Sammartino: sospeso dai pubblici uffici il vicepresidente della Regione Siciliana, voto di scambio

Sicilia, VicePresidente sospeso dai pubblici uffici per corruzione. Caso Sammartino. Di Paola (M5S): “Risultati elettorali eclatanti potrebbero essere frutto di corruttela”.  Sospensione vicepresidente Regione, M5S Ars: “Questione morale fondamentale, Schifani batta un colpo sulla vergognosa deriva della politica”.  Antoci: "Quadro agghiacciante. La classe politica siciliana deve autoriformarsi".  Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione "isole" al parlamento europeo col Movimento 5 Stelle.    Palermo, 17/04/2024 -  Sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno il vice presidente della Regione, assessore regionale all'Agricoltura   Luca Sammartino,  indagato per corruzione.  Il provvedimento è stato emesso nell'ambito di indagini del nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale di Catania.  Sammartino ha prontamente risposto a quanto gli viene addebitato:  " Ho scritto una nota al presidente della Regione Siciliana, Renato Sch

OPERAZIONE GOTHA E POZZO: 31 A GIUDIZIO PER OMICIDI E MAFIA IN COSA NOSTRA BARCELLONESE

Messina, 8 marzo, 2012 - Concluse le indagini relative all'operazione antimafia Gotha e Pozzo 2, la DDA di Messina per i 31 indagati per il reato di associazione mafiosa. L'operazione Gotha riguarda personaggi dell’area dei Nebrodi e del messinese, tra Tortorici, Barcellona P.G. e Gioiosa Marea, ritenuti capi ed emissari di una organizzazione affiliata alla famiglia mafiosa barcellonese.
Ad alcuni degli indagati, nel mese di giugno 2011, erano già stati sequestrati beni per un ammontare complessivo di oltre 150 milioni di euro.

Le operazioni Gotha e Pozzo 2, tra le più importanti operazioni antimafia compiute nella provincia di Messina negli ultimi anni, hanno messo in ginocchio la cosiddetta mafia barcellonese, estesa in tutta la provincia e ramificata in alcune aree in particolare, con arresti e sequestri di beni destinati a bonificare il territorio e sfiancare un’organizzazione interessata a fare emergere i nuovi ranghi della Cosa Nostra locale, dopo il tracollo dei vertici che l’avevano alimentata e governata.

Tra i mesi di giugno e luglio 2011 finirono in carcere gli esponenti accreditati come i capi e gli emergenti. A conclusione delle indagini sono ben 31 gli indagati delle due operazioni, ricondotte ad un unico fascicolo dai magistrati. Le accuse sono di associazione mafiosa finalizzata all’omicidio e all’occultamento di cadaveri, estorsioni, minacce, detenzione illegale di armi, danneggiamento e altro ancora. Le indagini sono state condotte dai sostituti della DDA di Messina Fabio D’Anna, Vito Di Giorgio, Angelo Cavallo e Giuseppe Verzera.

Le persone indagate sono:

1. AQUILIA Mario, classe 1969, nato ad Ucria e residente a Barcellona Pozzo di Gotto, imprenditore;
2. BUCCERI Concetto, classe 1947, nato a Letojanni ed ivi residente, autotrasporta-tore;
3. CALCO’ LABRUZZO Salvatore, classe 1952, nato a Tortorici e residente a Tripi, allevatore;
4. CAMBRIA Francesco, classe 1950, nato a Barcellona Pozzo di Gotto e residente a Falcone, dipendente comunale;
5. DAJCAJ Zamir, classe 1973, nato in Albania e residente a Terme Vigliatore, allevatore;
6. DI SALVO Salvatore, detto “Sam”, classe 1965, nato a Toronto (Canada), domiciliato a Barcellona Pozzo di Gotto, imprenditore;
7. FUMIA Enrico, classe 1966, nato a Mazzarà Sant’Andrea ed ivi residente, vivaista;
8. GIAMBO’ Carmelo, classe 1971, nato a Barcellona Pozzo di Gotto ed ivi residente, imprenditore;
9. ISGRO’ Giuseppe, classe 1965, nato a Barcellona Pozzo di Gotto, ivi residente, imprenditore;
10. MANDANICI Giuseppe Roberto, classe 1963, nato a Winterthur (Svizzera), residente a Terme Vigliatore;
11. MUNAFO’ Nicola, classe 1968, nato a Tripi e residente a Mazzarrà Sant’Andrea, autotrasportatore;
12. OFRIA Salvatore, classe 1964, nato a Barcellona Pozzo di Gotto ed ivi residente, operaio;
13. PORCINO Angelo, classe 1956, nato a Barcellona Pozzo di Gotto ed ivi residente, imprenditore;
14. RAO Giovanni, classe 1961, nato a Castroreale ed ivi residente, imprenditore;
15. SCIROCCO Francesco, classe 1965, nato a Gioiosa Marea ed ivi residente, imprenditore;
16. TRIFIRO’ Maurizio, classe 1979, nato a Rodì Milici e residente a Terme Vigliatore, autotrasportatore.
Il provvedimento relativo all’operazione “Pozzo 2” è stato eseguito nei confronti di:
17. CALABRESE Tindaro, classe 1973, nato a Novara di Sicilia, residente a Mazzarrà Sant’Andrea, allevatore, detenuto per altra causa al regime del “41 bis” (carcere duro);
18. CANNONE Nicola, classe 1965, nato a Palermo, residente a Furnari, commerciante, detenuto per altra causa;
19. D’AMICO Francesco, classe 1978, nato a Barcellona Pozzo di Gotto ed ivi residente, commerciante;
20. FOTI Carmelo Vito, classe 1967, nato a Barcellona Pozzo di Gotto ed ivi residente, detenuto per altra causa;
21. IGNAZZITTO Francesco, classe 1959, nato a Barcellona Pozzo di Gotto ed ivi residente, commerciante, detenuto per altra causa;
22. IMBESI Ottavio, classe 1971, nato a Barcellona Pozzo di Gotto ed ivi residente, commerciante;
23. MESSINA Francesco Carmelo, classe 1947, nato a Barcellona Pozzo di Gotto e residente a Castroreale, autotrasportatore, detenuto per altra causa;
24. PUGLISI Salvatore, classe 1955, nato a Fondachelli Fantina e residente a Terme Vigliatore, imprenditore, detenuto per altra causa;
25. BARRESI Filippo,
26. FOTI Mariano,
27. D'AMICO Carmelo,
28. MARTORANA ROBERTO, classe 1970, di Mazzarrà Sant’Andrea
29. MARINO Tindaro, imprenditore di Gioiosa Marea.
30. MARINO Anna
31 BUZZANCA Salvatore

Quella del 25 giugno 2011 a Barcellona Pozzo di Gotto è un’operazione molto importante perché indebolisce ulteriormente una mafia tentacolare e avvilente, recentemente colpita da altri durissimi colpi inferti dalla forza dello Stato. Il pizzo imposto a chi gestiva servizi sanitari a disabili e per questo otteneva finanziamenti pubblici rende plasticamente l’idea di un’organizzazione capace di avvilire un’intera comunità.

Mafia: operazione di polizia Gotha II

La Squadra Mobile ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Messina nei confronti di quattro persone ritenute responsabili dei reati di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai sensi dell’ art.629 c.p. e dall’ art.7 d.l. 13/05/1991 n.152 (conv. in L. 12 luglio 1991 n.203):
I quattro soggetti destinatari della misura cautelare, ritenuti responsabili di far parte del gruppo dirigente di un’organizzazione criminale di stampo mafioso, denominata “Famiglia Barcellonese”, operante in Barcellona Pozzo di Gotto, hanno sottoposto a richieste estorsive l’Aias di Barcellona P.G.

L’attività investigativa, condotta con l’effettuazione di svariati servizi d’intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché con appostamenti e pedinamenti, acquisizioni documentali ed accertamenti anche in altre regioni, ha permesso di evidenziare come l’ente assistenziale A.I.A.S. – Sezione di Barcellona P.G.- fosse da tempo al centro di richieste estorsive da parte della criminalità organizzata barcellonese.
L’indagine trae origine a seguito del commissariamento dell’A.I.A.S. di Barcellona P.G. (avvenuto nel mese di maggio 2010) da parte dell’organismo nazionale che accortosi di anomalie contabili e di presunti artifizi nella gestione amministrativa della sezione di Barcellona P.G., stimando un ammanco quantificato in oltre un milione di euro, avrebbe determinato, con delibera della Giunta nazionale, il commissariamento dell’ente e di conseguenza la rimozione degli organi direttivi.
La recente operazione di polizia ha fornito ulteriore riscontro, per la parte estorsiva, alle recenti operazioni Gotha e Pozzo II , con le quali è stato ricostruito l’evoluzione degli assetti organizzativi della famiglia mafiosa operante nel comprensorio di Barcellona P.G. e su gran parte dell’entroterra nebroideo della provincia di Messina, a partire dagli anni ’90, e di far luce su alcuni omicidi e di rinvenire i corpi delle vittime oltre che accertare numerosi reati di estorsione e di usura.

Nelle prime ore del 24 giugno 2011, in diverse località della provincia di Messina, i Carabinieri del ROS, del Comando Provinciale e la D.I.A. di Messina hanno eseguito due provvedimenti cautelari personali e patrimoniali che hanno portato all’arresto di 24 persone ed al sequestro preventivo di beni per un valore complessivo stimato in circa 150 milioni di euro.
I provvedimenti in questione sono scaturiti da due distinte ed articolate indagini condotte a carico degli esponenti della famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Got-to e delle sue diramazioni territoriali:
- la prima, denominata “Gotha” e condotta dai Carabinieri del ROS, unitamente a quelli del Comando Provinciale per l’esecuzione del provvedimento cau-telare personale e da unità della D.I.A. per l’applicazione della misura patrimoniale;
- la seconda denominata “Pozzo II, condotta dai Carabinieri del ROS, che hanno provveduto all’esecuzione degli arresti e dei sequestri.
I provvedimenti scaturiscono da una vasta indagine condotta nei confronti di Cosa Nostra messinese, che aveva già interessato in passato diverse realtà criminali della fascia tirrenica della provincia.
L’indagine “Gotha” ha avuto origine dalla recente collaborazione con la giustizia di alcuni soggetti, in particolare:

- Carmelo BISOGNANO e Santo GULLO, organicamente inseriti nella famiglia mafiosa barcellonese e risultati entrambi direttamente coinvolti in gravi ed efferati crimini;
- Teresa TRUSCELLO, recentemente destinataria di una misura cautelare per-sonale e reale, emessa nell’ambito dell’indagine “Torrente” condotta dal R.O.S., dalla quale era emerso il ruolo della donna quale intestataria fittizia di una società riconducibile al Carmelo BISOGNANO;
- Alfio Giuseppe CASTRO, attualmente imputato nell’ambito del processo sca-turito dall’indagine “Vivaio”, poiché ritenuto il referente mafioso per la pro-vincia di Messina per conto di cosa nostra catanese.
I contributi collaborativi ed i conseguenti approfondimenti investigativi effettuati hanno permesso di ricostruire l’assetto organizzativo della famiglia mafiosa barcel-lonese, sodalizio operante nella provincia di Messina, giudiziariamente già ricono-sciuto in primo e secondo grado nel processo c.d. “Mare Nostrum” fino al 1994, poi dagli esiti dei procedimenti Icaro, Eris e Vivaio, nati dalle attività investigative del R.O.S.

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Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e le conseguenti attività di riscontro hanno poi permesso di definire alcuni aspetti specifici delle attività criminali del sodalizio, quali le estorsioni ed il “controllo” di numerosi appalti pubblici.

Nel corso degli anni, infatti, il sodalizio era riuscito ad accaparrarsi l’aggiudicazione di importanti appalti pubblici, turbandone le relative procedure di gara ed alterando le regole della libera concorrenza attraverso un complesso sistema di imprese “controllate” da affiliati o da soggetti contigui al gruppo mafioso. In passato, tale strategia era stata oggetto dell’indagine “Omega” condotta dal R.O.S., che, nell’anno 2003, aveva permesso l’adozione di un provvedimento cautelare per-sonale nei confronti di alcuni soggetti attualmente indagati nell’indagine “Gotha”; nell’ambito del procedimento penale afferente l’indagine “Omega”, a seguito della declaratoria di inutilizzabilità di alcune intercettazioni ambientali espletate dai militari del R.O.S., le contestazioni dell’organicità degli indagati ad un’associazione di tipo mafioso erano state riqualificate dal G.U.P. del Tribunale di Messina, che le a-veva riferite ad un’associazione per delinquere semplice finalizzata alle turbative d’asta.

L’indagine “Gotha” ha permesso di monitorare condotte riferite a periodi successivi a quelli oggetto dell’indagine “Omega”, proprie di una realtà associativa più ampia, con la diretta partecipazione dell’intera “cupola” mafiosa barcellonese.
E’ stata resa altresì possibile l’individuazione, nelle zone collinari contermini al cen-tro abitato di Mazzarrà Sant’Andrea, di un vero e proprio “cimitero di mafia”, ove sono stati rinvenuti i resti di quattro vittime, due delle quali identificate con certez-za in BALLARINO Antonino, scomparso nel 1993, il cui omicidio era maturato nell’ambito della guerra di mafia degli anni novanta all’interno del sodalizio barcel-lonese, provocata dalle spinte autonomiste di CHIOFALO Giuseppe, e PERDI-CHIZZI Natale, ucciso nel 1997 a causa di contrasti interni allo stesso gruppo cri-minale. Per quanto attiene alle altre due vittime, verosimilmente uccise nell’ambito dei medesimi dissidi, sono in corso gli accertamenti tecnici del R.I.S. dei Carabinieri per la loro identificazione.

Sono state così attribuite specifiche responsabilità per i richiamati omicidi di BALLARINO Antonino e di PERDICHIZZI Vincenzo, nonché per gli omicidi di LUPICA Sebastiano , TRISCARI BARBERI Salvatore e di MUNAFO’ Salvatore .

Contestualmente alla misura custodiale, la D.I.A. ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di beni, emesso nei confronti degli indagati RAO Giovanni e ISGRO’ Giuseppe, la cui presenza all’interno delle società CEP, ICEM, AGECOP e CCP, avevano consentito l’infiltrazione dell’importante indotto per la realizzazione del raddoppio ferroviario della tratta Messina - Patti. Analoghi provvedimenti a-blativi sono stati adottati nei confronti dei pregiudicati BARRESI Filippo, DI SAL-VO Salvatore ed OFRIA Salvatore, tutti organici al sodalizio mafioso barcellonese, come già documentato al maxi processo Mare Nostrum, ed infine nei confronti degli imprenditori AQUILIA Mario e SCIROCCO Francesco che, oltre ad essersi prestati al sistema di turbative d’asta finalizzato al controllo mafioso degli appalti pubblici banditi nell’ultimo decennio in Sicilia, mediante sovrafatturazioni e contabilizza-zione di operazioni inesistenti, hanno permesso di giustificare la movimentazione di ingenti somme di denaro corrisposte a titolo estorsivo.

L’indagine “POZZO”, che nel gennaio 2009, aveva portato all’arresto di 13 affiliati al sodalizio barcellonese, all’epoca diretto dal pregiudicato D’AMICO Carmelo, ha documentato il riassetto dei vertici del sodalizio, gli interessi nel settore del gioco d’azzardo e delle attività estorsive, nonché l’infiltrazione negli appalti pubblici, rea-lizzata mediante l’imposizione di servizi e forniture di conglomerati cementizi con particolare riferimento alle opere per la riqualificazione del lungomare di Ponente di Milazzo (ME) ed ai lavori di metanizzazione in alcune aree del messinese.

I relativi proventi venivano ripartiti con i contigui clan dei “MAZZARROTI”, di Mazzarrà Sant’Andrea e dei “BONTEMPO SCAVO” di Tortorici, a cura di un im-prenditore che movimentava le ingenti somme di denaro corrisposte dalle vittime a titolo estorsivo, attraverso un articolato sistema di sovrafatturazioni e di contabiliz-zazione di operazioni inesistenti, beneficiando egli stesso di parte degli illeciti pro-fitti conseguiti.
Il pervasivo condizionamento del tessuto economico locale da parte della famiglia mafiosa barcellonese è stato ulteriormente comprovato dai numerosi episodi estorsi-vi e di usura i cui proventi confluivano in un articolato sistema finanziario gestito dal sodalizio funzionale, sia al riciclaggio dei proventi illeciti che all’occultamento dei capitali attraverso l’intestazione fittizia di beni a prestanome.

Dopo le operazioni “BATANA”, “MONTAGNA”, “VIVAIO”, “POZZO” e “TOR-RENTE” che avevano già duramente colpito Cosa Nostra messinese, l’odierno inter-vento depotenzia ulteriormente la struttura mafiosa indagata, da anni ai vertici del panorama delinquenziale dell’area tirrenica.

Il provvedimento relativo all’operazione “Gotha”è stato eseguito nei confronti di:

1. AQUILIA Mario, classe 1969, nato ad Ucria (Me) e residente a Barcellona Pozzo di Gotto (Me), imprenditore;
2. BUCCERI Concetto, classe 1947, nato a Letojanni (ME) ed ivi residente, autotrasportatore;
3. CALCO’ LABRUZZO Salvatore, classe 1952, nato a Tortorici (Me) e residente a Tripi (Me), allevatore;
4. CAMBRIA Francesco, classe1950, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) e residente a Falcone (Me), dipendente comunale;
5. DAJCAJ Zamir, classe 1973, nato in Albania e residente a Terme Vigliatore (Me), allevatore;
6. DI SALVO Salvatore, classe 1965, nato a Toronto (Canada) domiciliato a Barcellona Pozzo di Gotto (Me), imprenditore;
7. FUMIA Enrico, classe 1966, nato a Mazzarà Sant’Andrea (Me) ed ivi residente, vivaio;
8. GIAMBO’ Carmelo, classe 1971, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) ed ivi residente, imprenditore;
9. ISGRO’ Giuseppe, classe 1965, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (Me), ivi residente, imprenditore;
10. MANDANICI Giuseppe Roberto, classe 1963, nato a Winterthur (Svizzera) residente a Terme Vigliatore (Me);
11. MUNAFO’ Nicola, classe 1968, nato a Tripi (Me) e residente a Mazzarrà Sant’Andrea (Me), autotrasportatore;
12. OFRIA Salvatore, classe 1964, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) ed ivi residente, operaio;
13. PORCINO Angelo, classe 1956, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) ed ivi residente, imprenditore;
14. RAO Giovanni, classe 1961, nato a Castroreale (Me) ed ivi residente, imprenditore;
15. SCIROCCO Francesco, classe 1965, nato a Gioiosa Marea (Me) ed ivi residente, imprenditore;
16. TRIFIRO’ Maurizio, classe 1979, nato a Rodì Milici (Me) e residente a Terme Vigliatore (Me), autotrasportatore.

Il provvedimento relativo all’operazione “Pozzo 2” è stato eseguito nei confronti di:

17. CALABRESE Tindaro, classe 1973, nato a Novara di Sicilia (Me), residente a Mazzarrà Sant’Andrea (Me), allevatore, già detenuto per altra causa;
18. CANNONE Nicola, classe 1965, nato a Palermo, residente a Furnari (Me), commerciante, già detenuto per altra causa;
19. D’AMICO Francesco, classe 1978, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) ed ivi residente, commerciante;
20. FOTI Carmelo Vito, classe 1967, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) ed ivi residente, già detenuto per altra causa;
21. IGNAZZITTO Francesco,classe 1959, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) ed ivi residente, commerciante, già detenuto per altra causa;
22. IMBESI Ottavio, classe 1971, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) ed ivi residente, commerciante;
23. MESSINA Francesco Carmelo, classe 1947, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) e residente a Castroreale (Me), autotrasportatore, già detenuto per altra causa;
24. PUGLISI Salvatore, classe 1955, nato a Fondachelli Fantina (Me) e residente a Terme Vigliatore (Me), imprenditore, già detenuto per altra causa;
25. AQUILIA Mario, classe 1969, nato ad Ucria (Me) e residente a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) (colpito anche dal provvedimento emesso nell’indagine “Gotha”);
26. GIAMBÒ Carmelo, classe 1971, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) ed ivi residente (colpito anche dal provvedimento emesso nell’indagine “Gotha”);
27. SCIROCCO Francesco, classe 1965, nato a Gioiosa Marea (Me) ed ivi residente, di fatto domiciliato a Messina (colpito anche dal provvedimento emesso nell’indagine “Gotha”).
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GIOIOSA MAREA: OPERAZIONE “POZZO 2”, ARRESTATO L’IMPRENDITORE MARINO

CLAN DEI MAZZAROTI: 24 ARRESTI E 150 MILIONI SEQUESTRATI NELL’OPERAZIONE “GOTHA e POZZO II”

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