Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

MESSINA: “ROMPERE I CERCHI POLITICI E FAMILISTICI, CREARE UN PONTE CON I CITTADINI”

Con il dibattito sul tema del lavoro, ieri alla Chiesa S. Maria Alemanna, si è chiusa la tre-giorni su "Sviluppo economico a Messina: ieri, oggi, domani", promossa dal Centro Studi OIKOS

Messina 07.06.2012 - Incontro conclusivo ieri alla chiesa S. Maria Alemanna, della tre-giorni su “Sviluppo economico a Messina: ieri, oggi, domani”, promossa dal Centro Studi di Messina, del Meridione e del Mediterraneo OIKOS. Dopo le riflessioni nei giorni precedenti sui presupposti storici e sulla situazione attuale, il tema affrontato è stato il lavoro e le prospettive ad esso connesse.
A partecipare, i rappresentanti sindacali e datoriali: Lillo Oceano (Cgil), Tonino Genovese (Cisl), Costantino Amato (Uil), Ivo Blandina (Confindustria), Benny Bonaffini (Confesercenti), Costantino Di Nicolò (Cna), Luigi Savoja (Cia).
I lavori sono stati introdotti dall’avv. Emilio Fragale (presidente di Oikos) e conclusi dal dott. Alberto Bernava (vice presidente di Oikos).

La scelta dei relatori è stata operata, ritenendo di dover chiudere il tavolo della discussione aperto lunedì scorso, con coloro che quotidianamente affrontano i problemi e le tensioni che si registrano nel territorio. Volutamente al dibattito non vi hanno fatto parte i politici e gli amministratori, in quanto come ha sottolineato Fragale, “laddove si devono compiere delle scelte, riteniamo si debba partire dal basso. Spero – ha auspicato il presidente di Oikos – che questa passione civica espressa dal Centro studi e dagli interventi susseguitisi nella tre-giorni, questa consapevolezza, sia dedicata alla Polis, senza mezzi termini”.

E non è stato un caso che siano stati invitati gli stessi promotori delle manifestazioni a livello regionale e cittadino – con la conferenza del 31 marzo a Palazzo Zanca -, sotto la sigla “UnitiPerMessina”, dando vita, per la prima volta ad un movimento d’iniziative comuni tra mondo dell’impresa e mondo del lavoro, al fine di offrire proposte concrete alle amministrazioni comunale, provinciale e regionale. In questo quadro, l’incontro di ieri è risultato come ulteriore passaggio di questo processo.

Amato ha riproposto le linee individuate dalla piattaforma di “UnitiPer Messina”: impegno di tutte le forze economiche pubbliche disponibili per rimettere in movimento la piccola impresa e gli artigiani e, così, infondere anche fiducia al cittadino; recuperare quanto è possibile quei fondi europei, sui quali la Regione non ha saputo realizzare una progettazione, correndo il serio rischio di perderli; incentivare il credito, in seguito alla concessione dalla Bce di denaro al tasso dell’1% alle banche.
Il segretario della Uil ha, inoltre, lanciato l’allarme sulla possibile fuga di imprese, a causa di mancanza di infrastrutture necessarie ed anche sulla la poca voglia di investire sul territorio, per il problema della legalità, legato alla mafia e, in particolare, al racket delle estorsioni.

Blandina ha ripreso il tema della responsabilità della pubblica amministrazione, più volte indicato in questi giorni. Su questo “credo sia positivo – ha riferito – creare un ponte con i cittadini, perchè è il cittadino che deve esprimere la qualità degli amministratori e, quindi, assumere criticamente il compito di queste scelte, quando è chiamato a indicare il sindaco, piuttosto che il presidente della provincia”.
il presidente di Confindustria ha pure precisato quale sia, secondo lui, il più grande ostacolo che le imprese incontrano in territorio messinese: “non solo la mafia, ma anche una burocrazia clientelare”.

L’intervento di Bonaffini si è distinto per il ragionamento critico sviluppato, guardando all’interno della sua stessa categoria, indicando, innanzitutto, deve iniziare all’interno del commercio, come pure del settore dell’impresa, in relazione all’evasione fiscale, dallo scontrino fino al pagamento delle tasse per l’occupazione di suolo pubblico, alla dichiarazione dei redditi che ha, pure, una ricaduta in ambito locale con l’Irpef.
Il rappresentante di Confesercenti ha, poi, parlato di un malcostume tutto messinese che blocca qualsiasi sviluppo: “In questa città si passa il tempo a sterilizzare, a eliminare il competitor, per mera invidia, senza sostituirsi ad esso con nuove proposte”. Inoltre, ha sollevato la questione sull’“ignoranza diffusa negli uffici amministrativi”, e le ulteriori incombenze dell’imminente tassa di soggiorno e l’Iva in aumento che di certo non potranno gravare sull’acquirente con l’aumento dei prezzi, in una tale situazione di crisi, rimanendo a carico del commerciante.

Di Nicolò ha invitato “a guardare la Sicilia e lo Stretto dall’alto: siamo al centro del Mediterraneo – ha detto – crocevia di merci che provengono da Cina e India”. Secondo il presidente del Cna bisogna avere una visione ampia, per vedere oltre e compiere lo sforzo per politiche future.

Genovese ha sottolineato il pericolo dell’immobilismo, “legati come siamo a voler risolvere cercando la grande idea, ideando progetti grandi e ambiziosi sui quali ci si divide e si litiga, mentre ci siamo dimenticati di gestire l’ordinario”. “Oggi – ha aggiunto il leader della Cisl messinese – possiamo solo attendere la risoluzione dell’incarico amministrativo, perché ci si è occupati delle grandi cose e non delle cose semplici e ordinarie”. “In questa città – ha spiegato – dobbiamo imparare a dire “no” non solo a partiti politici, ma a famiglie politiche, che hanno fermato lo sviluppo agli anni ’80 basta andare all’ufficio Urbanistica e vedere quando, come e da chi è stato costruito”.

Oceano ha anch’egli puntato il dito sul fatto che Messina sia “una città costruita su circoli chiusi ed escludenti, pensando che il proprio successo fosse l’esclusione dell’altro. Ciò avviene nell’Università “familistica”. Ma altre esclusioni, in modo ben più grave rispetto ad altri luoghi del Paese, avvengo in questa città, colpendo donne e giovani”.
Il segretario generale della Cgil di Messina, pur concordando sull’idea di “fare rete” ha espresso delle perplessità: “Giusto pensare al di là delle appartenenze – ha detto – ma, in fase pre-elettorale, ho qualche perplessità: non ci può essere un’idea buona per tutti, ma entrare nel merito del “come””.

Savoja, per un rilancio dell’economia nel settore agricolo, ha riproposto l’idea del Parco dei Monti Peloritani, “valorizzando la montagna e i suoi villaggi, trascurati da tutte le amministrazioni”.
Il rappresentante Cia, riguardo ai danni subìti dalle alluvioni, in particolare nei paesi della fascia ionica, ha indicato l’opportunità proveniente dai fondi regionali, per un miglioramento delle colline, anche in termini di sviluppo e lavoro.

Il giovane vicepresidente di Oikos, Bernava, nelle sue conclusioni, con l’entusiasmo della sua età e altrettanta consapevolezza, ha evidenziato “le incrostazioni” persistenti nella nostra comunità, accompagnate dal cinismo, anche delle nuove generazioni, circa un’opportunità di cambiamento. “Io voglio stare nella mia città – ha dichiarato – non per combattere, per fare l’eroe: io sono qui per lavorare”. Infine, ha aggiunto: “Credo che il governo della città abbia bisogno di persone dotate di capacità decisionali, come i professionisti che sono intervenuti in questa tre-giorni. Spero che da parte loro e da parte di Oikos ci sia, in tal senso, un prossimo impegno politico”.

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