Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

PER UNA SICILIA MIGLIORE L’UNICA SOLUZIONE È LA RIQUALIFICAZIONE URBANA

TAORMINA, 23/06/2012 - Si è chiuso a Taormina il V° Congresso Regionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti , Conservatori di Sicilia, centrale per guardare al futuro nazionale e della Sicilia, attivare un percorso di Riqualificazione urbana sostenibile che coinvolga le città dell’Isola. Ai lavori del Congresso ha preso parte anche il Presidente Consiglio Nazionale Architetti PPC, Leopoldo Freyrie, che ha invitato l'intera categoria ad impegnarsi per due obiettivi: far sì che la sostenibilità ambientale - bioarchitettura e riuso, riqualificazione urbana sostenibile - divenga un valore condiviso e ispiri il lavoro degli architetti e degli urbanisti; far sì che la legalità, da Milano a Palermo, restituisca al Paese regole certe e condivise.

“Gli architetti - ha detto Freyrie - devono sapere unire etica ed estetica”.
Il presidente degli architetti italiani ha poi elogiato il dibattito di Taormina e si è detto fiducioso che le istanze degli architetti italiani siano accolte dal governo Monti anche nel DPR di riforma degli ordini professionali, e non solo nel Decreto Sviluppo, che ha invece mostrato di voler condividere appieno le indicazioni della categoria.

“Emerge forte la necessità di orientare gli sforzi della categoria professionale verso i grandi temi della riqualificazione urbana sostenibile per porre la città al centro delle trasformazioni qualitative dell’ambiente urbanizzato – afferma Giuseppe Falzea, Presidente Ordine Architetti PPC di Messina - Questo può costituire anche una forte azione di rilancio dell’economia della Sicilia, un volano economico importante in un momento come questo di grande stati e di caduta dei mercati immobiliari. Dobbiamo sollecitare un’azione amministrativa che prenda coscienza della limitazione delle risorse del nostro territorio e crei le condizioni per una rigenerazione delle nostre città agevolando i programmi di sostituzione edilizia con premialità  volumetrica e semplificazioni amministrative, aumentando la densità nelle aree urbane per liberare, all’interno di queste, spazi da destinare ai servizi dei cittadini”.
“Così facendo salvaguarderemo il territorio e miglioreremo la qualità della vita in tutte le città siciliane – prosegue il Presidente Falzea -  Riqualificare le nostre città con gli interventi di architettura: la sola strada verso la qualità passa attraverso i concorsi di progettazione che devono diventare grandi occasioni per mettere l’Architettura al centro dei processi di ridisegno dei nostri paesaggi”.
Tra i molti interventi della due giorni dedicata agli Architetti di rilievo l’intervento di Lorenzo Bellicini, direttore CRESME, che ha illustrato la ricerca dal titolo “Città, Mercato e Rigenerazione 2012”.

“E’ evidente che siamo di fronte  ad una situazione  di profonda riduzione dei potenziali di mercato  - spiega Lorenzo Bellicini, architetto e direttore CRESME  – Abbiamo perso il 25% degli investimenti  totali del 2011, sul picco del 2006, e non del 2012 dove entriamo in grave recessione e i segnali non sono più positivi. Ed ancora, abbiamo perso il 50% del mercato delle nuove  costruzioni residenziali, il 35% del non residenziale,  il 35% delle opere pubbliche, riduzione importante  nei primi sei mesi del 2012.  Il mercato immobiliare con una caduta del 20% su una flessione già del 32%. Dunque la riduzione del mercato complessivo, la sua riconfigurazione, il problema centrale del credito, la liquidità dei bilanci sommati insieme producono una selezione. E’ una selezione territoriale, la crisi non è uguale dappertutto, e tipologica dove gli attori e i soggetti si vanno allargando in modo incredibile. Cosa fare allora per guardare al futuro? Applicare, pensare adottare la riqualificazione urbana sostenibile. Il nuovo Decreto Sviluppo del 15 giugno 2012 contiene quelle linee guida per attivare una riflessione profonda sulle città. Negli anni 2000, gli altri Paesi europei le città erano al centro dei programmi di trasformazione, con una grande espansione ed il mercato che viaggiava da solo. Oggi, noi non abbiamo programmi di trasformazione: non ci siamo preparati per tempo. Adesso, dobbiamo iniziare un serio percorso di riqualificazione urbana, con sperimentazioni in alcune realtà e con alcune risorse messe in programma”.

Pensando alla Sicilia, non può sfuggire il progetto di Mario Cucinella per Catania, primo esempio di un percorso di Riqualificazione che a breve potrebbe diventare un interessante laboratorio ed entrare tra gli esempi nazionali di RiUSo.
“Catania potrebbe diventare un laboratorio molto significativo per la Sicilia, esempio già dall’autunno di riqualificazione  - afferma Mario Cucinella, architetto e  autore, tra gli altri, del progetto che vedrà il restyling di corso Martiri a Catania -  Un laboratorio importante con da una parte  ha la necessità di recuperare una parte della città ferita, un luogo di degrado, e ricordiamo sempre che il degrado non aiuta lo sviluppo, e dall’altra la voglia di rilanciare la città.  Oggi l’unica soluzione è riqualificare queste aree degradate, una sorta di effetto domino che cadrebbe anche sulle città vicine.  Formula da pensare non in termini quantitativi, ma come la combinazione degli elementi qualitativi, spazio pubblico e  attività commerciali”.
Soddisfatto si dice Giovanni Lazzari, Coordinatore Comitato Esecutivo del Congresso, soprattutto per la forte affluenza di colleghi architetti da tutta la Sicilia.

“Il Congresso  voluto in questo momento ci ha costretto ad una riflessione profonda -   sottolinea  Giovanni Lazzari, Coordinatore  Dipartimento Lavori Pubblici della Consulta  degli ordini Architetti PPC di Sicilia - Ma deve rappresentare per gli architetti siciliani quel momento di rottura con il passato e significare l’inizio di una nuova fase per i professionisti, in cui dubbi ed incertezze sul futuro si dileguino, lasciando spazio ad attività professionali che possano conclamare la figura dell’architetto quale demiurgo dei processi di trasformazione del territorio, processi mirati alla sostenibilità ambientale e alla migliore qualità della vita da offrire ai cittadini attraverso la realizzazione di città più vivibili.

I temi trattati sono un nuovo start –up da realizzare e progettare con la più ampia condivisione possibile di ANCE, ANCI, CONFINDUSTRIA E LEGAMBIENTE e degli apparati politico – amministrativi della Regione”.





Architetti, ambientalisti e costruttori sono fortemente convinti che la riqualificazione organica e strutturale della Sicilia rappresenti una priorità per garantire la sicurezza e la qualità dell’Habitat dei cittadini e possa essere un volano economico per il settore delle costruzioni incentivando la ricerca e l’innovazione tecnologica.

Parlare di Rigenerazione Urbana Sostenibile, tema di grande attualità, serve a fare il punto su un possibile forte motore di sviluppo dell’economia, ed è l’occasione per mettere a sistema le politiche europee, nazionali e regionali: sistema che coniughi le necessità di preservare il territorio e di mettere un freno al consumo di suolo attraverso un progetto di sviluppo e trasformazione urbana improntato alla manutenzione, alla riqualificazione urbana degli edifici e a garantire ambienti urbani più vivibili, più verdi, più sicuri e adeguati alle necessità dei cittadini.

La Rigenerazione Urbana Sostenibile è il tema principale attorno al quale, quindi, sviluppare l'azione professionale e politica. Si tratta di adottare un programma che coinvolga le forze più consapevoli e mature del corpo sociale, professionale ed economico del Paese, per un grande e profondo programma di rinnovo del patrimonio edilizio e delle intere città da attuare nel prossimo ventennio: questo programma vede impegnati su diversi tavoli di confronto i rappresentanti di settore di tutt’Italia.

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