Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

BARCELLONA P.G.: ARRESTATO UN USURAIO, DEFERITO IL CUGINO

Barcellona Pozzo di Gotto, 17/03/2012 - Nella giornata di ieri la Squadra Mobile ha arrestato in flagranza di reato Laurence Calderone, 35 anni, titolare di una videoteca a Barcellona P.G, per favoreggiamento personale, in quanto ritenuto responsabile della commissione del reato di usura ai danni di un imprenditore. Nella medesima circostanza gli agenti hanno deferito in stato di libertà all’A.G. il cugino dell’arrestato, un uomo di anni 38 di Barcellona P.G. , in quanto ritenuto responsabile del reato di favoreggiamento personale.

Gli investigatori hanno accertato che un imprenditore messinese, per fare fronte ai debiti contratti, nel febbraio 2011 chiedeva un prestito ad uno dei suoi clienti che svolgeva l’attività di gestore di una videoteca. Quest’ultimo contattava l’imprenditore comunicadogli che gli poteva elargire la somma di diecimila euro (€ 10.000) in contanti e che come corrispettivo avrebbe dovuto restituire, dopo trenta giorni, undicimilacinquecento euro (€ 11.500).

Alla scadenza del periodo concordato, l’imprenditore, non essendo stato in grado di restituire l’intero importo, concordava con l’usuraio di pagare una rata di millecinquecento euro (€ 1.500) rappresentanti gli interessi maturati in quel mese per poi saldare in seguito, in un’unica soluzione, l’intero importo del prestito ottenuto ammontante alla somma di undicimilacinquecento euro (€ 11.500).

I pagamenti delle somme di denaro a titolo d’interesse continuavano nei mesi successivi e, persistendo lo stato di crisi e di necessità, l’imprenditore era costretto a chiedere altre somme in prestito che si aggiungevano all’importo iniziale ottenuto. Gli investigatori accertavano che in più riprese, a decorrere dal mese di febbraio 2011, l’imprenditore aveva ricevuto dei prestiti di diverso importo ammontanti a un totale di cinquantunomila euro (€ 51.000) ed aveva restituito la somma di trentunomilacento euro (€ 31.100) a titolo d’interessi rimanendo invariata la quota capitale.

L’attività dell’usuraio nei confronti dell’imprenditore continuava incessantemente sottoponendo quest’ultimo a varie forme di pressione con la richiesta della consegna urgente di quanto pattuito.
Ieri, gli agenti della Squadra Mobile, mediante specifici servizi di appostamento ed osservazione, hanno tratto in arresto in flagranza di reato l’usuraio ponendo fine all’incubo dell’imprenditore che nel corso di un anno è stato costretto a chiudere la propria attività commerciale.

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