo smacco di sentire tutt'ora etichettare il proprio popolo ed i tanti eroi meridionali del nostro risorgimento, in maniera inadeguata ed indecorosa.
E pensare Presidente che la beffa è, che la vera storia del sud e della Sicilia oramai è talmente nota, che c’è anche chi si è arricchito proprio con le nostre vicende, raccontando la storia dei “TERRONI”.
Questi sono solo piccoli esempi delle grandi sofferenze che i Siciliani ed i messinesi hanno dovuto patire per avere la nazionalità italiana.

Da qui la presente missiva, con l’obbiettivo e la preghiera di ottenere una sua autorevole risposta su un inquietante ed imbarazzante quesito che più che mai in questi giorni ci avvilisce, un rebus amletico, che dal giorno del varo della nostra Costituzione inquieta il popolo messinese: “ma anche i cittadini dell’ultima provincia d’Italia, ma anche i cittadini dell’ultima provincia siciliana, ma anche gli abitanti della provincia di Messina, sono Italiani?”

Nel ringraziarla anticipatamente per la risposta che vorrà darci, la speranza che il nostro inquietante e provocatorio quesito, possa risvegliare, se non la volontà dello Stato per riparare ai tanti torti subiti dalla gente del Sud, quanto meno l’orgoglio e quel senso di appartenenza e “messinesità”, che ci aiuti a venir fuori dall’attuale crisi, puntando esclusivamente sul più che mai opportuno “cambio generazionale nella classe politica del nostro territorio”.

I rappresentanti del C.I.P. “Terronia”:

Roberto Cerreti
Sebastiano Tamà
Michele Bisignano
Nino Previti
 Salvatore Mercadante
Paolo Ruggeri
Giancarlo Campisi
 Pippo Calabrese
 Dario Restuccia

Commenti

  1. Gli autori hanno sbagliato indirizzo.
    La lettera andava indirizzata al presidente della regione Sicilia e per conoscenza ai responsabili della provincia e del comune di Messina;inoltre per conoscenza a tutti i deputati e senatori siciliani.Il nostro problema e'che i nostri rappresentanti non sanno o non vogliono difendere gli interessi dei Siciliani. Non dobbiamo sempre chiedere favori ma dobbiamo difendere i nostri diritti e gestire bene la Sicilia.
    Il Nord ci ha sempre sfruttati e noi continuiamo a sostenere l'Italia! Occorre rendersi conto che non ci conviene restare uniti all'Italia e che bisogna utilizzare la nostra autonomia.

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