Centri antiviolenza, Case rifugio: in Sicilia e nelle Isole l'88,6% hanno un ente promotore privato

L’Istat e il Dipartimento per le Pari Opportunità rendono disponibile, tramite uno specifico sistema  informativo, un quadro integrato e tempestivamente aggiornato di informazioni ufficiali sulla  violenza contro le donne in Italia 2 . L’obiettivo è fornire dati e indicatori statistici di qualità che  offrano una visione di insieme su questo fenomeno attraverso l’integrazione di dati provenienti da  varie fonti (Istat, DPO, Ministeri, Regioni, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Centri antiviolenza,  Case rifugio e altri servizi come il numero di pubblica utilità Anti Violenza e Stalking. 14/04/2025 -  Nel 2023 sono state 7.731 le persone accolte nelle strutture residenziali specializzate (Case rifugio) e non specializzate (Presidi residenziali assistenziali e socio-sanitari) per motivi legati alla violenza di genere.  Sono 3.574 le donne vittime di violenza, di cui 3.054 ospiti di Case rifugio e 520 di presidi residenziali.  Sono 4.157 i minori ospiti de...

BARCELLONA P.G.: ARRESTATO UN USURAIO, DEFERITO IL CUGINO

Barcellona Pozzo di Gotto, 17/03/2012 - Nella giornata di ieri la Squadra Mobile ha arrestato in flagranza di reato Laurence Calderone, 35 anni, titolare di una videoteca a Barcellona P.G, per favoreggiamento personale, in quanto ritenuto responsabile della commissione del reato di usura ai danni di un imprenditore. Nella medesima circostanza gli agenti hanno deferito in stato di libertà all’A.G. il cugino dell’arrestato, un uomo di anni 38 di Barcellona P.G. , in quanto ritenuto responsabile del reato di favoreggiamento personale.

Gli investigatori hanno accertato che un imprenditore messinese, per fare fronte ai debiti contratti, nel febbraio 2011 chiedeva un prestito ad uno dei suoi clienti che svolgeva l’attività di gestore di una videoteca. Quest’ultimo contattava l’imprenditore comunicadogli che gli poteva elargire la somma di diecimila euro (€ 10.000) in contanti e che come corrispettivo avrebbe dovuto restituire, dopo trenta giorni, undicimilacinquecento euro (€ 11.500).

Alla scadenza del periodo concordato, l’imprenditore, non essendo stato in grado di restituire l’intero importo, concordava con l’usuraio di pagare una rata di millecinquecento euro (€ 1.500) rappresentanti gli interessi maturati in quel mese per poi saldare in seguito, in un’unica soluzione, l’intero importo del prestito ottenuto ammontante alla somma di undicimilacinquecento euro (€ 11.500).

I pagamenti delle somme di denaro a titolo d’interesse continuavano nei mesi successivi e, persistendo lo stato di crisi e di necessità, l’imprenditore era costretto a chiedere altre somme in prestito che si aggiungevano all’importo iniziale ottenuto. Gli investigatori accertavano che in più riprese, a decorrere dal mese di febbraio 2011, l’imprenditore aveva ricevuto dei prestiti di diverso importo ammontanti a un totale di cinquantunomila euro (€ 51.000) ed aveva restituito la somma di trentunomilacento euro (€ 31.100) a titolo d’interessi rimanendo invariata la quota capitale.

L’attività dell’usuraio nei confronti dell’imprenditore continuava incessantemente sottoponendo quest’ultimo a varie forme di pressione con la richiesta della consegna urgente di quanto pattuito.
Ieri, gli agenti della Squadra Mobile, mediante specifici servizi di appostamento ed osservazione, hanno tratto in arresto in flagranza di reato l’usuraio ponendo fine all’incubo dell’imprenditore che nel corso di un anno è stato costretto a chiudere la propria attività commerciale.

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