Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

IL FLAGELLO DELLA PESTE A CONVEGNO, A REGGIO CALABRIA

Messina, 14 aprile 2012 - In occasione del VII convegno promosso dal Circolo culturale L’Agorà sulla Pirateria turchesca in Calabria, sarà presentato al pubblico ilvolume “I porti della peste” (Mesogea, Messina) del prof. Giuseppe Restifo, ordinario di storia moderna dell’Università degli Studi di Messina.
Esporranno la loro “lettura” del libro Giovanni Aiello, promotore del Circolo culturale l’Agorà, ed Elina Gugliuzzo, dottoressa di ricerca in Storia dell’Europa mediterranea. La giornata di studi, che si terrà martedì 17 aprile a partire dalle ore 17 presso la sala convegni dell'Archivio di Stato di Reggio Calabria, è stata inserita nel cartellone degli eventi relativi alla “Settimana della Cultura” organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
L'azione di correre sui mari atta a depredare navi con i loro preziosi carichi, sbarcare sulle coste e razziare beni alimentari e persone, risulta praticata fin dalla più remota antichità. L'arte di impadronirsi dei beni altrui “correndo” lungo i mari ha radici antichissime.
“Mamma li turchi”, il grido d’allarme che ha ripercosso intensamente per diversi secoli con effetti devastanti le coste del Mediterraneo con relativi lutti e devastazioni non è stato solo un accorgimento letterario. Il capitolo storico delle invasioni turchesche sulle sponde della Calabria è uno dei meno dibattuti benché abbia condizionato fortemente la vita della popolazione, costretta a subire sbarchi e rapine ad opera dei pirati barbareschi.

Alcune fotografie documentaristiche sono state oggetto di dibattito durante le giornate di studio su tale aspetto storico organizzate dal Circolo Culturale “L'Agorà” di Reggio Calabria.
Infatti nel corso delle varie edizioni sono state discusse interessanti cifre sul tema in argomento, frutto di ricerche svolte in diversi fondi archivistici da parte di Gianni Aiello presidente del sodalizio culturale reggino.

Da queste cifre risulta chiaro che gli argomenti proposti dal Circolo Culturale “L'Agorà” hanno destato un certo interesse sia per quanto riguarda i temi trattati che per la discussione sui documenti archivistici relativi allo stesso argomento.

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