Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

MAFIA: LUMIA (PD), SUL TENTATO SUICIDIO PROVENZANO FARE CHIAREZZA, E' UNA MESSINSCENA

Palermo, 11 maggio 2012 – “Sulla notizia del tentato suicidio di Bernardo Provenzano bisogna essere molto cauti e fare chiarezza. Non vorrei che questo gesto sia l’ennesima trovata per ottenere benefici carcerari e gli arresti domiciliari. Continuo a ripeterlo: se Provenzano ha problemi di salute deve essere curato in modo adeguato, ma in carcere e sempre in regime di 41bis. I figli chiedano al padre-boss di collaborare con lo Stato. Ammettere le proprie responsabilità è l’unica strada possibile per ottenere i benefici previsti dalla legge”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia.

“Chiunque abbia un minimo di buon senso avrà capito che il tentativo di suicidio da parte di Bernardo Provenzano nella sua cella del carcere di Parma è una messinscena”. Lo ha dichiarato l’on. Sonia Alfano, Presidente della Commissione Antimafia Europea.
“Del resto, quando nel 2010 sono andata a incontrarlo in carcere, fu lui stesso a dirmi che non aveva bisogno di nulla. Qualsiasi gesto mirato a mandare un messaggio o ad ottenere qualche beneficio, è condannabile. Il posto di Bernardo Provenzano deve essere il carcere. E se ha problemi di salute, riceverà le dovute cure. Ma deve restare in galera”.

Commenti