Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

BORGO DI CACCAMO: 4 DOMENICHE TRA FOLKLORE E CULTURA

Caccamo (Pa), 28/02/2012 - Domenica 4 marzo 2012, organizzata dalla Parrocchia della SS Annunziata, si svolgerà a Caccamo “ 'A Rètina “ antichissima tradizione locale costituita da una sfilata di muli bardati con
festoni e fiocchi vistosamente colorati accompagnati dal Complesso Bandistico “Città di Caccamo” che con i suoi 220 anni di storia, pone la Banda al primo posto come la più antica in Sicilia.

Tutti insieme percorrono (dalle 8,30 alle 11,30) le principali vie e piazze del paese raccogliendo offerte in natura promesse a San Giuseppe (frumento, fave, ceci e cereali vari) disponendole all'interno delle bisacce artisticamente lavorate e fiore all'occhiello dell'artigianato locale.

I cavalli impegnati a sfilare, saranno accompagnati dai cavalieri che percorreranno le vie del centro storico suonando campane e sonagli. Con l'ausilio di una guida dell'Associazione Culturale “Sicilia & Dintorni” la sfilata offre l'occasione ai visitatori per effettuare un percorso attraverso il centro fortificato – di probabile origine cartaginese – che ha conservato l'impianto urbanistico medievale.

E' anche prevista, su prenotazione, una visita al castello feudale con l'ausilio di una coppia in costume d'epoca e comprende anche delle degustazioni.

Dall' 8 al 19 marzo, “Sicilia & Dintorni” propone visite guidate alla chiesa della SS Annunziata per ammirare in tutto il suo splendore “ 'A Scalunata “ una lunga scala piena di ceri accesi che partendosi dai gradini inferiori dell'altare maggiore, sale in alto fino alla sommità dell'abside dove è allestito l'artistico simulacro di San Giuseppe col Bambino : pregevoli sculture lignee del 1.640 attribuite a Gaspare Serpotta.
La Chiesa, incastonata tra due torri campanarie mozze, di cui, quella di sinistra un tempo baluardo del Castello, sorge nel “cuore di Caccamo” ed è uno dei più importanti monumenti religiosi con tre ingressi contornati da eleganti portali barocchi in pietra.

Una curiosa precisazione : all'inizio del '900 Caccamo aveva 101 preti, 46 chiese e 77 campane.
Domenica 25 marzo la sezione F A I di Caccamo in collaborazione con l'Associazione Turistica Pro Loco “Giorgio Ponte” propone la XXa Edizione della Giornata di Primavera con visite guidate delle Chiese minori della Città dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 19,00 a cura degli alunni dell'Istituto Comprensivo “V. Aglialoro” e del Liceo Socio-psicopedagogico “T. Panzeca”.

Evento collaterale : Stand espositivi e degustazione di prodotti tipici locali a cura del centro Commerciale Naturale “Vivi Caccamo”.

Il 1° aprile 2012 domenica delle Palme, si ripete a Caccamo una cerimonia di origine orientale, che vanta il titolo della più antica tradizione “U Signuruzzu a cavaddu”.

Bambini festanti con in mano ramoscelli d'ulivo e campanelle precedono, al suono delle campane di tutte le chiese, l'ingresso in paese di un chierichetto che, nella fantasia popolare, rappresenta Gesù che cavalca un asinello bardato ed infiorato con accanto gli apostoli.

LUI è il più piccolo degli aspiranti “ russuliddi “ in abito talare ed accessori di colore completamente rosso.

Accompagnati dalla banda musicale, vanno in giro per il paese facendo soste nelle chiese.

Quello che distingue questa tradizione è l'età dei protagonisti, difatti : sia Gesù che i 12 apostoli sono impersonati da ragazzi e questi ultimi reggono in mano lunghi rami di palme che lungo il percorso si intrecciano formando degli archi sotto i quali transita il festeggiato.

L'evento inizia alle 9,00 e termina poco prima di mezzogiorno nella scenografica Piazza Duomo, a terrazza sulla zona duecentesca, dove l'Arciprete accoglie Gesù-chierichetto solennemente benedicendo insieme la folla.

Questa seconda domenica di primavera è l'occasione per scoprire il bellissimo entroterra collinare ed il delizioso borgo Medioevale di Caccamo sede del castello feudale più grande di Sicilia. E' un invito a cogliere lo spunto per rendere il soggiorno nella “ urbs generosissima “ interessante coniugando folklore, beni monumentali, natura, gastronomia e medioevo.

E' proprio durante questo periodo che si può gustare il “ Panacèna “ perchè il Giovedì Santo si prepara la cena pasquale, rito che rievoca l'ultima cena. Si tratta di un particolare tipo di pane-dolce confezionato e lavorato a mano con fior di farina e lievito naturale che viene addolcito con zucchero e semi di finocchio (anice).
Dopo una lievitazione di 24 ore, l'insieme di questo “dolce-pane” assume una forma consistente e gradevole perchè costituita da 4 “pizzi” a seguito di un taglio, a forma di croce, che viene praticato prima di essere infornato. E' consigliabile mangiarlo a fettine accompagnandolo con del vino o del moscato oppure del marsala.

Un'altra specialità del paesino medioevale è la “ Salsiccia pasqualora “ che viene prodotta con carne di suino, esclusivamente locale, tagliata a punta di coltello, con aggiunta di sale marino, pepe nero e bianco macinati, peperoncino rosso e semi di finocchietto selvatico. Fatta stagionare da 16 a 20 giorni, oggi viene usata come antipasto per la squisitezza del sapore ed il fragrante profumo.

In questo periodo in tutti i ristoranti si può chiedere la pasta fresca (fatta artigianalmente in casa) con la frittella ( 'a frittedda ). E' un cocktail di verdure primaverili : pisellini, favette, carciofi a fettine, finocchietti selvatici, cipolla e dei pezzetti di lardo. Si fanno cuocere – senza aggiunta d'acqua – con un po' d'olio d'oliva, sale e pepe nero. Quando la pietanza sarà pronta il profumo che sprigiona è inconfondibile perchè succulenta. Viene utilizzata come condimento della pasta di casa che prevede anche una spolverata di ricotta salata grattuggiata.

Tra le altre specialità, segnaliamo :

# “ attuppateddi ccu maccu “ : per salutare l'inizio della primavera col consumo delle fave secche ;

# “ taralli di carnevale “ : ciambelle al forno col buco al centro, ripiene di ricotta fresca e cioccolato e spolverate con zucchero e cannella;

# “ insalata di arance “ : impareggiabile ed unica al mondo con agrumi di Sicilia, cipollette, zucchero, sale, olio biologico, aringhe e fettine di cedro.

# “sasizza chi qualuzzi” : verdura amara e salsiccia arrostita.

Giovanni Aglialoro

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