Stretto di Messina: filmato squalo bianco di tre metri vicino alla spiaggia

Reggio Calabria, filmato squalo bianco femmina di oltre tre metri a pochi metri dalla spiaggia. Due pescatori diportisti hanno ripreso l'esemplare dalla loro barca 29/04/2024 - Lo Stretto di Messina è un habitat ideale per la riproduzione degli squali. E con l’avvicinarsi della stagione estiva è tempo di bagni. E per i più fortunati l'occasione di tuffarsi in mare è quanto mai vicina. Ma la recondita paura di vedersi galleggiare intorno una pinna a filo dell'acqua a volte riaffiora, è proprio il caso di dirlo, un pochino nella testa di tutti noi. Stavolta è accaduto davvero vicino la riva di Reggio Calabria, più precisamente nelle acque di fronte la località Pentimele, nella periferia Nord di Reggio, il 24 aprile 2024.   «Questo è uno squalo bianco», dicono meravigliati i pescatori mentre osservano ciò che accade dinanzi la loro barca”. Nelle immagini registrate si vede il pescecane girare nelle vicinanze della barca, forse a causa delle esche gettate in acqua, per poi ripr

ENTE PORTO MESSINA. MADAUDO: “ORA BASTA, IL PROBLEMA NON È POLITICO MA GIUDIZIARIO”

MESSINA, 27/06/2012 - Credo che quanto riferito dal C.T.U., nominato dal Tribunale di Messina, non possa destare meraviglia, in quanto conseguenziale alle decisioni del C. G.A. del 2010 e 2011, che hanno accertato la titolarità dell’Ente su una notevole parte della Zona Falcata di Messina – la disponibilità delle aree deve essere affidata a chi ne è titolare- non poteva che essere questa la conclusione!

Quello che, veramente, sorprende è la reazione di alcuni amministratori locali: il problema è politico e non di natura giudiziaria – Ente Porto da abolire:
Sembra, quindi, che nessuno contesti più la titolarità dell’Ente sulle aree in questione, né il suo diritto alla disponibilità su queste da parte dello stesso Ente;

Alcuni politici locali ritengono, però, che sia in loro potere agire in difformità alla legge ed al giudicato della Magistratura. Nel caso di specie : la legge n.191/51, il D.P.R.S. 270/A del 1953, il D.lgs. n.179/2009 (governo Berlusconi); D.P.R.S. del 2010 (Lombardo) che ha rivitalizzato l’E.A.P.M., le decisioni del C.G.A. n.91/10 e n.115/11. Se il governo regionale Lombardo, è nemico, il governo Berlusconi era amico;


Se il C.d.A. dell’E.A.P.M. era pletorico, lo era perché la sua volontà fosse il frutto di una condivisione delle volontà di Comune, Provincia, Camera di Commercio, che ne avevano la maggioranza dei membri, del Governo siciliano che ne aveva due, uno era di designazione del Ministero delle Finanze ed uno del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Se gli Enti locali che oggi chiedono, a gran voce, l’abolizione dell’Ente avessero realmente voluto che lo stesso Ente assumesse una posizione differente, bastava che i loro rappresentati si facessero portatori del loro indirizzo;

Le competenze dell’E.A.P.M. sono nate nel 1953, supportate da una norma costituzionale, quelle dell’Autorità Portuale nel 1994, è, quindi, l’Autorità Portuale che si è sovrapposta all’Ente e non viceversa;
Nel 2005, era stato sottoscritto un protocollo di intesa, aderenti, tra gli altri, gli stessi Enti locali che oggi tuonano contro l’E.A.P.M., per la realizzazione di un Polo d’eccellenza della cantieristica navale nella Zona Falcata, obbligandosi di destinare tutte le aree, che si sarebbero rese libere, a tale scopo. Dopo meno di due anni, gli stessi Enti locali con l’Autorità Portuale, avviano la redazione di un Piano Regolatore Portuale che da alla Zona Falcata tutt’altra destinazione oltre a non rispettare vigenti norme di legge. Se tale P.R.P. oggi non decolla, non è colpa di chi ha sottolineato gli errori in esso contenuti, ma è colpa di chi ha collaborato alla sua redazione, compresi i presunti “veri consulenti” che non hanno saputo dare loro i giusti consigli;

Dal suo insediamento, l’ultimo C.d.A. dell’Ente ha cercato ogni possibilità di dialogo, sia con l’allora Presidente Garofalo, sia con i suoi successori, ricevendo solo intimazioni di pagamento ed ordinanze di sgombero per le poche aree di cui aveva ancora la disponibilità;
Gli investimenti che l’Autorità Portuale vorrebbe fare sulla Zona Falcata, e che oggi si dice sono fermi per colpa dell’E.A.P.M., probabilmente, consisterebbero in parte delle somme che la stessa A.P. ha percepito indebitamente sulle aree di competenza dell’E.A.P.M., perseguendo le piccole imprese esistenti, che hanno dovuto chiudere, ingrossando le fila dei disoccupati messinesi;
In questi anni, l’E.A.P.M. non si è preoccupato solo di recuperare le proprie competenze, ma ha avviato l’iter per la definitiva bonifica dell’area della Degassifica; ha riavviato l’interesse sul Punto Franco e non la Zona Franca, come erroneamente la chiamano i veri esperti, ricevendo adesioni da ogni parte del mondo; ha rilanciato l’idea del polo di eccellenza della cantieristica, ricevendo la disponibilità dell’Assessorato regionale alle Attività Produttive e della Direzione nazionale dell’A.I.D. (Azienda Industrie Difesa), queste ultime bloccate dall’opposto indirizzo delle Amministrazioni locali. Molto di più avrebbe fatto nell’interesse dell’economia e dei lavoratori messinesi, se avesse avuto la disponibilità delle aree e delle somme, indebitamente, trattenute dall’Autorità Portuale.

Da ultimo, ha instaurato trattative con il Politecnico di Torino, per la creazione di un Polo Tecnologico per lo sviluppo e la ricerca di sistemi tecnologici orientati al campo multimedia IT, da istituirsi nell’area destinata al Punto Franco, con la costituzione di impianti per le applicazioni pratiche, con la conseguente incalcolabile ricaduta sull’economia e sull’occupazione della città. Doverosamente, l’E.A.P.M. ha informato gli Enti locali, ricevendo, pochi giorni addietro, la loro completa adesione, ed oggi tuonano contro.

Alcuni amministratori locali tuonano, altri alzano il tiro, altri, infine, rincarano la dose contro l’E.A.P.M.. Qualche “onorevole”, attaccando la Giunta regionale di cui più volte a fatto parte, arriva addirittura, da presuntuoso saccente, a ritenere di saper interpretare la legge meglio dei Magistrati e, per farsi dare ragione, minaccia di rivolgersi alla Magistratura. Sembra una scena tratta dai pupi siciliani! Un cortigiano del tempo passato, Ludovico Ariosto, faceva cercare, dal buon Astolfo, il senno perduto dai potenti di quel tempo sulla luna, i cortigiani di oggi hanno la stessa indipendenza per cercare il senno dei loro punti di riferimento, nelle discariche odierne, visto che è stato accertato che sulla luna non c’è?
Il tutto in vista delle prossime elezioni, che dovrebbero assicurare uno stipendio ed impinguare la pensione, per non parlare delle entrate extra più o meno lecite, di chi riuscirà ancora ad illudere gli elettori. Ma tutti i lavoratori, anche pubblici, senza stipendio da mesi, le migliaia di disoccupati ed inoccupati “sedotti ed abbandonati”, si faranno irretire ancora, non dal canto delle sirene, ma dai ragli d’asino, o non preferiranno farsi governare da qualche comico professionista, almeno riuscirà a strappar loro qualche sorriso?!
ORA BASTA !!!
Contrariamente a quanto affermano alcuni illustri amministratori locali, il problema non è politico ma giudiziario, ora della Procura, anche di quella presso la Corte dei Conti, non come minaccia, ma come dovere nei confronti dei CITTADINI che hanno il diritto di sapere la verità e non essere irretiti da maldicenze e menzogne!
Rag. Rosario Madaudo

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