Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

MILAZZO: RECUPERARE 81MILA EURO, SI RIUNISCE L'UFFICIO SPECIALE


Pagamento non dovuto a privati, il Comune avvia azione. di recupero della somma di 81 mila euro. Inquinamento ambientale, riunione all’Ufficio Speciale. Intesa per definire una nuova Rete di monitoraggio
 Milazzo, 11/05/2012 - L’amministrazione comunale ha dato mandato agli uffici di recuperare la somma di 81 mila euro che nel marzo del 2010 è stata indebitamente pagata ad una ditta privata nonostante una sentenza giudiziaria disponesse in maniera diversa.
A raccontare la complessa vicenda l’assessore alle Finanze, Giuseppe Midili che ha riscontrato l’anomalia. “Tutto – afferma l’esponente della giunta Pino – ha inizio nel 2007 quando il Comune di Milazzo decide di procedere allo smaltimento di materiale inquinante all’interno dei Molini Lo Presti. Un professionista esterno quantifica la somma in 47 mila euro e la giunta approva una delibera con la quale dà copertura all’intervento subordinandolo però ad un finanziamento da chiedere alla Regione.

Prima di formalizzare la richiesta – prosegue Midili – l’ex dirigente esterno del 6° Dipartimento comunale affida con propria determina dirigenziale l’incarico ad una ditta di Catania, la “Marino Corporation”. Dopo i primi sopralluoghi l’importo lievita a 81 mila euro e i lavori vengono effettuati. La ditta a quel punto presenta fattura e chiede il pagamento che però il Comune non può eseguire perché in bilancio non era stata data alcuna copertura alla spesa. E’ l’inizio del contenzioso, con la messa in mora sia del dirigente comunale che ha affidato l’incarico, sia del Comune stesso.

Nell’udienza del 9 dicembre 2009 il giudice dichiara però l’inammissibilità della richiesta avanzata nei confronti del Comune, esclude anche l’ipotesi di indebito arricchimento dell’Ente e ingiunge invece al dirigente del dipartimento Lavori Pubblici  di procedere personalmente al pagamento a favore della ditta.  Il dirigente propone ricorso avverso quella decisione, dichiarando di volersi rivalere nei confronti del Comune in quanto si trattava di atto compiuto nell’espletamento della sua attività.  Il giudizio viene incardinato e nell’ottobre del 2010 il ricorso del dirigente viene rigettato perché tardivo.

In questo lasso di tempo però – prosegue Midili – accade un fatto abbastanza strano: il 10 marzo 2010 il Comune, non so per quale ragione o con quale motivazione, emette un mandato di pagamento a favore della “Marino corporation” per l’importo di 81 mila euro, utilizzando somme del bilancio comunale e imputandole alla prima determina dirigenziale di affidamento dell’incarico. Questa la “anomala” vicenda che ovviamente dovrà adesso essere approfondita per comprendere passaggi e responsabilità e in tal senso richieste ufficiali di chiarimento sono state fatte all’ufficio legale e all’ufficio ragioneria, oltreché al dipartimento lavori pubblici”.
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Si è svolta questa mattina nella sede dell’Ufficio speciale, all’interno del palazzo municipale, una riunione tra i rappresentanti di Arpa, Cnr e Raffineria per affrontare la questione dell’inquinamento ambientale ed in particolare quanto emerso nel tavolo della settimana scorsa in prefettura, riguardo la necessità di potenziare il monitoraggio attraverso un adeguamento e miglioramento della rete esistente nel comprensorio milazzese. Il dirigente dell’Ufficio speciale, Antonino Cuspilici ha evidenziato l’importanza di operare su dati certi e ribadito la necessità per questo di poter avere una rete di rilevamento più funzionale e aggiornata.

Considerazioni condivise anche dagli esponenti di Arpa e Cnr, i quali hanno anche evidenziato che il problema è legato alla carenza di risorse per procedere all’acquisto di nuovi impianti destinati a tale funzione. Per cercare di uscire da tale situazione di stallo, i dirigenti della Raffineria hanno proposto al “tavolo” di mettere a disposizione a loro spese, tutto ciò che è necessario per potenziare la rete di monitoraggio, anche attraverso l’acquisto di centraline. La localizzazione e la dotazione di tale impiantistica – è stato deciso - spetterà all’Arpa, al Cnr e all’Università di Palermo.

“Ritengo che la riunione odierna abbia dato un risultato importante – ha detto il dottor Cuspilici – in quanto siamo riusciti a superare il nodo rilevante delle risorse per l’acquisto delle centraline. Abbiamo preso atto della disponibilità dell’industria a mettere a disposizione quanto necessario per adeguare e potenziare la rete di monitoraggio e adesso valuteremo con un Contratto di programma il passaggio successivo della gestione che ovviamente sarà pubblica. Non voglio sbilanciarmi sui tempi ma ho motivo di ritenere che saranno brevi”.

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