Stromboli (Isole Eolie): 4 indagati per gli incendi del 25 e 26 maggio 2022, disastro ambientale

Stromboli (Isole Eolie): i Carabinieri notificano l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a quattro persone per il disastro ambientale causato a seguito degli incendi avvenuti il 25 e 26 maggio 2022. 16/04/2024 - Nella mattinata odierna i Carabinieri della Compagnia di Milazzo, coordinati dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, guidata dal Dr. Giuseppe Verzera, hanno notificato l’avviso all’indagato della conclusione delle indagini preliminari e l’informazione di garanzia e sul diritto di difesa, emesso dalla Procura della Repubblica di Barcellona P.G. (ME), nei confronti di quattro persone fisiche ritenute responsabili del reato di disastro ambientale colposo, nonché di due persone giuridiche, una società di produzione cinematografica, di video e programmi televisivi ed una società operante nell’ideazione e realizzazione di effetti speciali per cinema, tv e teatri, per responsabilità amministrativa in ragione del reato ambientale cagionato.  Il provvedi

“FICARRA E’ ORA”, IL PIANO LOCALE ANTICRISI DESTINATO ALL’OBLIO, COME LA “SARTORIA DI QUALITÀ”?

Ficarra (Me), 29\06\2012 - Non si è fatta attendere la risposta del gruppo di minoranza “Ficarra è ora” al cosiddetto Piano Locale Anticrisi varato dalla Giunta comunale di Ficarra
La minoranza pur condividendo le motivazioni ideali dell’intervento, contesta la scelta di abbandonare il metodo della preliminare assemblea cittadina, che in un primo momento era stato proposto dalla stessa amministrazione, nonchè le modalità operative degli interventi di sostegno previsti, definiti, in parte elettoralistici (volti cioè ad acquisire consenso da utilizzare in vista delle prossime consultazioni elettorali regionali) e clientelari, invitando tutti i concittadini ad informarsi e valutare attentamente l'efficacia reale delle misure previste .

In particolare, il gruppo “Ficarra è ora” contesta l’esiguità e soprattutto l’aleatorietà delle somme stanziate; l’illegittimità, anzi totale illegalità della rinuncia preventiva a recuperare le somme concesse a titolo di prestito d’onore e non restituite volontariamente; l’incongruenza dei provvedimenti in materia di IMU e di sviluppo economico, il tutto ponendo il dubbio che più che di un Piano Locale Anticrisi si tratti di un Piano Locale Preelettorale e Clientelare, fedele al solco, da tempo tracciato, di voler stupire a tutti i costi, ma destinato all’oblio, come la tanto pubblicizzata “Sartoria di Qualità”.

Di seguito l’articolato intervento, cui seguiranno ulteriori contributi.

PIANO LOCALE ANTICRISI? NO: PIANO LOCALE PREELETTORALE E CLIENTELARE

Il gruppo di minoranza consiliare “Ficarra è ora” appresa la notizia del varo di un cosiddetto Piano Locale Anticrisi, predisposto dalla Giunta e volto ad alleviare le difficoltà dei soggetti deboli della popolazione e delle imprese ficarresi, ritiene utile e doveroso esprimere la propria opinione sull’argomento.

Innanzitutto, non si comprende bene il perché della scelta di varare con atto di Giunta una serie di misure, volte a tutelare i soggetti sopra evidenziati, contraddicendo una precedente scelta dell’amministrazione, di convocare prima una conferenza cittadina, ove individuare i punti critici dell’economia e delle esigenze sociali del paese e, solo dopo, varare i provvedimenti ritenuti utili, anche sulla scorta delle indicazioni dell’assemblea cittadina.

Non si contesta certo la legittimità della scelta, nelle facoltà dell’organo di governo, ma si contestano le modalità di azione: che senso ha infatti procedere in tal maniera, dopo che nel Dicembre 2011 si era già tenuta una riunione preliminare tra le forze politiche, sociali ed imprenditoriali, a seguito del quale si era deciso di creare dei gruppi di lavoro, volti ad individuare dei “focus” da sottoporre poi all’assemblea cittadina ?

Non risulta che nessun gruppo di lavoro sia mai stato costituito, ne deriva che l’individuazione degli obiettivi e delle risorse disponibili sia stata fatta, si ripete, legittimamente, dalla Giunta, che però, a questo punto, non avendo concordato alcunché con le forze politiche, sociali ed economiche, almeno in forma pubblica, è a maggior ragione sottoponibile al giudizio della minoranza.

In particolare, pur riservandosi di effettuare in futuro ulteriori e più approfondite considerazioni, si evidenzia che oltre la metà delle somme destinate al così definito “Fondo di Solidarietà per emergenza economica”, sono quantomeno aleatorie, anzi, ad oggi non esistono !

Ed infatti il 50% delle stesse (pari ad € 10.000,00), dovrebbe provenire da donazioni di privati ed un ulteriore 5% (pari ad € 1.000,00) dal 5 per mille eventualmente versato dai contribuenti al Comune.
In tutto 11.000,00 euro che, se verranno versati bene, altrimenti rimarranno solo numeri, per loro natura inidonei a soccorrere o rilanciare alcunchè.

Quanto all'intenzione di operare un taglio ai compensi dei collaboratori esterni (comunque non meglio specificati, soprattutto con riferimento ai compensi effettivamente percepiti e relativo peso sulle casse comunali), seppur finalmente si dichiara di voler ridurre gli evidenti, e dalla minoranza denunciati, costi, la misura è ampiamente demagogica ed insufficiente.
Demagogica perchè la normativa esistente impone già una riduzione (del numero e del costo) ed uno stretto controllo delle collaborazioni esterne; insufficiente, perchè se l'amministrazione procedesse all'eliminazione delle stesse, rimarrebbero nelle casse dell'ente altre somme disponibili per utilità sociali e solidaristiche.
Altre risorse potrebbero poi recuperarsi se l'evanescente Assessore alle contrade, commercio, ecc., rinunciasse interamente all’indennità di carica (e non a soli € 100,00 mensili, così come dallo stesso deciso, guarda caso solo dopo che la minoranza ha presentato interrogazione sul suo operato), non avendo, l'assente (non a caso definito “fantasma”) partecipato con continuità ed assiduità ad attività tali da giustificare la corresponsione di alcun indennizzo.


Ad ogni modo, esaminando il documento, si apprende che con la somma totale di € 20.000,00 si dovrebbe principalmente procedere alla concessione di un prestito d’onore senza interessi e\o contributo a fondo perduto per soggetti indigenti.

Orbene, l’amministrazione ha vari strumenti per aiutare le persone bisognose, non ultimo la concessione di contributi previsti e finanziati da leggi dello Stato e Regionali, come la L.R. n. 22\86, ampiamente utilizzata dal Comune di Ficarra (solo nell'ultimo mese € 700,00 sono stati attribuiti a tre nuclei familiari bisognosi ed € 1.000 per bonus nascita a famiglia disagiata).

La creazione di un nuovo fondo, seppur ancora da regolamentare in Consiglio Comunale, appare dunque una forzatura, vista l’esistenza di analoghi strumenti già previsti dalla Legge; per certi versi, anzi, appare pure illegittima perché è la stessa Legge a fissare i criteri per beneficiare di provvidenze economiche, mentre i singoli enti locali, non possono certo arrogarsi tale compito.

In caso contrario, se non fosse la Legge a regolare la concessione delle provvidenze economiche, stabilendone i requisiti, si arriverebbe all'inaccettabile stortura in base alla quale i singoli amministratori locali, con l’appoggio delle loro maggioranze, verrebbero a trovarsi nelle condizioni di gestire a proprio piacimento risorse, apparentemente esigue, ma in realtà importanti, visto il periodo di totale crisi economica ed il fabbisogno delle famiglie, scegliendosi a proprio piacimento i criteri da seguire per l’assegnazione di somme di denaro.

Ed infatti, dal comunicato stampa pubblicizzato sui media, si apprende che “non è prevista alcuna rivalsa nel caso un utente non restituisca quanto avuto in prestito”. In pratica la Giunta intende dare soldi pubblici, cioè di tutti, a condizioni che essa sceglierà a proprio piacimento e per di più rinuncia preventivamente ad agire per l’eventuale recupero coatto.
Orbene, tale ipotizzata misura è assolutamente inaccettabile perché pur non dubitando dell'onestà dei ficarresi, non possono a priori escludersi casi in cui qualcuno scelga di accedere al contributo per poi non restituirlo; ciò è spiacevole, ma tale eventualità non può non prevedersi. In caso contrario, ci si contraddistinguerebbe per ingenuità o per demagogia: comportamenti ambedue inaccettabili da parte di chi amministra.

Il denaro della collettività va tutelato e speso oculatamente, ed è obbligo di chi amministra agire, anche giudiziariamente, nei confronti di chi non restituirà le somme prestate, dovendo subire in diverso sanzioni da parte della Corte dei Conti.

Proseguendo, il 25% dei € 20.000 appostati, aleatoriamente, in bilancio (quindi € 5.000,00) dovrebbe invece essere destinato a misure di sostegno alle attività economiche.

Sul punto oltre che la totale insufficienza delle somme destinate, almeno in relazione agli obiettivi prefissati (abbattimento IMU, assunzione parte quota interessi mutui contratti da imprenditori locali, creazione cooperative o di imprese agricole, ecc.) si evidenzia che non si comprende il meccanismo di abbattimento per 5 anni del 100% IMU per chi ristruttura nel centro storico, atteso che almeno per quest’anno, l’imposta è a compartecipazione statale, quindi non si possono togliere soldi che spettano, appunto, allo Stato, ciò a meno che non si attribuiscano somme di denaro, corrispondenti a quelle versate dai cittadini, che quindi si vedono rimborsata l’imposta già pagata, ma come fare ciò con soli € 5.000,00, da usare anche per gli altri interventi di natura economica previsti nel luccicante Piano ?

Non si comprende neppure il meccanismo di assegnazione dei voucher per la mensa scolastica e ciò principalmente perché la stessa è gestita dai genitori, con una sovvenzione del Comune; quest'ultima verrà abolita (e, quindi, non ci saranno vantaggi per gli utenti) o i buoni mensa si sommeranno alle sovvenzioni comunali ?

Quanto alla convenzione da stipulare con un istituto bancario per garantire parte della quota interessi di prestiti concessi ad imprenditori locali e lo stimolo alla creazione di cooperative di giovani o imprese operanti nel settore agricolo, si evidenzia e ricorda, oltre che l’esiguità delle somme a disposizione per un così vasto programma (che sostanzialmente ne rendono impossibile l’attuazione), anche la triste fine di precedenti iniziative comunali di sostegno ad attività economiche (per tutte la Sartoria di Qualità) precedute da ampio battage pubblicitario e cadute nell’oblio, perché mal realizzate.

In definitiva, volendo riassumere, si può ben dire che l’intervento definito Piano Locale Anticrisi, seppur idealmente condivisibile (perché nessuno può negare le difficoltà sociali ed economiche odierne) racchiude misure che, mascherate da fini solidaristici, si prestano, quantomeno al momento, a critiche, sia perché evidentemente elettoralistiche e clientelari (le elezioni regionali di Ottobre incombono), sia perchè talmente generiche e prive di copertura finanziaria, da non consentire un ragionata valutazione dell’utilità ed effetti concreti delle stesse, così come facilmente comprensibile da chiunque si prendesse la briga di leggersi per intero la delibera di Giunta.

Le critiche appena mosse, ovviamente, non sono fini a se stesse.

La minoranza è sempre stata disposta a discutere su proposte utili per il paese e se verrà convinta della bontà di talune misure le appoggerà senza riserva, ma al momento non può che denunciare tutte le incongruenze del Piano.

Se l’amministrazione volesse dare, concretamente, respiro alle famiglie ed alle imprese, potrebbe attivarsi, senza bisogno di partorire un mediatico Piano:

per utilizzare le somme che le anticipa il tesoriere (e per cui si pagano interessi) per pagare puntualmente i dipendenti comunali ed i fornitori, garantendo così l’immissione, nell’economia asfittica del paese, di somme ingenti;

oppure, se volesse dare un segnale dal lato delle tasse sugli immobili, potrebbe modificare gli indici di riferimento per l’applicazione dell’ex ICI sulle aree fabbricabili, ormai prossima stangata che colpirà i cittadini, non appena l’ente si attiverà per riscuotere gli arretrati dovuti, appunto a titolo di ICI, per le aree fabbricabili.




I consiglieri

Alice Marraffa Daniele Alessio Faranda Basilio Carini



Sebastiano Ravì Francesco Marchese

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