Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

AUTONOMIA SICILIANA E SCUOLE CON ASTA SENZA BANDIERA

Catania, 23/05/2012 - Sono 181 le scuole siciliane nelle quali l’asta della bandiera piantata dall’Assessore Regionale, il quale ha insistito perché restassero autonome, secondo la legge regionale 6/2000, rimarrà senza bandiera, e la scuola senza dirigente e senza Dsga, senza le risorse necessarie e con limitato personale che consente soltanto di vivere di stenti, quasi un “tira a campa’”. A cosa è servito il sofferto e travagliato piano di dimensionamento se poi 181 istituzioni scolastiche restano inattive e sottodimensionate?
Nei tavoli della trattativa regionale sono prevalse le logiche clientelari e di favoritismo con il beneplacito delle organizzazioni sindacali senza apportare alcun beneficio alla scuola siciliana, anzi ne aggravano la situazione.
Il braccio di ferro con lo Stato, il tanto sbandierato ricorso celebrativo dell’autonomia siciliana, è destinato a crollare e oltre al danno per le scuole si aggiunge anche la reale mancata opportunità di circa novanta posti di dirigenza che si sarebbero ottenuti aggregando a due a due le scuole rimaste sottodimensionate.
La scuola siciliana che era prima costituita da mille scuole, (i Mille di Garibaldi!) ora si riduce a 820 istituzioni scolastiche autonome e dimensionate con un organico che prevede oltre i 767 dirigenti 53 posti vacanti.

L’organico degli insegnanti si riduce sensibilmente e non solo per i tagli, ma anche per la riduzione del numero degli alunni. La tabella dei docenti soprannumerari raggiunge livelli forse mai raggiunti e quel che è peggio sono i più giovani con minor punteggio a farne le spese.
La scuola è una realtà molto strana nella quale si registra un fenomeno inverso a quello delle altre amministrazioni pubbliche e precisamente un cospicuo numero di dirigenti e di docenti, in controtendenza con il Paese, chiede la permanenza in servizio.
Si aggiungono poi coloro che vorrebbero andare in pensione e le vigenti disposizioni non lo consentono, e quindi sono “costretti” a restare in servizio a scuola, anche se di malavoglia e non limitato entusiasmo e di conseguenza scarso profitto, oltre che di grave danno per gli studenti.

In questa disarticolata situazione si verificano inoltre dei fatti emblematici di scuole con il dirigente ed il dsga reggente, due assistenti beneficiari della legge 104 e gli altri due sono ex collaboratori che per progressione di carriera hanno scalzato due giovani assistenti amministrativi con notevole esperienza e consolidata professionalità tecnica e amministrativa. Ben venga la progressione di carriera, ma ... ci vorrà tempo per vederne i frutti.
Come potrà funzionare una scuola simile? E se poi si aggiungono anche i collaboratori scolastici ed i docenti beneficiari della Legge 104 il traguardo dell’efficienza e della qualità dei servizi diventa sempre più lontano.

Giuseppe Adernò
Presidente provinciale ASASI Catania
Preside dell’I.C. “G. Parini”, Via Quasimodo, 3

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